La Bundesliga, e la Germania in generale, è sempre stata una grossa fucina di talenti. Nelle ultime stagioni in particolare la filosofia calcistica tedesca si è contraddistinta per coraggio e programmazione, puntando su giovani allenatori dalle proposte tattiche spumeggianti e su altrettanto giovani calciatori capaci di applicarle al meglio. In queste settimane uno dei nomi più chiacchierati è stato quello di Malick Thiaw. Il difensore centrale del Milan infatti, dopo una prima parte di stagione trascorsa spesso in panchina, è stato gettato nella mischia da Pioli, divincolandosi con sorprendente facilità. L'allenatore milanista ha inserito nell'11 titolare il classe 2001 tedesco nel tentativo di dare una svolta tattica e mentale alla sua squadra, vittima di evidenti difficoltà che ne hanno minato il percorso nel mese di gennaio. Thiaw si è calato abilmente nella nuova difesa a 3 rossonera, destreggiandosi sia da centrale che da braccetto e mettendo in mostra tutto il proprio repertorio. Fisicità, velocità, senso della posizione e capacità palla al piede ne fanno il perfetto difensore moderno, nonchè un elemento già imprescindibile della retroguardia rossonera.

Il difensore, anche capitano dell'under 21 tedesca, è arrivato a Milanello quest'estate dallo Schalke 04 per una cifra di poco inferiore ai 10 milioni. Quello che poteva apparire come un azzardo solo qualche mese fa, adesso sembra l'ennesimo grande affare della dirigenza capitanata da Paolo Maldini. Del resto si tratta di un 21enne non soltanto dalle grandi potenzialità, ma anche dotato di notevole esperienza per la sua età. Thiaw ha infatti alle spalle 23 presenze in Bundesliga, e la scorsa stagione è stato uno dei maggiori artefici dell'immediata risalita dalla seconda serie dello Schalke. In questo senso, le squadre di Serie A sempre meno dotate di grossi capitali economici da investire sul mercato farebbero bene a interrogarsi sulla possibilità di assicurarsi profili simili. 

Volendo buttare giù una breve lista di candidati, in cima troveremmo i nomi di Micky Van De Ven, Marton Dardai e Linus Gechter. Il primo è quello con la reputazione più consolidata, nonché presumibilmente con un costo maggiore. Olandese e classe 2001 proprio come Thiaw, in questa stagione ha disputato 22 partite con la maglia del Wolfsburg, mettendo a segno anche 1 gol e 1 assist. Si tratta di un difensore mancino molto abile con il pallone tra  i piedi sia a livello di progressione che di dsitribuzione. Molto veloce nonostante il fisico possente e abile negli 1 vs 1 con gli attaccanti, non ha invece caratteristiche da stopper puro. Talvolta tende a non esprimere del tutto la propria potenza nei duelli con gli avversari, affrontandoli con colpevole leggerezza. Difetti comunque migliorabili con il lavoro e l'inevitabile crescita. Le doti offensive lo portano a sganciarsi spesso in avanti, e lo rendono egualmente efficace come centrale o come braccetto sinistro. In particolari contesti tattici potrebbe persino essere utilizzato come terzino, sempre sul lato sinistro del campo.

Dardai è compagno di Thiaw nell'under 21 tedesca, nonostante l'età inferiore e le origini chiaramente magiare. Figlio d'arte, sia il nonno che il padre hanno frequentato il mondo del calcio come calciatori e allenatori, il primo in Ungheria e il secondo in Germania. Cresciuto calcisticamente nell'Hertha Berlino, nonostante i 20 anni ha già racimolato 33 presenze in Bundesliga, senza però mai trovare davvero continuità. Il suo minutaggio, anzi, è andato via via diminuendo nelle ultime 3 stagioni. Dei 9 gettoni collezionati in questa stagione, soltanto 3 hanno visto Dardai partire dal primo minuto.
Nonostante questo, si tratta indubbiamente di un calciatore dal futuro molto interessante. Anche lui mancino, è persino più abile dei sopracitati in fase di regia, tanto da venire talvolta impiegato nel ruolo di centrocampista davanti alla difesa. Se per ciò che riguarda gli intercetti e il senso della posizione parliamo di un giocatore più che capace, la stazza non straripante ne limita di molto l'efficacia nei contrasti e duelli aerei. Le percentuali di vittoria di questi ultimi sono da difensore sotto la media, anche se esiste l'attenuante di un fisico non ancora totalmente sviluppato. Anche sulla continuità tecnica e mentale c'è qualcosa da rivedere, e in questo senso le ultime due partite giocate da titolare sono esemplificative. Contro il Borussia Moenchengladbach il ragazzo di origine ungherese ha fatto una grande partita, con 3 salvataggi e 5 contrasti vinti su 9, annullando l'ala destra avversaria Hannes Wolf e trovando persino il primo gol tra i professionisti. La settimana dopo, contro il Borussia Dortmund, è stato invece mandato totalmente in confusione da Brandt, risultando il peggiore dei suoi. 

Linus Gechter è il meno noto dei tre, e anche il più giovane. Si tratta difatti di un classe 2004. Anche lui scuola Hertha, con cui ha assaggiato la Bundesliga per ora solo dalla panchina, è stato ceduto in prestito all'Eintracht Braunschweig nel mercato invernale. Nella squadra della Bassa Sassonia si è subito guadagnato il posto da titolare, con un battesimo di fuoco contro l'Amburgo. Una partita persa dai suoi, ma in cui Gechter si è mostrato subito a suo agio, lasciando intravedere sprazzi di grande talento. Ancora meglio è andata la gara successiva, la vittoria contro l'Heidenheim, un'altra delle favorite alla promozione. Il 18enne berlinese ha un fisico slanciato anche se non ancora del tutto strutturato e uno stile di gioco alla vecchia maniera. Ha grandi abilità nella marcatura a uomo, buon senso della posizione ed è molto essenziale nelle chiusure e nei movimenti. Ama molto avere il pallone tra i piedi e lanciare lungo, ma per ora non sempre abbina la preferenza stilistica all'efficacia tecnica. Quello su di lui sarebbe indubbiamente un investimento votato al lungo termine, ma non è un caso il suo nome sia già finito in liste e articoli prestigiosi sui migliori talenti mondiali.

Proseguendo in questo viaggio, due difensori interessanti, ma per cui l'ostacolo sarebbe il club d'appartenenza, sono Eduardo Quaresma e Bright Arrey-Mbi. Il portoghese è di proprietà dello Sporting Lisbona, ma in prestito all'Hoffenheim, dove si divide tra prima e seconda squadra. Classe 2002 e under 21 del Portogallo, in Bundesliga fino ad ora ha collezionato solo 4 presenze, ma l'unica giocata da titolare contro l'Eintracht Francoforte non è stata troppo scoraggiante. Quaresma è abile con i piedi (è destro e sa giocare bene da braccetto nella difesa a 3), energico e piuttosto rapido, anche se non imponente. Nel suo esordio da professionista contro il Vitoria, ormai 3 anni fa, impressionò, salvo poi scivolare dietro altri nomi. Per lui si era parlato anche di un interesse dello Spezia, ma è probabile che lo Sporting voglia dargli altre chance prima di scaricarlo. Bright Arrey-Mbi è invece di proprietà del Bayern Monaco, e può vantare esperienza nell'Academy del Chelsea, forse la migliore al mondo. In prestito all'Hannover, in 2.Bundesliga, si è lentamente guadagnato spazio, raggiungendo lo status di titolare dopo circa un mese di apprendistato. Rispetto agli altri nomi in questo pezzo, il 19enne di origine camerunense non ha nel gioco con i piedi la sua principale prerogativa. Gli piace portare palla, ma sa essere disordinato in uscita e non è molto abile nei lanci lunghi. Di contro, si tratta di un difensore molto forte fisicamente, straripante nei contrasti e particolarmente bravo nel gioco aereo. Va sgrezzato, ma la materia prima è decisamente consistente.

Infine, per giocarsi due fiches molto giovani e a basso costo, anche se con poca esperienza in competizioni di livello, ci sono i nomi di Leandro Morgalla e Fabio Chiarodia. Morgalla è un classe 2004 del Monaco 1860, che milita nella terza serie tedesca. Titolare in pianta stabile, presenzia spesso anche con le nazionali giovanili della Germania (attualmente con l'Under 19). Velocissimo, coraggioso e aggressivo, gioca bene con i piedi e si destreggia anche da terzino. Ha uno stile che talvolta lo porta a commettere errori, avendo molto di rado un approccio conservativo alla fase difensiva, ma le sue doti atletiche lo mettono spesso in condizione di recuperare. Chiarodia è invece un 2005 di proprietà del Werder Brema, con cui ha già racimolato una manciata di minuti in Bundesliga diventandone il più giovane esordiente. Di chiara origine italiana, gioca anche con le nazionali giovanili azzurre e ha ricevuto la chiamata di Mancini per uno stage. Abile con il suo piede destro, ha senso della posizione e capacità spiccate nel gioco aereo. Su di lui ha messo gli occhi anche la Juventus, ma la concorrenza potrebbe essere molta.

Insomma, le occasioni ci sono e non sono nemmeno poche. Sta ai nostri direttori sportivi cogliere la palla al balzo e utilizzare con criterio un po' di fantasia. Il rischio altrimenti è ritrovarsi a rimpiangere i talenti finiti ad arricchire altri campionati, mentre il nostro prova faticosamente a rilanciarsi non sempre con le armi giuste.