Nicolò Zaniolo è sbarcato in Turchia. Questo dicono le cronache delle ultime ore. Il talento nato a Massa, dopo un tumultuoso mese di gennaio, ha approfittato della tardiva chiusura del calciomercato turco per tentare di rilanciarsi. Evidentemente da parte della Roma non c'era alcuna volontà di reintegrarlo a pieno regime, e dal suo punto di vista aveva poco senso rimanere a guardare gli altri per 6 mesi. In terra ottomana il calcio è religione, ma il livello del campionato non è esattamente dei migliori. Zaniolo approda però in una squadra storica come il Galatasaray, quest'anno per di più lanciatissima al comando della classifica. Inoltre, a Istanbul Zaniolo potrà ritrovare tanti calciatori passati per la Serie A come Ayhan, Mertens, Muslera, Icardi e Torreira, e persino un ex compagno di squadra come Sergio Oliveira. Non un caso, in quanto l'intera Super Lig è costellata da giocatori che hanno calcato i nostri campi con alterne fortune.

Nel derby di Istanbul con il Fenerbahce, uno dei più caldi del mondo, Zaniolo ritroverà Mauricio Lemos, Miha Zajc e Joao Pedro. Il primo, difensore centrale uruguagio, ha un passato non particolarmente fortunato al Sassuolo, dove era stato accolto con un certo entusiasmo dovuto alle sue prestazioni nella Liga spagnola. Zajc è una mezzala/trequartista di qualità, ha un passato empolese di successo, ma poco duraturo. Dopo soltanto 1 anno e mezzo in toscana, e 6 mesi da titolare, è infatti partito alla volta della Turchia, probabilmente attirato dalle migliori prospettive economiche. Lo sloveno ha poi fatto ritorno nella nostra penisola approdando al Genoa in prestito, ma senza lasciare il segno. Joao Pedro è invece arrivato dopo anni di successo al Cagliari, di cui è diventato anche capitano, e l'esordio con la nazionale maggiore italiana voluto fortemente da Roberto Mancini. Curiosamente condivide il reparto offensivo con Enner Valencia e Michy Batshuayi. Due attaccanti diversissimi, ma che condividono il talento e le aspettative disattese.

Spostandoci di qualche chilometro all'interno della Capitale, al Besiktas troviamo, tra talenti dal potenziale inespresso come Redmond, Dele Alli e Ghezzal e giocatori di culto come Aboubakar, il classe 94 Salih Ucan. Arrivato alla Roma nel 2014 come baby fenomeno e lasciato andare senza rimpianti dopo una manciata di apparizioni, di lui sulle rive del Tevere ci si ricorda soprattutto per aver dato il cambio a Lorenzo Pellegrini nel giorno dell'esordio di quest'ultimo. Se la classe di Ucan è indubbia, su dinamismo, personalità e integrità fisica ci sarebbe parecchio da dire. In casa Basaksehir la colonia di ex-Serie A è ben più folta. C'è Leo Duarte, carneade acquistato in estate dal Milan. L'ex-Inter Caner Erkin, etichettato come grande terzino al suo annuncio e gettato via nell'umido nella stessa sessione di mercato. Poi Lucas Biglia, qui a svernare dopo un passato di tutto rispetto tra Lazio e nazionale argentina. Danijel Aleksic, vecchio prospetto del Genoa di Preziosi ai tempi di Milito e Thiago Motta, purtroppo mai davvero sbocciato. Infine uno che è italiano per davvero, Stefano Okaka, centravanti vecchie maniere da pochi gol e tanta generosità che in terra turca ha trovato la sua dimensione. Tutti questi possono persino godere della compagnia di gente del calibro di Mesut Ozil e Adnan Januzaj.

Se il Galatasaray è in testa quest'anno, la scorsa stagione ha visto celebrare il Trabzonspor. Tra le loro fila fioccano le nostre vecchie conoscenze, soprattutto nel reparto arretrato. Al centro della difesa troviamo infatti Stefano Denswil, centrale belga i cui trascorsi bolognesi non sono stati particolarmente felici. Con lui Vitor Hugo, che più di qualcuno ricorderà per quel gol segnato con la maglia della Fiorentina subito dopo la scomparsa di Davide Astori. Sulle fasce invece la faccenda si fa culto complice la presenza di Jens Stryger Larsen, uno dei tanti passati tra le fila dell'Udinese, e soprattutto Bruno Peres, per cui dopo quell'incredibile rete nel derby con la Juventus si prospettava tutt'altra traiettoria. A completare la colonia c'è Marek Hamsik, approdato a Trebisonda per le ultime battute della sua splendida carriera.

Nell'Adana Demirspor a catturare l'attenzione è il tecnico, e cioè il nostro Vincenzo Montella. Il suo capitano è un altro che da noi è stato tutt'altro che comparsa, Gokhan Inler. Svizzero di nazionalità ma turco d'origine, è tornato nel paese dei suoi genitori dopo un'ottima carriera tra Udinese e Napoli (e poi Leicester). Dal mercato di gennaio è invece arrivato Mert Cetin, portato in Italia dalla Roma, ma frenato dai troppi infortuni nei suoi prestiti a Verona e Lecce. A forti tinte tricolore è anche il Fatih Karagumurk di Andrea Pirlo. Fascia al braccio invece per Emiliano Viviano, ex portiere tra le altre di Bologna e Sampdoria. Tra i giocatori di movimento invece Davide Biraschi, difensore centrale prodotto del Genoa. Andrea Bertolacci, ormai in Turchia da tanti anni dopo una carriera andata al ribasso. Il giovane Ebrima Colley, che in Serie A ha mostrato solo sprazzi del suo talento tra Spezia, Verona e Atalanta. Uno che di talento ne ha tantissimo, e lo ha gettato parzialmente via, è Adem Ljajic. Alla Fiorentina doveva essere il nuovo Jovetic, alla Roma aveva l'approvazione di Totti, all'inter e al Torino ha iniziato bene per poi buttarsi via. Ci sono infine Matteo Ricci, che sta provando a rilanciarsi dopo non essere riuscito a trovare un contratto in Serie A nonostante un'ottima stagione allo Spezia, e Fabio Borini, che ha ormai raggiunto lo status di journeyman.

Uno dei giovani tecnici più interessanti al momento è Nuri Sahin, ex centrocampista di Borussia Dortmund, Liverpool e Real Madrid. A lui è affidata la guida dell'Antalyaspor di Fernando e Luiz Adriano. Entrambi lanciati dallo Shakhtar Donetsk, entrambi andati via dalla Serie A con la nomea di "bidoni". Cortesia delle cifre spese rispettivamente da Sampdoria e Milan per strapparli alla concorrenza e del successivo, deludente rendimento.

Nell'Alanyaspor e in prestito dal Monza targato Berlusconi-Galliani gioca Pedro Pereira, laterale destro portoghese classe 98 il cui talento ai tempi della Sampdoria sembrava prospettare palcoscenici migliori. Caso simile nel Kasimpasa, dove si destreggia Valentin Eysseric. Trequartista francese, le ottime cose fatte vedere al Nizza hanno spinto la Fiorentina ad acquistarlo. Nel nostro campionato però non si è mai davvero ambientato, neanche quando i viola hanno provato a ravvivarlo prestandolo all'Hellas Verona. Stesse squadre e stessa sorte per Gustavo Campanharo, mediano titolare del Kayserspor che ha giocato con i toscani nel campionato primavera, prima di una breve parentesi shakespeariana. Con lui anche Mame Thiam, attaccante senegalese formatosi calcisticamente in Italia, passando anche per le file di Inter e Juventus.

Chiudiamo con Ali Sowe dell'Ankaragucu, un passato in Italia con Pescara, Lecce e Chievo e la Serie A assaggiata proprio con i clivensi. Nella stessa rosa anche Kevin Malcuit, uno dei pochi errori commesso da Cristiano Giuntoli al Napoli. Alexander Merkel, ex grande promessa di Milan e Udinese purtroppo mai mantenuta, che curiosamente gioca al Gaziantep con una promessa un tempo persino più scintillante (ma non italiana): Lazar Markovic. All'Udinese ha giocato anche Riad Bajic, centravanti bosniaco del Giresunspor, dove sta lasciando un buon ricordo. Lo stesso non si può dire dei suoi trascorsi italiani. Andava meglio in Italia invece ad Isaac Cofie, che nonostante le mediocri doti tecniche ha spesso giocato titolare con Genoa, Chievo e Carpi. Al Sivasspor però la vedono diversamente.

Insomma, se Zaniolo ha dovuto scegliere di andare lontano per tirarsi fuori dal pantano di una carriera già deragliata a soli 23 anni, non si può dire che abbia scelto un campionato dove è difficile sentirsi a casa.