Partiamo dal 2015. 
Lotito in una telefonata dice tranquillamente che con Carpi e Frosinone in serie A "chi c... compra i diritti tv con ste squadre qui?".  rinfreschiamo la memoria: https://www.calciomercato.com/news/lotito-e-quella-che-volta-che-non-voleva-il-carpi-in-serie-a-cas-13483.
In questi giorni tutti a scagliarsi contro la superlega che stava sostanzialmente dicendo la stessa cosa, su scala europea. Ovviamente sotto banco il Lotito-pensiero era condivisibile, quello della superleague, certamente no... Dietro al paravento mimetico de "il calcio è dei tifosi", però nel frattempo chi governa, anzi quasi "detiene", il calcio, ha fatto le sue mosse. Anche interessanti e mirabili dal loro punto di vista, per quanto come al solito rimestate nel torbido e ai limiti di una legalità che ormai ci sfugge proprio nei concetti di base.
A Wembley verranno assegnate un numero di partite superiore come "premio" per il ruolo svolto dalla FA per la fuga delle 6 inglesi dal progetto Superleague; ad Al Khelafi viene generosamente offerto il posto di presidente di ECA, lasciato vacante da Agnelli. 
Infine, ma davvero non è questo un particolare, a Rumenigge viene dato un posto nel direttivo Uefa. Io ritengo che non vederci del marcio significa non volercelo vedere, perché chi ha fatto tramontare il progetto o non lo ha sostenuto ha ricevuto "premi".  Ritengo che in un altro ambito qualcuno parlerebbe di corruzione, ma siamo sempre ai dettagli, per così dire. Qua invece la chiamano meritocrazia. Come quando il nuovo presidente dell'associazione dei club europea prese Neymar dandogli 200 milioni dalla sua società petrolifera, col quale O'Ney si liberò dal Barca per andare al PSG dello stesso Al Khelafi, aggirando le norme FPF e di fatto truffando e sottraendo potenziali premi e risorse ai club che da oggi andrà a rappresentare.  
Ma il calcio si sa, è dei tifosi e i club esclusi dalla Superleague si son sentiti "traditi". Da Al Khelafi nella faccenda Neymar invece no, ma sono anche questi dettagli.
Ma parliamo della miopia di questi signori; che per quanto riguarda Ceferin posso anche capirlo capirlo: lui si sta facendo il suo giro di giostra, guadagna tutto ciò che può, tanto prima o poi il suo mandato è destinato a terminare naturalmente; ma tutti gli altri non colgono un problema ben pressante che Agnelli e Perez hanno ben definito: il futuro. Non solo economico. Ma di un calcio giocato che entra nei giovani in concorrenza con nuove forme di intrattenimento più veloci, più social e più "vicine" e, spesso, più facili nell'interazione e nell'essere protagonisti. E soprattutto molto più vicine nel tempo di quanto tantissimi tifosi credano. Sono gli e-sports.
Ciò di cui dovrebbero aver paura le squadre europee è che possa prendere piede una tendenza asiatica di trasformare i "players" in delle star. Se pensate che su Twitch partite di fortnite arrivano anche a un milione di visualizzazioni capite di cosa stiamo parlando. Considerando poi che per quanto ampia la platea di questa piattaforma è decisamente limitata se confrontata all'audience televisiva. Ma se domani Netflix, Prime o Sky decidessero di trasmettere i match di e-sports. Partite di 15 minuti, senza polemiche arbitrali, senza moviole, senza mille interludi che a giovani abituati a video di 20" su Instagram pesano come macigni, cosa pensate possa succedere? Ritenete davvero che un Mondiale di Fifa che potenzialmente inizia il venerdì sera e finisce la domenica non possa in dieci anni arrivare non dico a spodestare, ma se non altro a dar molto fastidio all'audience calcistica? E si badi bene: ho citato Fifa. Ma esistono decine di games in grado di appassionare e rubare spazio. Pensate davvero che un ragazzo di 13 anni che fino a 5 minuti prima giocava alla playstation a fortnite o gta ci metta davvero molto ad appassionarsi ad una diretta di un match di livello di uno di quei giochi, a scapito magari di uno Spezia - Crotone fatto di pullman davanti la porta?
Se riuscite a vedere questo rischio, il potere di dubbia moralità della governance e l'ipocrisia di certe affermazioni, bene, allora siete in grado di entrare nella testa di quelli che domenica sera hanno dato vita alla Superleague. Se non lo capite e pensate che vada tutto bene così, mi auguro solo che fra dieci anni sappiate appassionarvi ai dribbling di Castolo ed alle intercettazioni in scivolata di Minanda.