I problemi odierni della Juventus sembrano essere talmente evidenti che la maggior parte dei tifosi si chiede come sia possibile che la dirigenza prima e l'allenatore poi non se ne siano resi conto ponendovi rimedio. Forse perché come spessissimo accade il problema non sta dove lo vediamo. Questo perché spesso nel calcio il problema si riverbera su un'altra parte del campo, un po' come un terremoto che ha il suo epicentro a km di profondità, ma i danni li fa sempre in superficie.Nel post Milan se ne sono dette di ogni, con Allegri che era indemoniato con i subentrati e i tifosi, come da due anni a questa parte, che hanno puntato subito il dito verso i centrocampisti. Ma i centrocampisti paiono essere le macerie in superficie. 

Ma sotto cosa c'è davvero? In realtà Bentacur, Locatelli e Rabiot per almeno 60 minuti hanno disputato una ottima partita, sia in fase difensiva che in quella di proposizione.  Certo non una partita perfetta, ma non quel disastro che tanti descrivono.  Ovviamente le caratteristiche di questo centrocampo non prevedono giocate funamboliche, dribbling e lanci millimetrici; prevedono dinamismo, fisicità, qualche inserimento e una gestione della palla in condivisione col resto della squadra; quindi forse l'errore è aspettarsi qualcosa che questo centrocampo non può dare. E Allegri pare saperlo bene, consegnando le chiavi per le giocate importanti a Cuadrado, Dybala ed in ultima istanza ai lanci di Bonucci. Quindi il lavoro fatto dal centrocampo, per almeno 60 minuti, è stato buono, se non egregio. Per cui perché alla fine abbiamo raccolto le macerie proprio lì, in mezzo al campo? A ben guardare si è assistito col crescere del Milan ad un fatto che molti tifosi, meno esperti di "campo", sottovalutano molto spesso: il contributo delle punte nel tenere palla anche in azioni che non portano ad una vera azione di attacco.  Sovente si tende a dire "colpa del centrocampo che non gli ha consegnato palloni giocabili".  Semmai può essere vero il contrario: gli attaccanti non hanno valorizzato nel momento buono i palloni ricevuti tramutandoli in altri gol e non sono stati in grado di tenere palla e supportare il resto della squadra nel momento di pressione dell'avversario. Infatti accade che gli attaccanti oltre a non aver segnato il raddoppio (e diciamocelo chiaro: Morata non sarà mai il bomber da 30 gol a stagione, Dybala tuttocampista non può per definizione segnare moltissimo) hanno iniziato a perdere costantemente palla, perdendo ogni contrasto,  cercando la profondità anche quando avrebbero invece dovuto tenere palla e dare respiro a centrocampo e difesa. A quel punto la squadra viene schiacciata nella propria metà campo e non riesce più a uscire. 

Questo è un difetto della rosa molto più "sottile" rispetto a quelli più evidenti che, però, non ha una soluzione di modulo o di gioco: se non hai un regista puoi cambiare modulo, consegnare iil gioco ad altri ruoli (vedi sopra); ma se sei chiuso in difesa e hai bisogno di lanciare sulla punta e che questa tenga palla dando modo alla squadra di salire, non hai alternative. O lo fai, o lo fai. Può sembrare banale, secondario, perfino "vecchio" come concetto;  ma se la Juve avesse avuto un Lukaku, un Zapata, Uno Dzeko in quei minuti di pressing del Milan, io sono convinto che tenendo più palloni lontano dalla porta, probabilmente quella partita, ma anche le altre precedenti, la Juve le avrebbe portate a casa. Qui probabilmente va letto anche lo sfogo di Allegri che in molti invece vedono nel solito cliché da difensivista. Lui parla di aiutare la squadra. Che non significa solo fare 50m per rientrare, ma fare in modo che quei 50m non sia necessario farli perché la palla ce l'ha la punta della tua squadra... Spiace per Morata, attaccante meraviglioso negli spazi, ma a questa Juve, alla pari di un regista vero, manca un Pivot che sappia a fare a sportellate, difendere palla, far risalire e, ovviamente, segnare di più. Se ne può discutere all'infinito, ma se vai 2-0, o se la palla rimane nella metà campo avversaria la partita la vinci, con buona pace dei problemi del centrocampo, della difesa, ecc ecc. può apparire un paradosso l'epicentro del terremoto che lascia le macerie in mano a Bentacur, Locatelli e Rabiot è proprio lì davanti, in quella scarsa vena realizzativa e in quella incapacità di aiutare la squadra anche quando le energie vengono un po' meno degli attaccanti.  E non si punti il dito sull'addio di Ronaldo: CR7 sopperiva "solo" alla fase realizzativa, sul supporto tattico era forse peggio di quelli attuali. Se sapranno lavorare su questo aspetto gli attaccanti juventini, allora molti dei problemi del resto della squadra, come per magia, svaniranno...