Allora, non dovrei iniziare a scrivere con la parola “allora”, ma un milanista non dovrebbe trascorrere i martedì e i mercoledì di Champions a spostarsi avanti e indietro tra i canali ed eppure è costretto a farlo.
Quest’oggi vi stupirò e tralascerò la squadra rossonera, tanto starei, come al solito, a ripetere che i miglioramenti ci sono stati ma ancora c’è molto da fare.
La media punti di Pioli è ancora più misera di quella ottenuta da Giampaolo. Grazie al ca…lcio (di Pioli!), il calendario non è stato di certo benevolo visto che si è dovuto affrontare, quasi in serie, tutte le “grandi” del Campionato; manca ancora l’Atalanta ma verranno prima Parma, Bologna e Sassuolo.
Qualora non si riuscisse a chiudere con nove punti dopo questo trittico di partite, si potrebbe iniziare a parlare sul serio di retrocessione ed io avrei almeno qualcosa da dire.
Il pareggio di sabato col Napoli non è servito a smuovere la classifica, ma se non altro si spera sia utile ad infondere fiducia negli svogliati giocatori rossoneri.
La storia dell’utilizzo del telefono prima della partita ha stancato. Non sapremo mai se i calciatori stessero realmente utilizzando l’app introdotta da Pioli per analizzare gli avversari o se invece fossero concentratissimi a cazzeggiare sui social. Quanto mi manca la “sacralità” e “l’intimità” dello spogliatoio! Vorrei che fossero eliminati microfoni e telecamere da quello che dovrebbe essere il luogo dedicato alla concentrazione, magari allo sfogo della tensione, o semplicemente alla preparazione della partita.
E poi parliamoci chiaro, chi se ne frega di vedere i calciatori a torso nudo mentre allacciano le scarpe, spalmano il gel sulle loro chiome perfettine, si sistemano il trucco o ancor peggio chi non avrebbe voglia di prenderli a schiaffi nel vederli mentre vergognosamente giochicchiano con lo smartphone? 
Chiudiamo le porte dello spogliatoio ed apriamo il “Manuale del Calcio”. A pagina trentadue troveremo, sotto la voce “Dribbling con tunnel”, il link (il mio Manuale è digitale o come dice mia nonna “vegetale”) con il goal di Alejandro Gomez, per gli amici El Papu. Tutta l’Atalanta ha giocato una partita straordinaria, mettendo alle corde la Dinamo Zagabria, ma al minuto quarantasette tutto San Siro esplode. Il “10” nerazzurro riceve palla sulla trequarti, punta l’avversario, lo sbilancia con un doppio passo, tunnel secco e siluro sul secondo palo.
La prima vittoria in Champions rimarrà nella storia dell’Atalanta, ma la giocata del Papu è già Leggenda.

Un super goal è stato anche quello di Paulo Dybala su punizione. Non mi troveranno d’accordo coloro che hanno puntato il dito sull’incolpevole portiere dell’Atletico. La sassata mancina della Joya era così potente e precisa da far passare il pallone tra barriera e traversa ed il tutto a velocità impressionante. Diamo merito alla grande giocata piuttosto che cercare colpevoli.
Si mormora sempre più di Cristiano Ronaldo e della sua evidentissima scarsa condizione fisica (a tratti mi sembrava di vedere in campo il sosia di Michael Jackson senza ombrellino per il sole!) ma io mi soffermerò su altri.
Tralasciando Dybala che da sicuro partente si è trasformato in punto di forza tanto da veder raddoppiato, dall’estate ad ora, il suo valore (qualche mese fa sarebbe stato ceduto volentieri per ottanta milioni ed adesso ne varrà più di centocinquanta), vorrei elogiare la prestazione di De Ligt. Avevo pronosticato che il giovanissimo scuola Ajax si sarebbe ripreso dal brutto e sfortunato periodo ma vorrei rincarare la dose affermando che il meglio dovrà ancora arrivare. A sostegno della mia tesi basterebbe il salvataggio da ovazione su Ángel Correa ma è da tutta la prestazione fornita nell’arco dei novanta minuti che ci si accorge facilmente di quanto sia implacabile il difensore bianconero. Ha solo diciannove anni ed è già tra i migliori del mondo. Scusate se è poco!

Ci sarebbe da porgere le scuse anche a Maurizio Sarri. La sua gestione dei giocatori è stata eccellente: fuori Dybala che riceve la meritata standing ovation dello Stadium con CR7 che rimane in campo onde evitare la costruzione di ulteriori polemiche. Sarri è anche l’artefice della consacrazione dell’uruguagio Bentancur e soprattutto della rinascita del “Pipita”. Dybala e Higuain hanno ribaltato la partita con l’Atalanta e hanno riconquistato i sostenitori della Vecchia Signora che sognano, più che mai, in grande con l’accoppiata, in HD, tutta sudamericana.

La coppia del momento, ancor più di quella juventina, è composta dal “Toro” Lautaro e dal “Gigante” Lukaku: il primo segna una doppietta ed il secondo confeziona due assist ed un goal oltre ad altri due annullati dal VAR. Undici goal a testa in stagione con la maglia dell’Inter ed i paragoni con altri “gemelli del goal” del passato si sprecano. Con la prima rete nerazzurra del Belga in Champions e l’uno a tre finale inflitto allo Slavia Praga, l’Inter riapre il discorso qualificazione: il Barça è già sicuro del primo posto ma non regalerà nulla agli uomini di Conte nel prossimo incontro del 10 dicembre. Raggiungere gli ottavi sarà difficile, ma la strada intrapresa dagli uomini di Antonio Conte è quella giusta. L’allenatore leccese riesce ad entrare nella testa dei suoi calciatori e ad allenarli in maniera totalizzante però i suoi consigli su come fare sesso sono stati alquanto imbarazzanti; neanche negli anni ’60 il “Paròn” Nereo Rocco ed Helenio Herrera avrebbero osato tanto.

Il finale lo dedico ad Ancelotti. Il suo Napoli non sa più vincere e continua a pareggiare troppe partite. Mi viene da sorridere (ahhh, che bei tempi!) ripensando alla stagione 2004/2005 quando Carletto sedeva sulla panchina rossonera. Il suo Milan duellava con la Juventus di Capello per lo Scudetto ed otteneva vittorie importanti che servirono ad arrivare alla tristissima finale di Istanbul. In quella stessa stagione, Roberto Mancini con la sua Inter pareggiò quindici volte nei primi ventitré turni ed ottenne il poco prestigio appellativo di “Mister X”. Oggi, a distanza di quindici anni (proprio come la striscia di pareggi!) l’odierno CT della nostra Nazionale stabilisce il record di vittorie in Azzurro mentre la “pareggite” sembra aver colpito il povero Ancelotti. Il Karma applicato al calcio sembra colpire sempre.

P.S.: sono rimasto così impressionato dal goal del “Papu” che ho intenzione di provare la stessa giocata nella partita di calcetto di questa settimana. Per ritrovarmi così entusiasta occorre tornare indietro a quando Ronaldinho indossava la maglia rossonera.
Dopo un Milan-Siena in cui il Gaucho siglò una tripletta e divertii tutto il pubblico ridicolizzando l’avversario, decisi, durante il riscaldamento della partita di calcetto valida per il campionato “tra oratori” della provincia, di provare “il palla c’è, palla non c’è” col quale il brasiliano era solito incantare tutti. Mi ero allenato, ero sicuro.
Ed invece... Sento ancora le risate: feci divertire un po' tutti quando, dopo il primo doppio passo, al grido di Ro-nal-di-nhooo incespicai sul pallone. Frattura del mignolo ed un mese di gesso. Maledizione, giuro che mi ero preparato! Sarà stata l’emozione o semplicemente per alcune giocate devi avere il talento. Il Papu ha dimostrato di averlo, io è meglio che non ci riprovi.