La Cina è entrata nel calcio che conta. Il mandato arriva direttamente da Xi Jinping, presidente della Repubblica popolare cinese, che vuole rendere il football materia di aggregazione e formazione sociale. I continui fallimenti della nazionale cinese ed un campionato mai decollato ha convinto i vertici politici della potenza economica asiatica a colonizzare il calcio del vecchio continente, che rappresenta la tradizione, attraverso acquisizioni totali o in partecipazione di molti club e in diverse nazioni europee, in particolare quelle di maggior storia e successo. Questa invasione a macchia di leopardo sta interessando anche la capitale calcistica italiana, oltre ad economica, Milano. L'Inter è stata acquisita per il suo 70% da Suning, colosso commerciale dal guadagno netto annuo di circa 50 miliardi di dollari, e il Milan che pare prossimo al passaggio di proprietà nella sua totalità ad una cordata composta da più soggetti che ne dovrebbero garantire un futuro economicamente fulgido. Esaminando i risultati sportivi dei club già acquisiti da imprese cinesi ne esce un quadro allarmante perché decisamente deficitari. Solo in club nei quali la compartecipazione è minoritaria, vedasi l'Atletico de Madrid di cui il 20% è nelle mani di Wanda Group, i risultati sono all'altezza delle aspettative. Partendo da questo presupposto è inevitabile offrire una mappa di priorità secondo la quale procedere. Management- Il management, che poi è il motore societario, dev'essere internazionalmente riconosciuto ma soprattutto con un passato, possibilmente recente, nel campionato italiano, ancor meglio se nei club all'oggetto. I ruoli devono essere chiari, distinti ed in grado di dialogare facilmente. Mi riferisco ad un DG in grado di interfacciarsi con la proprietà, avere potere di firma, verificare il lavoro dell'AD con deleghe anche commerciali, il Diesse preparato a dare il proprio contributo all'AD e alla squadra che dovrà sottostargli ovvero figure come il responsabile dello scouting, quello del settore giovanile. Tutte figure in grado di comunicare facilmente tra loro. Progetto economico-sportivo- Individuare gli obiettivi che si vogliono raggiungere dal lato sportivo e da quello economico, tracciare una mappa e perseguirla senza tentennamenti. L'investimento tecnico dovrebbe creare i presupposti per un ritorno economico dal calcio e d'immagine. Resta fondamentale che la proprietà, attraverso uno o più delegati, sia presente in maniera costante a Milano per poter confrontarsi e verificare giorno dopo giorno le problematiche che si possono creare e porvi rimedio dopo una rapida consultazione con chi di dovere. La presenza della proprietà è un fondamentale messaggio anche per tutti i lavoratori dell'impresa. Tenersi distanti dalle TPO/TPI- L'impresa cinese che entra nel calcio ha la tendenza di appoggiarsi alle grandi agenzie di calciatori perché offre loro indicazioni, suggerimenti, un'ampia scelta di giocatori sui quali poter investire e la garanzia di spostare rapidamente i professionisti del pallone più deludenti. A causa di talune TPO si registra che il ruolo di DS risulta inutile, se non formalmente o per operazioni minori, in quanto i super agenti forniscono la consulenza per creare una squadra competitiva in tempi stretti. Indi per cui affidarsi alle TPO, peraltro fuorilegge nel calcio dal maggio 2015, porta ad eliminare dai quadri dirigenziali più di un ruolo tra quelli sopra citati. Tale assenza, o indebolimento, di ruoli è poi l'humus ideale per l'anarchia. La Cina è vicina ma non è garanzia di successo.