Pensare che la difesa nerazzurra possa contare, per l'anno prossimo, su Vidic, Evra e ora anche Sagna di certo stuzzica la fantasia di chi pensa all'anno prossimo come alla stagione dell'immediato riscatto. Certo, però, sarebbe totalmente estraneo a progetti di competitività sostenibili nel lungo periodo e soprattutto di riassestamento economico, vuoi per l'età dei nostri nuovi obiettivi di mercato, vuoi per i loro pesanti ingaggi e l'impossibilità di capitalizzarne i cartellini. La recente storia nerazzurra è molto simile a quella romanista: una società indebitata, un nuovo presidente straniero che cerca di imporle una mentalità d'oltreoceano, le necessità impellenti di ritornare subito competitivi e allo stesso tempo risanare il bilancio. Thohir farebbe bene a guardare alla Roma: alla bella squadra di Garcia ci si è arrivati procedendo per tentativi ed errori, certo, ma perseguendo sempre una strategia mirata alla valorizzazione dei giovani, sia di quelli che sono poi rimasti in rosa, sia di quelli che sono andati via garantendo ai giallorossi plusvalenze milionarie. In questo senso anche l'esperienza di Zeman, che ha permesso l'esplosione di Marquinhos e Lamela, le cui cessioni hanno finanziato gli acquisti di quest'anno, non può certo considerarsi un fallimento e dimostra, se ce ne fosse bisogno, quanto importante sia la scelta di un'adeguata guida tecnica. Potrebbe sembrare un'eresia, ma se a fine stagione dovessimo salutare un Kovacic o un Icardi per 40 milioni, sarei molto più fiducioso nel futuro economico e sportivo del club che non con gli arrivi di attempati campioni. E se scoprissimo di aver preso degli altri Forlan?