Giorno 25 novembre, giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Un fenomeno che continua ad affliggere la nostra società e l’intero globo, ma che troppo spesso passa inosservato.
I numeri sono maledettamente allarmanti: secondo i dati forniti dall’Onu, una donna su tre nel mondo ha subito nella sua vita violenza fisica o sessuale. Un vero e proprio “flagello mondiale”. Le iniziative e i cortei organizzati sono stati tantissimi ed in molteplici città d’Italia. Grazie all’’Associazione Italiana Calciatori, con l’hashtag “facciamogliuomini”, tutte le capitane delle squadre di Serie A e Serie B Femminili sono scese in campo accompagnate da un uomo che ha donato loro un “narciso”; la Lega Serie A ha invece realizzato la campagna “#unrossoallaviolenza” per mostrare un cartellino rosso alla violenza e dire basta. Lo scopo è sensibilizzare una società che ha interiorizzato, nel corso dei millenni, pregiudizi che discriminano la donna.
Basterà scendere sul terreno di gioco con un segno rosso sul viso per porre rimedio a questa piaga? Probabilmente no, ma è importantissimo mettere sotto i riflettori il problema per innescare il cambiamento e la rivoluzione culturale. Il femminicidio va combattuto con la prevenzione e per prevenire si può solo insegnare alle giovani generazioni l’uguaglianza di genere.

Cosa c’entrano la cultura, il calcio e le donne? C’entrano, eccome se c’entrano. Vi spiego subito.
Non immaginate la cultura sotto forma di libri, opere d’arte, musei o poesie del “dolce stil novo”; cultura vuol dire voglia di conoscere e chi ha il desiderio di sapere e scoprire non può tenersi lontano dall’avvincente sfida del Campionato di Serie A Femminile. Dopo sette giornate, la Roma di Betty Bavagnoli sembra essere uscita dalle “Big Four” che avrebbero dovuto lottare fino all’ultimo per lo Scudetto. Le giallorosse vengono letteralmente travolte dalla furia di Arianna Caruso & company. Il risultato finale recita un netto zero a quatto per la Juventus, dominante per l’intera gara grazie alla prestazione della straripante e velocissima Maria Alves che ha anche il merito di aprire le marcature con un velenosissimo tiro/cross. Da segnalare il ritorno in campo di Barbara Bonansea dopo tre mesi di assenza e a pochi giorni dalla pubblicazione del suo libro “Il mio Calcio libero”.
La Juventus si riprende la vetta della classifica superando il Milan vittorioso contro un buon Sassuolo. Dopo due pareggi consecutivi, le rossonere portano a casa i tre punti grazie ad un goal di tacco di Sandra Zigic dopo una bellissima sgaloppata sulla destra di Bergamaschi. Ancora a secco la bomber Giacinti la quale avrà l’opportunità di rifarsi sabato prossimo contro la Florentia.
L’altra squadra di Firenze rimane agganciata al treno per lo Scudetto vincendo in casa per quattro a due contro il Verona. Torna al goal Ilaria Mauro (doppietta per lei) oltre alla solita Tatiana Bonetti. Resta dunque tutto invariato ai piani alti della classifica con le prime della classe raccolte distanziate da pochissimi punti.
La Roma invece perde terreno e dovrà guardarsi le spalle dall’Inter che appare in ripresa. Il Pink Bari vince la prima partita della stagione espugnando il campo dell’Orobica e si allontana prepotentemente dalla zona retrocessione. Avevo detto la scorsa settimana che per il Pink Bari la salvezza sarà difficile ma per nulla impossibile; detto, fatto.
Non mi sto auto complimentando e proprio in una giornata così importante è meglio tralasciare l’accezione negativa del termine “narciso”. <<L’unico narciso che conosco>> è il fiore bianco che ho visto donare a tutte le Capitane in tutti i campi di Serie A Femminile.

P.S.: una sera, seduto ad un tavolino di un ristorante in riva al mare, un cameriere, dopo aver scambiato con me qualche battuta, mi disse: “si ricordi che dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”. La frase lusingò me molto, ma probabilmente un po' meno la mia ragazza. Un uomo è grande davvero se ha accanto, non dietro e nell’ombra, una grande donna.
Il calcio può essere cultura, può aiutare a formare la morale comune. La morale di oggi è semplice: non ci si “impossessa” di una persona dicendo di amarla; chi ama si “dona” all’altra parte per arricchirla.