Mi accorgo di attraversare una fase in cui non sopporto più le bugie di facciata nel mondo calcistico. Forse dovrei cambiare sport, visto che in quell'universo parallelo chiamato calcio le bugie sono considerate un valore e una menzione d'onore per chi le racconta meglio e le sfrutta a dovere. Quante volte sono stati coperti di gloria dei dirigenti per aver mentito senza ritegno su trattative di mercato che poi sono andate nel verso opposto rispetto alle dichiarazioni?
"Grandissimo! Le bugie sono necessarie per vincere la concorrenza/abbassare il prezzo/convincere il giocatore/Non scoprire le carte/mettere con le spalle al muro il procuratore. Ha fatto benissimo a dirle! Un genio!"
Funziona così, mi diranno. L'inganno è una risorsa potentissima per raggiungere uno scopo. Bene. Ma cosa succede quando una bugia non porta nessun vantaggio e serve solo come pessimo tentativo di salvare la faccia e uscire da una situazione spinosa?
In quel tempo, pochi giorni fa, Colui che parla con Dio, e nella stragrande maggioranza dei casi lo cita a sproposito in contesti inadeguati, prese parola e disse:
"Non sto andando via dal Milan. Ogni anno, in questo periodo della stagione, si fanno tante ipotesi e illazioni sul mio futuro. Per ora c'è una sola certezza, cioè che il 9 luglio devo tornare a Milano".
Analizziamo
"Non sto andando via dal Milan"
È andato via dal Milan e sapeva già che sarebbe andato via. Sapeva che aveva il potere di rescindere il contratto senza che il Milan si potesse opporre. Galliani parlò per la prima volta della clausola a fine aprile. Un caso?
"Ogni anno, in questo periodo della stagione, si fanno tante ipotesi e illazioni sul mio futuro"
Non erano illazioni, non erano ipotesi. Già da un paio di settimane la trattativa era nota, l'accordo con il San Paolo era già stato trovato e c'erano solo problemi legati all'ingaggio. Aggiungiamoci anche che L'Orlando è da mesi che rilascia comunicati in questo senso, tutti che annunciavano l'arrivo di un certo brasiliano.
"Per ora c'è una sola certezza, cioè che il 9 luglio devo tornare a Milano"
Infatti per rescindere il contratto nella giornata di oggi ha mandato avanti il padre. Dalle parti di Milano lo vedranno solo per il trasloco e per i saluti. Sempre che non si risparmi il fastidio e scriva la letterina come ha fatto con i tifosi del Real Madrid.
Vogliamo anche aggiungerci la bufala colossale dell'altarino con Miss Brasile? Chi aveva fatto circolare le voci che stava divorziando dalla moglie e aveva l'urgenza assoluta di giocare a San Paolo, per stare vicino ai figli? Non mi risulta che San Paolo sia in Florida, dove andrà a giocare da marzo dell'anno prossimo. La stessa Miss Brasile ha bollato tutto come un'invenzione dei giornali. Allora perché far circolare voci struggenti che la rescissione dal Milan era solo ed esclusivamente per problemi familiari e personali?
Purtroppo ho il brutto vizio di segnarmi le dichiarazioni di certi personaggi e di tirarle fuori al momento giusto per verificarle e capire quanto di vero, o mantenuto, ci sia stato. Posso solo dire, nel caso specifico, che è la seconda volta che questa figura cerca di uscire con l'immagine pulita e immacolata da una situazione torbida. Parliamoci chiaro. Vuole andare? Vada. Vuole restare? Resti. Ma abbia il coraggio di prendere una decisione da uomo e assumersi le conseguenze delle sue scelte. Sappiamo tutti che facendo una scelta si scontenta sempre qualcuno. Per questo serve il coraggio di beccarsi le critiche. Per la seconda volta non ci è riuscito.
La conseguenza è logica: l'ho già coperto di grazie, di statue, di elogi e di applausi per tutto quello che ha fatto fino al 2007. Adesso non c'è davvero niente per cui ringraziarlo. Mi ha dato solo motivi per non volerlo nemmeno nominare. Ed è la seconda volta.
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