Sì, lo so, non ha molto senso iniziare questa piccola rubrica quando la Serie A è ben oltre il giro di boa, ma credo possa essere comunque un esercizio simpatico e forse persino utile.
L'idea è quella di ispirarsi alla prassi cestistica, rubacchiando sia dalla NBA che dalla nostra Serie A di basket, e nominare i giocatori più meritevoli per ogni giornata del nostro campionato.
Le categorie scelte sono cinque: MVP, miglior dodicesimo uomo (riadattando il concetto di sesto uomo nella pallacanestro), miglior Under 21, miglior italiano, e gol più bello. 
Ecco quindi i primi premiati:

MVP DI GIORNATA (MIGLIOR GIOCATORE) - ARMAND LAURIENTÉ

Senza Domenico Berardi l'esterno sinistro francese è il leader tecnico dell'attacco del Sassuolo. La sua tecnica e rapidità tengono in continua apprensione la difesa della Cremonese, come dimostrato dai 4 dribbling riusciti su 6 tentati. Chiriches su di lui si arrangia, ma in velocità non può tenerlo, Vasquez invece ci capisce poco. Nonostante la fiducia, commette qualche errore tecnico di troppo, concedendosi a volte finezze non richieste o sbagliando la misura di passaggi anche semplici. Poi però si passano al vaglio le azioni decisive, e il suo impatto sulla partita è straripante. Alla metà del primo tempo intercetta un passaggio di Felix e si guadagna una punizione dal limite dell'area sul centrosinistra, incaricandosi poi di calciarla. Il suo destro è centrale, ma secco e potente, con una traiettoria che inganna il comunque colpevole Carnesecchi. Neanche 20 minuti dopo di nuovo un suo intercetto, questa volta su Pickel, scatena il contropiede neroverde solo temporaneamente frenato da Vasquez. In area di rigore il pallone finisce di nuovo tra i piedi di Laurienté, come se avesse una calamita. L'ex Lorient tenta un colpo di tacco che incrocia la strada di Davide Frattesi, il quale con freddezza da centravanti porta il risultato sul 2-0. L'assist è fortunoso, forse involontario, ma l'audacia del gesto viene premiata dalla statistica. La partita però non è finita, la Cremonese ha un moto d'orgoglio e scala il muro del doppio svantaggio. Ci pensa però nuovamente il destro di Laurienté a spegnere ogni speranza grigiorossa. Al minuto 92, quando la stanchezza dovuta alle corse su e giù per la fascia dovrebbe farsi sentire, il nativo di Gonesse fa partire un cross di esterno destro che è un cioccolatino. Bajrami, che parla la sua stessa lingua calcistica, non se la sente di sprecare un dono di tale bellezza e con uno splendido destro al volo buca Carnesecchi per la terza volta. Il tabellino finale dice 3-2 Sassuolo, le statistiche di Laurienté dicono 1 gol e 2 assist. Più decisivo di così è quasi impossibile.

DODICESIMO UOMO - CYRIEL DESSERS

Premiare uno sconfitto è sempre complicato, difatti negli almanacchi succede piuttosto di rado. Questa volta però non concedere il giusto spazio alla prestazione di Dessers sarebbe stato delittuoso. L'attaccante nigeriano fino ad ora è stato forse la più grande delusione del calciomercato dei lombardi. Reduce da una delle migliori stagioni della sua carriera, è arrivato a Cremona con tante aspettative e il premio di miglior marcatore della scorsa Conference League sotto braccio. Il presente però dice ben altro. Soltanto 3 reti prima di oggi, un feeling con il nostro campionato mai scoppiato, e un digiuno di gol lungo quasi 2 mesi (escludendo la Coppa Italia). Non è un caso quindi se contro il Sassuolo la partita la iniziano Felix, Okereke e Tsadjout, protagonista assoluto contro la Roma. In teoria si tratta di un attacco più mobile, rapido e capace di cercare la profondità. Nella pratica però le mosse pensate da Ballardini non funzionano e il tecnico ravennate si ravvede. Dopo l'intervallo dal tunnel esce Dessers, pronto ad entrare al posto di Felix per dare sostanza e peso a un fronte offensivo poco incisivo. L'ex centravanti del Feyenoord non si fa pregare e al 62' accorcia le distanze approfittando di un pasticcio di Erlic su un rilancio sbilenco di Vasquez. Nonostante il marchiano errore altrui, la freddezza di Dessers davanti a Consigli è da ammirare, così come la coordinazione e la precisione del suo sinistro. Dieci minuti dopo una sua sponda perfetta mette Ciofani a tu per tu col portiere avversario, ma il numero 9 non riesce a insaccare. Poco male, perchè all'83' il nigeriano decide di mettersi in proprio. Su rilancio di Carnesecchi, Dessers prima scherza Ruan spostandolo col fisico, poi supera Consigli con un dribbling di fino e appoggia in rete con un destro beffardo che sembra non voler entrare mai. Per la Cremonese il paradiso riacciuffato grazie al suo attaccante di punta si trasforma in inferno nel finale, ma ciò nulla toglie alla miglior prestazione di Dessers in terra italiana.

MIGLIOR UNDER 21 - BRUNO AMIONE

La categoria in questa giornata è ricca di papabili che non hanno fornito prove esaltanti, ma sicuramente solide. Udogie, Coppola, Pirola, Ilic, Satriano (autore di una gara mediocre, ma condita dal gol) sono alcuni dei nomi degni di menzione. A fronte di prestazioni più o meno simili, Amione si merita la palma sia per ragioni statistiche che per il contributo dato a un clean sheet della sua squadra. Posizionato sul centrosinistra, nella zona presidiata da Kastanos per gli avversari, il centrale argentino classe 2002 sfoggia tutte quelle che sono le sue potenzialità. I dati dicono 10 duelli vinti su 16, 5 salvataggi e 4 intercetti. Un bottino condito anche da 3 lanci lunghi riusciti. Statistiche indubbiamente agevolate dall'atteggiamento e dal massiccio contingente difensivo della Samp, che sulla sinistra schiera anche Tommaso Augello e a centrocampo può contare sullo schermo di Winks e Rincon. Le doti fisiche di Amione e l'aggressività nelle sue letture sono però egualmente una delle ragioni per cui la squadra di Stankovic non ha concesso gol. Certo non si tratta di una partita totalmente priva di sbavature per il ragazzo di Calchaqui, in particolare per un paio di uscite sul portatore un po' troppo avventurose. Il suo atteggiamento e l'ardore nello scontro fisico però sono esaltanti per chi guarda e di grande motivazione per chi lo affianca sul campo, e più di una volta un duello vinto con tenacia e pulizia si trasforma quantomeno in un possibile ribaltamento di fronte. Se si considera poi che a circa 25' dalla fine per Kastanos entra Dia, giocatore di ben altro peso specifico, la capacità di Amione di tenere botta risulta ancor più degna di nota.

MIGLIOR ITALIANO - GIANLUCA MANCINI

Menzioni d'onore le meritano sicuramente Marco Silvestri e Armando Izzo, ma in volata la spunta il difensore della Roma. Le motivazioni sono molteplici, a partire dal gol tanto bello quanto importante e significativo. Mancini infatti, che in carriera è sempre stato un goleador per il ruolo, curiosamente con Mourinho ha perso il feeling con la porta avversaria. Che una rete tanto agognata arrivi con una rasoiata da fuori area, non prorprio la specialità della casa, è un elemento ancor più rilevante per ragioni tecniche ed emotive. Si tratta poi del gol dell'1-0 in una partita sentita come Roma-Juventus, e per di più nervosa e tirata a causa dello schieramento tattico di entrambe le squadre. La prestazione del centrale toscano però non si ferma alla fase offensiva. Mancini argina gli inserimenti profondi di Rabiot e tampona le uscite sconsiderate di Zalewski su Kostic, approfittando della costante inferiorità numerica di Vlahovic in area di rigore per alzare l'aggressività sulla trequarti quando necessario. Un aspetto, quest'ultimo, su cui in questa stagione l'ex-giocatore dell'Atalanta è migliorato moltissimo. Se l'anno scorso spesso Mancini raccoglieva cartellini gialli inutili lontano dalla porta, costretto a fare fallo per non essere bruciato in velocità senza possibilità di rimontare, da mesi ormai mantiene la fedina calcistica pulita. La nuova versione di Gianluca Mancini ha la stessa aggressività e fisicità del passato, ma la utilizza con maggiore intelligenza e meno eccessi. Allo stesso modo, in fase d'attacco le sue sortite sono meno confuse e impaurite, seguendo tempi e spazi giusti. In una gara che lo vede protagonista assoluto, Mancini finisce anche nell'altro episodio chiave oltre al gol, quello dell'espulsione di Kean. Senza entrare nel merito del rapporto tra provocazione e reazione, l'impronta del difensore sulla partita ha i contorni parecchio definiti.

GOL PIÙ BELLO - NEDIM BAJRAMI

Qui l'affare si fa particolarmente complesso. Non si può dire ci sia stato quello che definiremmo gol della domenica, ma di reti belle se ne sono segnate parecchie. Quella sopracitata di Mancini rientra sicuramente nella categoria, così come la marcatura decisiva di Matias Vecino. Il centrocampista della Lazio raccoglie una respinta maldestra di Kvaratskhelia e scarica un bolide al volo che battendo per terra prende una traiettoria impossibile per Meret, tesa e veloce. Non è da meno Karamoh, che in Torino-Bologna approfitta di un'intelligente sponda di Sanabria per seminare il panico in dribbling tra i difensori felsinei e battere Skorupski. Godimento estetico anche in Fiorentina-Milan. L'azione che porta al gol di Jovic è splendida, un contropiede letale culminato con il cross col contagiri di Dodò e il colpo di testa perfetto del serbo dopo un movimento da centravanti navigatissimo. Il gol della bandiera di Theo Hernandez non è da meno: imbucata di Saelemakers e sinistro secco sotto la traversa per il terzino francese. A questo punto, la scelta è quella di premiare non solo la bellezza, ma l'importanza. Quello di Bajrami è un game-winner a tutti gli effetti. L'assist di Laurienté è una perla e il destro al volo con cui il trequartista albanese fulmina Carnesecchi è un compendio di tecnica, coordinazione, freddezza e anche una certa dose di incoscienza. Quella che sta dietro alle grandi giocate e ai grandi giocatori.