Le persone dimenticheranno quello che hai detto, dimenticheranno quello che hai fatto, ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire. Questo è il principio sul quale lavorare per rendere lo stadio un posto di aggregazione, divertimento, relax, relazione ovvero quello che oggi viene chiamato fan experience. E con al centro l'individuo e le sue necessità, come riferimento basilare per la progettazione e lo studio di uno stadio moderno e delle annesse strutture. Il tifoso, la sua famiglia devono essere centrali nella progettazione dello stadio sia nel giorno dell'evento che negli altri della settimana. Riuscire a sviluppare attività commerciali, di ristoro, ludiche, d'intrattenimento tra spazi verdi ed aree adibite alla crescita culturale sportiva o di approfondimento sulla storia del club può rendere la vita del tifoso sempre emozionante e passionale, e proprio attraverso la passione potrà avere un sostanzioso impulso il merchandising, e pure il marketing. Si tratta di offrire, dentro fuori e attraverso lo stadio tutta una serie di servizi per attirare tutti i componenti di una famiglia, e perché no, anche persone che del calcio e con il calcio non ci vogliono avere niente a che fare. Una realtà molto diversa da quella conosciuta da sempre in Italia in cui lo stadio lo si è sempre vissuto per poche ore in concomitanza della partita, e al suo termine tutti frettolosamente a casa. La fan experience ha preso piede nelle principali nazioni calcistiche europee e non solo. Tutti investimenti rilevanti che hanno prodotto rilevanti risultati in termini di affluenza, di seguito, di partecipazione, di passione. Tutti investimenti che hanno prodotto ricchezza. Un sistema orientato al futuro. Sia per strutture già esistenti che per stadi di nuova generazione. E nel caso di una nuova costruzione ci sono solitamente più spazi di manovra nella gestione dei fondi per arrivare a rendere concreto il progetto. Per stadi già esistenti serve compiere una ristrutturazione e un restyling mirato oltre a ottimizzare le aree poco o mal sfruttate a fini commerciali. Tutti servizi funzionali ad attrarre un target di persone senza limiti di età ed eterogenei anche nelle possibilità economiche. La realtà ci porta a dover fare i conti con l'arretratezza del sistema calcio italiano che, incapace di sfruttare gli anni di vacche grasse per guardare al futuro, ora, inevitabilmente, ha di fronte a se un panorama assai più complicato. Inseguire è complicato. E ad aggravare la situazione nel Bel Paese, ora, la congiuntura di crisi economica italiana, e mondiale, e l'endemica problematica della violenza dentro e fuori gli stadi a rendere la fan experience un percorso assai tortuoso. Non a caso la media spettatori per partita vede l'Italia posizionarsi all'ultimo posto tra i paesi evoluti calcisticamente. La sicurezza, e la percezione di essere in zone sicure, è fondamentale per supportare la volontà dell'individuo di recarsi in "zona stadio" e dev'essere sostenuto da un ordine pubblico adeguato e da leggi ad hoc. Penso al Meazza, il mio stadio ad oggi purtroppo condiviso con i nerazzurri, che potrebbe, sfruttando le aree circostanti di scarsa rilevanza sociale, essere trasformato in uno stadio a 4 stelle. Un monumento sul quale lavorare dentro e fuori e non solo. Uno stadio ridimensionato per capacità contenitive con l'eliminazione del terzo anello, che dovrà far spazio a locali e servizi. All'interno l'immagino con un efficace sistema di telecamere a circuito chiuso che siano in grado di monitorare anche l'angolo più improbabile, e una vigilanza privata, coordinata dalle forze dell'ordine, che monitori lo spazio e sia contattabile facilmente da ciascun spettatore. E punti di ristoro in ogni settore senza doversi allontanare dal proprio posto. Il posto indicato nella tessera che avrà tutti i dati della persona oltre a funzionare da bancomat per i servizi da stadio, anche un semplice caffè. Poltroncine comode al posto dei vetusti e scomodi seggiolini. Anche un ristorante interno per coloro che desiderassero seguire l'evento senza rinunciare alla buona cucina. E con la tessera la possibilità di sfruttare sistemi digitali che consentano all'utente di interagire con figure preposte a dare risposte rapide a tutto quanto concerne l'evento in atto, e consentire la soddisfazione di ogni curiosità ed informazione utile all'utente. L'area esterna dovrà essere munita di un parcheggio scoperto e uno coperto a pagamento con posti auto prenotabili. E vie d'accesso allo stadio senza barriere architettoniche che consentano, a portatori di handicap, di giungere senza ostacoli nel settore richiesto oltre a poter fruire di tutti i servizi offerti dall'area stadio. Una zona che potrà contare di aree verdi, luoghi per la ricreazione in cui assistenti e animatori possano cimentarsi nell'intrattenimento dei bambini, anche giochi tra i più disparati sono facilmente effettuabili e coinvolgenti. Negozi e ristoranti brandizzati e non, funzionali allo shopping dell'individuo che sia o meno tifoso. Store, per il rilancio del merchandising, oggi in parte limitato dalla vendita abusiva o contraffatta, ed un museo che racconti la storia pluridecorata di un club come quello rossonero. Box per foto di gruppo. Un'aula per congressi che all'occorrenza possa diventare cinema. E nei giorni in cui non é previsto alcun evento spazio alla visita privata o in comitiva dello stadio accompagnati anche da una vecchia gloria che potrà integrare l'esperienza e raccontare aneddoti vissuti e rispondere alle domande del tifoso. L'affitto dello stadio per manifestazioni extra calcistiche purché delimitate per non soffocare e rovinare il manto verde e le strutture fisse di maggior valore. Tante opportunità da sfruttare per aumentare l'indotto e creare ricchezza e occupazione, come solo sport più bello del mondo può garantire anche in un'Italia strategicamente miope.