Era la sera del 24 Aprile 2022, una sera di inizio primavera e la Lazio perdeva in casa 2 a 1 contro il Milan, il Milan grazie a quella vittoria arrivata nei minuti finali, si avvicinava a grandi passi verso il suo diciannovesimo scudetto. Diventò una serata di rabbia per i tifosi laziali, che dopo il vantaggio al quarto minuto siglato da Ciro Immobile, pregustavano una vittoria molto importante per la classifica e per la corsa ad un posto in Europa, diventò invece una serata di grande gioia per i tifosi rossoneri, che vedevano avvicinarsi sempre di più il tanto atteso tricolore, per qualcuno diventò una serata qualunque per Francesco Acerbi invece una serata da dimenticare; una risata sul gol decisivo di Tonali, una risata sarcastica diventata famosa, una risata mal interpretata ma notata da tutti e che scaturì un grandissimo clamore.

Il post sui social del giocatore poche ore dopo la partita, per spiegare l’accaduto, non riuscì a ricucire il rapporto con i suoi tifosi, un rapporto che per altre dichiarazioni arrivate durante il corso della stagione, si era già iniziato ad inclinare, per lui che era diventato un leader della difesa laziale, per lui che aveva sostituito De Vrij (passato all’inter nel Luglio del 2018) in maniera impeccabile, per lui che era diventato una pedina fondamentale dello scacchiere biancoceleste, in poco tempo tutto era cambiato, come se un sogno in pochi attimi si trasformasse in un bruttissimo incubo; il tempo a volte, aggiusta le cose, a volte certe situazioni lasciano il tempo che trovano, bastano pochi mesi e tutto si dimentica, in questo caso però non è andata proprio così.
E' il 19 Luglio 2022, nuova stagione, nuovo ritiro, ma vecchie abitudini, Acerbi non riesce nemmeno ad allenarsi, contestato dai tifosi presenti ad assistere agli allenamenti, persino Sarri non accetta più questa situazione e pur di difenderlo, si mette a tu per tu con i tifosi, la situazione è diventata inaccettabile, il giocatori ormai è ai margini della rosa, ma continua ad allenarsi perché se non alla Lazio, un’altra chance, forse una delle ultime vista la carta d’identità, se la vuole giocare, perché si sente bene, si sente in forma, sente che ancora non è arrivato il momento di mollare. 

La chance gliela offre proprio Simone Inzaghi, quell’allenatore che lo aveva voluto fortemente alla Lazio, quell’allenatore che, davanti allo scetticismo più totale del popolo interista, lo ha voluto fortemente anche all’Inter.
Arriva in prestito con diritto di riscatto, in poco tempo si prende il posto al centro della difesa, in poco tempo diventa leader della retroguardia nerazzurra, in poco tempo prende il posto a De Vrij, proprio come nell’estate del 2018 quando lo sostituì alla Lazio, stavolta però insieme nella stessa squadra, dimostrando che quel posto lo voleva veramente, voleva veramente far ricredere tutti e far capire a tutti che una risata, una risata sarcastica, una risata mal interpretata, non può e non deve pesare sulla carriera di un giocatore, di un grande professionista, come ha dimostrato di essere; adesso a riderci su è lui, che da indesiderato è diventato un titolare inamovibile.