La superlega, così come prospettata nell'ultima occasione, ha indispettito parecchi, Uefa in primis, scatenando reazioni alle volte bizzarre e populiste. Tuttavia il modello tanto caro ad Agnelli aveva intrinseco un errore marchiano riconosciuto da tutti, anche dai tifosi sostenitori del progetto e ritenuto ingiustificabile: la mancanza di meritocrazia. L'errore di pensare ad una Superleague senza questo aspetto è stato probabilmente ciò che ha fatto (per ora) saltare il banco.
Dall'alto del mio non contare nulla, in qualità di semplice tifoso, mi piacerebbe però dare un'idea, un progetto, ai signori del calcio che sono fermi comunque a gerarchie e dinamiche ormai arcaiche e che non tengono conto di alcuni aspetti fondamentali come il disinnamoramento dello spettacolo calcio da parte dei giovanissimi e la disparità economica di alcuni campionati e proprietà rispetto a tutti gli altri ormai insostenibile e che, se lasciata proseguire, produrrà solo l'effetto di uccidere il calcio europeo. Ed al di là di singole regole da scrivere a cui tutti auspicano (salary cap, regolamentazione più stringente dei procuratori, ecc.) oggi la Uefa dovrebbe iniziare a ragionare ad un modello diverso ed unitario; un progetto che veramente sarebbe in grado di raccogliere grandi masse di spettatori e al contempo mantenere i crismi di uguaglianza sportiva che dovrebbero contraddistinguere un calcio definito da Ceferin stesso "dei tifosi".
La soluzione sarebbe sulla carta molto semplice ma politicamente molto scomoda: un campionato europeo che sostituisca nelle intenzioni la Superlega. Un campionato composta da 3 categorie, con promozioni e retrocessioni.  
Nella massima serie sarebbero presenti 20 squadre, nella seconda serie, divisa in due gironi (est/ovest o nord/sud) da 20 squadre ciascuna ed una terza divisa in 3 gironi anch'essi da 20 squadre l'uno. 
120 squadre in grado di rappresentare tutti i paesi e con partite che in ogni modo anche in 3a categoria avrebbero appeal e soprattutto tanti tifosi. Se pensiamo ad esempio che alla Categoria 1 possano accedere la prima volta le 20 migliori squadre per i risultati degli ultimi 10 anni in competizioni europee, stilando così una graduatori dei risultati ottenuti, si potrebbe ottenere anche nelle categorie successive la presenza di squadre davvero importanti, come ad esempio Lazio, ma anche Arsenal, PSV,  e tutta una serie di squadre di campionati comunque di vertice che avrebbero un seguito davvero numeroso. Avere ad esempio la domenica Werder Brema - Napoli o Lazio - Everton o Roma - Zenit penso sia comunque meglio a livello di spettacolo, con tutto il rispetto, di uno Spezia-Salernitana. Ma anche un Rosenborg - Stella Rossa che si potrebbe immaginare in terza categoria avrebbe comunque sia un numero corposo di spettatori allo stadio, sia un discreto interesse televisivo nelle nazioni interessate. Le squadre poi si muoverebbero all'interno delle categorie con semplici promozioni e retrocessioni con play off e play out. Le 12 retrocesse dalla 3a categoria giocherebbero dei playout con 12 squadre che oltre ad aver vinto i rispettivi campionati dovranno anche superare dei turni preliminari (dando la possibilità a tutti i vincenti dei campionati nazionali delle federazioni sotto l'egida Uefa di partecipare).
Ovviamente a livello politico sarebbe molto scomodo per la "distruzione" dei campionati nazionali, che tuttavia avrebbero alcune importanti caratteristiche: nei campionati cosiddetti minori (penso ad esempio a quei campionati dove solo sporadicamente le vincitrici riescono oggi ad accedere ai gironi di champions) mancheranno alla massima serie nazionale uno o al massimo due squadre impegnate nella lega europea e dunque il fascino del trofeo nazionale non rimarrà invariato ma nemmeno troppo intaccato. 
Nei campionati di vertice è invece facile che quelle squadre che compongono la metà che stabilmente stanno in massima serie tutte siano impegnate nelle 3 categorie europee privando ad esempio la Serie A di significato. Ma in realtà il campionato nazionale che rimarrebbe sarebbe l'equivalente odierno di una Serie B, ma con un livello più alto e dove potrebbero prendere parte anche le squadre U23 di quelle impegnate in prima categoria del camp. europeo volendo. Ovviamente a compensazione di questa rivoluzione le federazioni nazionali dovrebbero ricevere comunque parte dei proventi delle lega europea in base al numero e risultati delle squadre partecipanti, da investire tassativamente nei settori giovanili delle squadre rimanenti. A veder bene quindi ad esempio in Italia rimarrebbe una Serie B composta da squadre anche più blasonate di quelle attuali, pensando ad esempio a Sassuolo, Udinese, Bologna, Cagliari, Genoa, Sampdoria guardando la classifica odierna, che si aggiungerebbero a quelle già presenti e presumibilmente retrocesse, mantenendo una dimensione "accessibile" per i tifosi, che è una caratteristica della B, ma con un enorme plus: vincere il campionato significherebbe ambire all'Europa che conta. Cosa che oggi per il 99% di quei club è totalmente preclusa. 
La Champions League invece potrebbe tornare ad avere il vecchio formato ad eliminazione diretta coinvolgendo tutte le squadre delle 3 categorie sul modello della FA cup, mentre l'Europa League attuale, sarebbe da riservare, sempre ad eliminazione diretta, alle squadre vincenti dei camp. nazionali eliminate dai play out ed alle seconde, oltre a quelle retrocesse dalla terza categoria europea. Mi rendo conto sia un progetto utopistico e, mi ripeto, politicamente quasi infattibile; ma a mio parere potrebbe essere un modo per salvare il calcio europeo dal precipizio a cui si è affacciato e in cui non ha ancora capito di star per cadere.