Puntata III
qui per le puntate precedenti:
Tutto in uno scrigno! I 
Tutto in uno scrigno! II

Buongiorno cari amici!
Dunque, la nostra storia era rimasta al Milan degli anni '60, quando Rocco, Rivera e capitan Cesare Maldini alzarono sul cielo di Londra la prima Coppa Campioni vinta dai Rossoneri.
E così, dopo i primi tre scudetti di inizio secolo e la lunga astinenza quarantennale, fece seguito negli anni cinquanta una grande impennata del nostro Diavolo: quattro scudetti in un solo decennio ('51/'55/'57/'59) e quindi un significativo recupero storico del nostro antico lignaggio, ma il problema nascerà nella decade anni settanta, dove otterremo due secondi beffardi posti di fila nel '71 e '72, alle spalle di Inter e Juventus prima dell'epica tenzone scaligera che assunse l'appellativo della "Fatal Verona!".
Correva il 16 maggio 1973, infatti, quando il Milan, arrivato da capolista all'ultima giornata di campionato, fu costretto a pagare dazio per gli sforzi espressi quattro giorni prima nella finale di Coppa delle Coppe a Salonicco in Grecia, che lo vide trionfare contro gli inglesi del Leeds, grazie al gol partita realizzato da Luciano Chiarugi.
L'Hellas Verona, allora allenata da Giancarlo Cade', squadra che concluderà il campionato al 10mo posto, darà luogo alla nascita di un vero e proprio concetto di bestia nera, segnando ben cinque gol a quel Milan ormai cotto, costringendo migliaia di tifosi giunti al Bentegodi e già pronti sull'autostrada del ritorno con lo sventolio festoso delle bandiere rossonere, a riavvolgere mestamente le stesse e demandare lo scudetto della Stella a data da destinarsi.
Si tratto' infatti di un pomeriggio del quale il Milan porterà l'oneroso fardello per un intero lustro con altalenanti prestazioni che lo videro oscillare tra negatività e mediocrità, senza mai toccare quei guizzi in alto che avevano galvanizzato tutto il popolo rossonero solo pochi anni prima.

Era l'estate del 1978, quando tutta la squadra si ritrovò in ritiro a Vipiteno agli ordini del "Barone" Niels Liedholm e non più del "Paron" Nereo Rocco, passato al ruolo di supervisore tecnico.
Solo dieci anni prima, nel 1968, la Stella cucita sulle maglie rossonere sembrava a portata di mano e invece, complice la brutta trasferta a Manchester di Coppa Uefa in una piovosa e rigida serata, Nereo Rocco sarà colpito da una brutta polmonite e verrà a mancare pochi giorni dopo (il 20.2.79) all'età di soli 67 anni, e forse quella mancata vittoria sarà il cruccio più pesante nella sua grande storia calcistica.                                                La morte del Paron, diventato il padre sportivo di Gianni Rivera, fungerà da ulteriore stimolo per la squadra di Liddas. Il solo fatto di potergli dedicare quella Stella tanto agognata costituira' una vera forza in più, quella del dodicesimo giocatore che non gioca, non tifa e neppure urla, ma che dall'alto protegge ed ammira la squadra del suo cuore!
In quella stagione 1978/79 risulteranno determinanti, per la conquista del titolo, alcuni pareggi ottenuti in extremis con squadre concorrenti quali l'Inter ed il Perugia dei miracoli (di Ilario Castagner che arrivò secondo con zero sconfitte), gare che sembravano vinte e che invece diventeranno degli assist importanti per i Rossoneri che nel girone di ritorno avranno numerosi giocatori chiave in infermeria.
Ciò nonostante, riusciranno ugualmente a superare il momento difficile e lanciare il vero acuto verso lo Scudetto, una volta recuperati tutti i giocatori nel proprio ruolo, superando così la complicata doppietta di due trasferte consecutive: Perugia e Torino. 
Al pareggio sul difficile campo perugino farà seguito il rombante 3-0 (doppietta di Albertino Bigon e penalty trasformato da Stefano Chiodi) sul campo dei Granata. 
Al termine di quella gara rimasero superati gli ostacoli più ardui e solo due domeniche appresso al nostro Diavolo sarebbe stato sufficiente aggiudicarsi un solo punticino contro il Bologna in casa per cucirsi sul petto la Stella dei dieci scudetti.

Oltre al nostro primo Pallone d'Oro italiano (Omar Sivori lo conquistò nel '61 ma era considerato oriundo) Gianni Rivera ("l'abatino", come lo definì il compianto Gianni Brera) resteranno indelebilmente scolpiti nella storia del calcio i volti di alcuni giocatori facenti parte di quella rosa stellata, quali un certo paratutto Ricky Albertosi e di fronte a lui in difesa il giovane talento di Fulvio Collovati, assieme ad un altro interessante esordiente come Walter De Vecchi, che realizzò due gol nel derby di ritorno, al suo fianco due puledri di razza, l'uno genio e l'altro sregolatezza, ovvero Walter Novellino e Roberto Antonelli e a far da controcanto con una velocità da puro centometrista il biondo e coriaceo Ruben Buriani, una riserva di extralusso come Fabio Capello. 
Nota a parte merita pienamente un altro difensore col vizio del gol, che in quella fantastica stagione assieme al cannoniere Bigon risultò determinante, l'instancabile Aldo Maldera.
Ed infine, last but not least, bisogna verosimilmente citare due capitani, uno uscente ed uno entrante. Il primo sarà la stessa persona che inviterà con un appello microfonico lanciato dal prato di San Siro e rivolto ad una parte della straripante platea di tifosi sempre più pressante all'abbandono di un settore dell'impianto, che a causa del sovraffollamento avrebbe determinato la partita persa a tavolino e conseguentemente l'evaporazione della Stella, come ripeté più volte Gianni Rivera, l'altro entrante era praticamente una sorta di un "quasi non umano" o forse un UFO, o se preferite una inossidabile fuoriserie calcistica proveniente come una meteora ed impattante su Milanello dove si calcarizzera' per ben 23 anni consecutivi!  Parliamo del libero del calcio per eccellenza, nativo di Travagliato ed indossante la maglia Nr. 6, poi ritirata per sempre ed esposta al Milan Museum: Franco Baresi! 531 presenze e 16 reti sempre e solo in Rossonero!
Quella Stella nell'alto del cielo meneghino sembrava fosse griffata dalla firma di tutti. In quel pomeriggio del 6 maggio 1979 si concludeva, al termine di un Milan-Bologna finito a reti inviolate, la più grande ed emozionante cavalcata per tagliare trionfalmente il traguardo della Stella. 
Sarà l'immagine del "Paron" ed il titolo "Lo spettacolo è finito", a caratterizzare la copertina della rivista "Forza Milan!" pochi giorni dopo la conquista del decimo scudetto unitamente all'addio al calcio di Gianni Rivera. 

Da allora sono trascorsi ben 44 anni nei quali il nostro Milan ha vinto altri 9 scudetti ed una marea di Coppe diventando, nell'era Berlusconiana, la squadra più titolata al mondo! 
Questo che è appena iniziato potrebbe essere un anno molto importante per i nostri colori, perché potremmo, alla luce della recente sconfitta del Napoli ad opera dei nerazzurri, ridurre ulteriormente il gap attuale nei confronti dei partenopei e tentare magari all'ultima giornata  (come accade a Perugia con lo Scudetto del centenario) di cucirci sulla maglia la nostra seconda Stella...
Sarebbe un sogno poter rivedere Gianni Rivera (80 anni il prossimo 18 agosto) al fianco di Stefano Pioli reinvitare, impugnando un microfono dal prato di San Siro, il popolo dei tifosi accorsi domenica 4 giugno p.v. ad assistere all'ultima di campionato tra Milan e Verona!!...
Che ne pensate voi?? Basterà un solo punticino come fu per la prima Stella??
Aspetto i vostri commenti... mentre richiudo lentamente lo scrigno dei ricordi del nostro Milan!
A presto!

Massimo 48