Un giocatore, lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia; cantava così Francesco De Gregori in una delle sue più celebri canzoni, in questo caso però la canzone dovrebbe essere cambiata, perché in questo caso dovrebbe recitare “un capitano lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”, perché Cristiano Biraghi ha dimostrato ancora di più nella sconfitta, ancora di più nel dolore di una finale persa, l’importanza di essere capitano.
Ebbene sì, perché il capitano viola ha mostrato tutto il suo coraggio davanti alle critiche, ha avuto il coraggio di non nascondersi, ha avuto il coraggio e la voglia di tirare fuori il carattere nei momenti più difficili e con il coraggio, la voglia, la passione è andato avanti e da quei momenti ne è uscito a testa alta; con la fantasia del suo mancino, tra i più delicati del nostro campionato e che lo ha portato ad essere tra i migliori nel suo ruolo, con l’altruismo dimostrato verso i suoi compagni, verso il suo popolo, con la passione e l’amore verso quella maglia, verso quella fascia che è sempre stata e sempre sarà di Davide Astori.
Davide Astori che da Biraghi viene ricordato sempre, in ogni partita, con il gesto del capitano, un gesto indirizzato verso i propri tifosi, quei tifosi che anche mercoledì nella finale di Coppa Italia sono stati per l’ennesima volta il dodicesimo uomo in campo, con una coreografia da brividi, una passione che poche tifoserie riescono a trasmettere, una passione che ha sottolineato, come se ce ne fosse bisogno, quanto Firenze ami questa maglia e la difenda in ogni minimo dettaglio, la difenda ogni volta che la squadra scende in campo, nei momenti favorevoli e non, proprio come l’importanza di essere capitano; troppo facile esserlo quando le cose vanno sempre bene, difficile ma ancora più importante e riconoscente, esserlo quando le cose non vanno come vorresti, difficile ma ancora più importante metterci la faccia, proprio come è successo mercoledì, con quelle lacrime del capitano viola sotto i suoi tifosi, quelle lacrime che volevano dire tanto, quelle lacrime che hanno fatto capire quanto Biraghi sia legato a questa maglia e a questa città, con quella bandiera raffigurante i quattro quartieri di Firenze, indossata a fine partita e portata con orgoglio fino al termine della serata, un gesto che sottolinea quanto ormai sia diventato il simbolo di questa squadra, quanto ormai sia definitivamente diventato la figura di raccordo tra squadra e tifosi, la figura perfetta che unisce i suoi compagni di squadra con i suoi tifosi.
Perché l’importante non è quello che trovi alla fine di una corsa, l’importante è quello che provi mentre corri e la corsa di Cristiano Biraghi è stata una corsa bellissima, la rincorsa di Cristiano Biraghi è stata una rincorsa affascinante e piena di emozioni, perché è stata una rincorsa partita dal basso ma che lo ha portato con il passare del tempo a diventare uno dei terzini sinistri più forti del calcio italiano ma soprattutto perché durante questa rincorsa, Cristiano Biraghi ha dimostrato ancora di più, l’importanza di essere capitano.