Può un giocatore passare dallo status di oggetto del desiderio di mezza Europa a oggetto misterioso in 18 mesi? 

La risposta è sì, come dimostra la carriera di Jonathan Calleri, talento di Buenos Aires, classe '93, passato da un ottimo biennio con la maglia del Boca Juniors a una serie di 'strani' trasferimenti. Il giocatore, cresciuto nell'All Boys, con 3 gettoni di presenza nella Nazionale Olimpica 2016, incantava il mondo in maglia Xeneizes, poco più di 12 mesi fa, rubando la scena ad Osvaldo e Tevez, inanellato prestazioni di livello e marcature spettacolari.

Lo scorso anno, il buio: passaggio al Deportivo Maldonado, club della seconda serie uruguagia, 5 presenze col Santos e 16 col West Ham, con un bottino di appena 4 gol.  Attualmente, il suo cartellino appartiene ancora al Depor, ma non è difficile immaginare un suo traferimento a breve in Europa o altrove.

Il club, infatti, è noto per l'acquisizione di giocatori di prospettiva per girarli immediatamente ad altri più blasonati, come avvennuto in passato con Mascherano, Carlos Tevez, Estigarribia, Allan e non solo.

L'argentino, più volte, è stato accostato alla serie A, forte di un passaporto comunitario che non è mai arrivato, nonostante le chiare origini italiane; in principio fu la Juventus, ultimamente si è parlato di Bologna ma è l'Inter che ha portato avanti una trattativa tormentata, paragonabile, rimanendo al recente passato, a quella di Ivan Perisic dal Wolfsburg. Tutto si è concluso con un nulla di fatto, lasciando il giocatore in balia di contratti e gestioni del proprio talento che l'hanno portato lontano dai radar dei top club.

Un suo rilancio, vista la giovane età, potrebbe essere un grandissimo colpo per la squadra che vorrà scommettere su di lui, tenendo in considerazione le tante giocate espresse; i flop, nel calcio, sono all'ordine del giorno, i paragoni coi grandissimi, espressi in maniera frettolosa, si sprecano, ma in questo caso sembra quasi oltraggioso non tentare di dare una possibilità ad uno dei migliori prodotti del calcio sudamericano.

Se ci si renderà conto di portarsi a casa Jonathan Calleri e non "il sosia di...", tra qualche mese potremmo parlare di un giocatore esploso, persosi nei meandri degli aeroporti di mezzo mondo, e ritrovatosi nel giro di una stagione e spiccioli.