Il Milan conquista tre punti nel posticipo di lunedì sera contro il Torino, gara conclusiva della 24esima giornata di campionato.

Rebic è l'autore del gol che regala la vittoria ai rossoneri per una rete a zero. Il giocatore arrivato al Milan con il mercato estivo secondo la formula del prestito con riscatto dall'Eintracht Francoforte, considerato la sua mancata integrazione negli schemi di gioco della squadra e le scarse prestazioni nei pochi minuti in cui è stato impiegato, si pensava che il suo acquisto fosse un capriccio di Boban e dunque un altro flop di mercato. 

Mister Pioli, grazie anche all'arrivo di Ibrahimovic, ha saputo rivalutarlo facendolo giocare nel ruolo a lui più congeniale come esterno offensivo sinistro. I 5 gol realizzati da Ante confermano il suo ottimo stato di forma e la sua totale integrazione negli schemi della formazione titolare. Merito sopratutto al giocatore che con pazienza, determinazione e spirito di sacrificio ha saputo conquistarsi il posto di titolare, soppiantando Leao. La giovane promessa portoghese a parte qualche buona giocata e qualche accelerazione non ha mostrato altro, anzi negli incontri in cui è stato impiegato ha sbagliato l'approccio, giocando in modo svogliato e con poca grinta. Al contrario di Ante Rebic che, invece, ha dato dinamicità e carattere alla squadra grazie alla sua esplosività agonistica

Ma il Milan non è stato solo Rebic, anche se l'attaccante esterno sinistro è stato determinante, bisogna dare merito agli undici allenati da mister Pioli.

Il Milan contro il Torino ha disputato una partita buona per intensità di gioco e determinazione per 50-55 minuti di gara. Poi come contro l'Inter e la Juve ha subito un calo durante la fase centrale del secondo tempo. Di fatto il gioco in quel frangente di gara è stato gestito dal Torino, che però non è riuscito a impensierire più di tanto Donnarumma. A differenza di Inter e Juve che invece hanno schiacciato il Milan, neutralizzando quanto di buono aveva prodotto nella prima fase dei rispettivi incontri. 

I limiti dei rossoneri emergono nella seconda fase della partita. Limiti che possono essere motivati dal calo fisico o di concentrazione resta di fatto che il Milan fatica a gestire la partita nel secondo tempo. A differenza di quanto accade nel primo dove il Milan gioca un buon calcio. Si è visto anche contro il Torino una squadra ben disposta in campo, che occupa con personalità e padronanza ogni settore del terreno di gioco, che pratica un pressing costante ed efficace, una squadra che costriuisce buone azioni sia sulla fasce che nella fase centrale del campo, e in infine una squadra che concede pochi spazi agli avversari. Il calo di tensione e di intensità potrebbe essere attribuito anche al gran dispendio di energie che i giocatori di Pioli investono per attuare un calcio perfetto nei primi 45 minuti dell'incontro.

Nel complesso si è visto un bel Milan, anche se c'è ancora molto da lavorare e la partita vinta contro il Torino e il 6 posto raggiunto in classifica attestano che Pioli e società stanno lavorando bene e meritano fiducia.

I titolari schierati da mister Pioli e le riserve che sono subentrate a partita im corso hanno disputato una buona gara, dimostrando la fase di crescita che stanno attraversando.

Donnarumma poco impegnato, si è limitato a controllare quei palloni che transitavano in area di rigore buttati con dei traversoni dai giocatori del Torino nel tentativo di servire Belotti e Zaza, subentrato al 64' a Edera. 

Bene la difesa. Romagnoli annulla Belotti e Gabbia sostituisce alla grande l'infortunato Kiaer, costretto a uscire al 44' per stiramento. Complimenti anche a Calabria, che a parte qualche passaggio sbagliato in fase di impostazione, ha difeso bene il suo reparto, e al solito Theo Hernandez che si conferma di partita in partita. 

Bennacer e Kessie ormai sono una coppia rodata a centrocampo davanti alla difesa. Bravi in fase di interdizione e di impostazioni, il loro lavoro è fondamentale nel tenere la squadra corta. Ottimo Castillejo, corre, lotta e serve l'assist a Rebic per il gol della vittoria. Peccato per il gol sbagliato sotto porta al 53'. Paquetà ha giocato una buona partita in termini di quantità, non è stato preciso in fase di rifinitura. Da lui ci si aspetta di più, ma diamogli fiducia.

Ibrahimovic è ormai il catalizzatore delle azioni offensive del Milan, ogni azione passa dai suoi piedi o dalla sua testa per i palloni alti. Anche lui avrebbe potuto mettere il sigillo sulla gara se avesse realizzato l'assist di Castillejo al 48'. 

Rebic praticamente una conferma, corre, lotta, crea e soprattutto segna. Il suo gol a oggi vale il sesto posto e il Milan vede l'Europa.

Unica nota negativa della gara è Musacchio, perchè di entrare al posto di Kiaer. L'aspetto positivo è il debutto di Gabbia che condanna Musacchio a seguire il Milan dalla panchina o dalla tribuna. Quando si dice carpe diem.

Capricci personali a parte, i rossoneri hanno dimostrato di essere una squadra in crescita, e da Milanistaconvinto concordo con quanto ha detto capitan Romagnoli nel dopo partita ai microfoni di Sky, che l'obiettivo del Milan sarà sempre la prossima partita.