Neymar da Silva Santos Júnior, per tutti semplicemente Neymar, attaccante dalle doti indiscusse, che nella sua carriera ha giocato con alcuni tra gli attaccanti più forti al mondo, formando la MSN (Messi-Suarez-Neymar) al Barça e affiancando attualmente Cavani e Mbappé nel tridente d’attacco del Paris Saint-Germain. Egli è inoltre perno della Nazionale brasiliana, con 88 presenze e 56 reti segnate dal 2010, anno della prima convocazione. 

Quest’anno, non ha giocato molto a causa della frattura del metatarso subita nel match di andata di Champions contro il Real Madrid, ma è riuscito comunque a totalizzare 30 presenze (tra campionato e coppe) condite da 28 goal e 16 assist. C’è un altro dato abbastanza curioso però, ovvero il numero di falli subiti da Neymar stesso durante l’ultimo campionato di Ligue 1 che sono stati ben 103 fino al momento dell’infortunio. Neymar è un fuoriclasse, abilissimo nell’uno contro uno e nel gioco di gambe nel puntare l’avversario. Proprio per questo i falli a favore sono tanti, ma sono molteplici anche i falli non fischiati dall’arbitro. La domanda sorge spontanea, perché? 

Sappiamo benissimo che Neymar è anche un abile simulatore. Questa cosa non sempre però favorisce il calciatore come ben sappiamo. Aiutiamoci quindi con un altro dato.
Sono in totale 14 i minuti trascorsi disteso a terra da parte Neymar, tra dolori e lamentele ed anche sceneggiate, in questo Mondiale. I 14 minuti trascorsi a terra non sono appunto serviti a collezionare una giusta quantità di falli a favore, vista l’ottima conoscenza del calciatore da parte degli arbitri.
Come detto prima, la simulazione è un atto di furbizia, che può essere anche sanzionato dal direttore di gara. Da qui, la risposta alla domanda precedente: gli arbitri hanno imparato a conoscere Neymar, calciatore fortissimo che subisce tanti falli indubbiamente, ma ogni tanto si lascia prendere dalla sua bravura come attore che a volte si ritorce sia contro di lui che contro la squadra.
Egli stesso, ne rimane inevitabilmente vittima, diventando non più credibile agli occhi dei direttori di gara.
Nella partita di ieri sera tra Brasile e Belgio, sono stati alcuni gli episodi dubbi a sfavore della Seleçao. Chissà appunto che gli arbitri sia in campo e sia alla VAR, stanchi del comportamento di Neymar, non abbiano deciso di adottare alcuni accorgimenti rivolti alla squadra brasiliana, prendendo di conseguenza decisioni anche dubbie, che andrebbero riviste. Sicuramente non è questa un’azione giusta da parte degli arbitri, che dovrebbero rimanere oggettivi in ogni caso. Va affrontato però un discorso. Come già ribadito, questo comportamento da parte degli arbitri(ammessa e non concessa la reale esistenza di tale comportamento) è una conseguenza delle azioni di Neymar che rendono le interpretazioni dei giudici di gara, ogni volta, difficili e faticose. 

“O Ney”, maturato dal punto di vista realizzativo e diventato ormai un ottimo finalizzatore, rimane comunque una “ testa calda”. Già, poiché è inaccettabile assistere a queste sceneggiate da parte sua. Ci ha stupito, ci stupisce e ci stupirà, ma non deve più farlo rendendosi protagonista in negativo.
A 26 anni è arrivato il momento di maturare anche mentalmente e non solo dal punto di vista tecnico-tattico-realizzativo. È giunta l’ora O Ney, sorprendici ancora, ma solo in positivo d’ora in poi.