Proprio mentre mister Allegri si trova riunito alla dirigenza per il famigerato summit di fine stagione, impazzano i commenti degli juventini mai così divisi fra pro e contro Allegri.

Ora che Allegri sia mai stato pienamente accettato dalla tifoseria è una favola che nemmeno all'asilo credono più; tuttavia è il motivo per cui il "vero amore" non sia mai nato a farci interrogare sulle scelte future.
Allegri non ha mai fatto del "bel gioco" una necessità ed un obiettivo, puntando ad un pragmatismo spesso irriverente nei confronti dello spettatore, almeno quanto vincente. Quattro scudetti e quattro coppe non si vincono mai per caso.

E se è pur vero che la rosa juventina sia nettamente superiore in Serie A nel complesso (ebbene sì, i campionati si vincono anche e soprattutto con le riserve), non ci si può dimenticare di due finali di Champions e di due quarti di finali in 4 anni.
Eppure l'esteta che c'è in noi proprio perché riconosce alla rosa una qualità superiore, pretenderebbe di vedere qualcosa in più di uno stucchevole palleggio difensivo e palla a "Costa che ci pensa lui". 
Quello che ad Allegri non si perdona è la continua castrazione di un talento come Dybala relegato quasi al centrocampo, l'ostinazione su giocatori sempre e comunque, anche quando passeggiano per il campo (Khedira e Manzo) e in generale una manovra assolutamente asfittica se raffrontata alla qualità degli interpreti a disposizione.

A volte sembra di avere non dico una Ferrari (quella è il Real) ma almeno una Alfa Giulia che corre a chi arriva prima al supermercato mentre gli altri partecpano in Panda. Ovvio che ti basta far due rettilinei col gas aperto che hai già vinto. O per lo meno questa è la sensazione che ha il tifoso juventino. Perché poi quei "rettilinei" ci sono stati e allora anche un neofita capisce che il potenziale è superiore, ed ogni volta che lo vede non può non chiedersi perchè quegli spezzoni non possano ripetersi più spesso. Perché corri sempre in seconda quando potresti ogni tanto mettere non dico la quinta, ma almeno la terza e che so, di rado almeno anche la quarta...

La speranza è dunque che se Allegri dovesse essere confermato, come sarà quasi sicuramente, punti ad arricchire i nostri occhi con un gioco che sia, non dico sempre, ma più spesso brillante di quanto non lo sia noioso. Altrimenti toccherebbe per forza dar ragione a chi, andandosene, lo definì "El Cagòn".