Potrebbe essere stata contro il Sassuolo, a Marassi davanti ai suoi tifosi, l’ultima partita in maglia blucerchiata per Fabio Quagliarella, potrebbe essere stata l’ultima partita dopo 7 lunghissimi anni, potrebbe essere stata l’ultima dopo 291 presenze e 106 gol segnati con la stessa maglia, quella maglia che l’attaccante napoletano ha sempre onorato, quella squadra che ha sempre difeso e per la quale si è sempre messo a disposizione, a volte partendo sempre come prima scelta altre invece partendo da “dietro le quinte”, ma qualsiasi fosse la scelta dei vari allenatori passati sulla panchina della Sampdoria, Quagliarella l’ha sempre accettata con la massima professionalità e con grande umiltà, valori che lo hanno portato ad essere capitano e capopopolo di questa squadra e di questa società.

Ieri sera al momento della sostituzione Fabio Quagliarella non è riuscito a trattenere le lacrime, le lacrime di un dolore forte, le lacrime per un anno difficile, un anno passato tra le mille difficoltà, difficoltà che hanno portato la squadra ad una retrocessione ormai annunciata, le lacrime che potrebbero essere un addio ma anche un arrivederci, perché Quagliarella nelle dichiarazioni post partita ha dimostrato di voler dare ancora tanto a questa squadra, ha dichiarato di voler riportare la Sampdoria li dove merita, sperando che il verdetto finale non sia così crudele, sperando che il verdetto finale non possa trasformare una retrocessione in un fallimento della società blucerchiata.

Perché il popolo blucerchiato merita tanto di più, per la passione che ha dimostrato in un anno difficilissimo, per la gente che nonostante tutto ha seguito e sostenuto la squadra fino alla fine, in ogni partita, in ogni singolo momento della stagione, come nel momento della sostituzione di Fabio Quagliarella, con un lungo applauso fatto di emozioni, calore, passione, perché non sappiamo ancora se quella di ieri sarà stata l’ultima partita di Quagliarella con la maglia della Sampdoria, perché una storia così bella non può avere un finale così doloroso, non può non avere un lieto fine, perché una storia così ha bisogno di un finale che solo le migliori favole sanno raccontare, perché il cielo sotto il quale Quagliarella ha salutato i suoi tifosi deve tornare ad essere un cielo blu, cerchiato di blu, proprio come cantano i suoi tifosi.