A calcio vince chi mette a segno più goal.
E' forse questa la frase che meglio rende l'idea su come le partite di calcio vadano impostate. Frase che trova riscontro positivo nei risultati dell'atipica Champions League 2019/2020.
Paris Saint-Germain e Bayern Monaco si contenderanno la coppa dalle grandi orecchie, le squadre (ma non le uniche) che più hanno dimostrato quanto poco possa contare mantenere il possesso del pallone, se poi, quel pallone non lo metti dentro.
Insomma, due grandi squadre che si distinguono, diverse programmazioni, diverse le scelte e le strategie per quel che riguarda il calciomercato e non solo; due squadre che però, allo stesso tempo, mostrano al pianeta Terra le peculiarità per le quali il gioco del calcio è conosciuto in tutto il mondo. E lo fanno in modo simile.

Pronti, via. Al fischio d'inizio, l'obiettivo è sempre uno: segnare più goal dell'avversario. E per provare a portare a termine quest'obiettivo bisogna creare occasioni. I tabellini delle ultime partite di Champions dimostrano come la creazione di occasioni sia frutto di tanta corsa, dribbling e continue verticalizzazioni. Emerge quindi la volontà, da parte delle squadre, di voler “fare” la partita, ma non attraverso continui passaggi in orizzontale per mantenere il possesso o difendendo il risultato, ma attraverso la perpetua ricerca della concretezza, offensiva e difensiva.

Nei primi 15 minuti della semifinale di CL, Lione – Bayern, sono i francesi a rendersi più pericolosi, prima con Depay, che dopo aver superato Neuer la spara fuori, poi con il cross di Cornet che si infrange su Boateng e poi con Toko-Ekambi che colpisce il palo. Siamo al 17esimo minuto e in questo caso a prevalere è la regola del “goal sbagliato – goal subito” poiché con un capovolgimento di fronte, sono i bavaresi a portarsi in vantaggio con una splendida azione personale di Serge Gnabry. Concretezza quindi, come detto prima, quella che serve ai tedeschi per mettere a segno il primo dei tre goal.

Un'ottima preparazione atletica, tanta corsa e tanti dribbling, un gioco rapido con i calciatori che cercano continuamente la profondità, sono questi i punti in comune di Bayern e Psg, che non sono di certo le uniche squadre che hanno mostrato agli appassionati questo tipo di calcio. L'Atalanta dei miracoli di Gasperini, il Lipsia del genio Nagelsmann e l'instancabile Inter di mister Antonio Conte sono altri esempi di come il calcio moderno stia di fatto passando dall'era del tiki taka contrapposto ai vari esempi di catenaccio proposto da alcune squadre, all'era del “post – lockdown”, laddove non importa quanto e come tieni la palla, ma cosa ci fai quando ce l'hai tra i piedi.

Paris Saint-Germain – Bayern Monaco, dallo stop forzato alla ricerca della continuità, passando per una finale all'insegna dello spettacolo.