Provo ad occuparmi di faccende non di casa mia, vediamo che succede. Capitolo Conte: il piacere delle notizie fulminanti. Ogni tanto è bello essere sorpresi da una notizia imprevista e imprevedibile, che nessuno era riuscito ad anticipare. Un bel brivido, ben lontano dalle noiose cronache di trattative lunghe un mese che per 28 giorni sono "a un passo dalla chiusura". Shock a parte, non è stata esattamente una sorpresa per il carattere che ha Conte. Conte ha costruito una squadra vera e ha inciso molto più di quanto possa sembrare, anche se va detto che il tasso tecnico era abbastanza alto. I giocatori lo hanno sempre seguito (penso per sottrarsi alle minacce) e hanno sempre dato tutto per lui. Ecco perché ho trovato di cattivo gusto e assolutamente ingenerose le uscite post scudetto numero 3. Chiedere mercato importante, puntare all'Europa, la pessima uscita del ristorante con 10 euro. Mi è sembrata una grande mancanza di rispetto nei confronti del gruppo, come a dire che saranno anche bravini ma da ora risultano inadeguati. L'allenatore ovviamente si chiama fuori, perché lui vale. Non posso usare il termine tecnico adatto, ma siamo davvero sicuri che Conte potesse tornare in quello spogliatoio dopo aver "svergognato" (coff coff) in quel modo i suoi ragazzi? Ho sempre pensato che il limite di Conte sia uno: non sa minimamente cosa sia il "cambio di marcia". Lui è uno con l'acceleratore sempre schiacciato a tavoletta. Può anche essere una buona tattica quando sai di essere carente in alcuni reparti e costringi la squadra a buttarsi sempre in avanti. Scaricare il problema di difendersi sugli altri è una buona tattica in qualsiasi gioco. Solo che una strada non è sempre un rettilineo infinito. Ci sono anche le curve. Cosa succede ad esempio se non alzi il piede dall'acceleratore quando devi affrontare un tornante? Istanbul. Campo impraticabile. Neve. Giardinieri che con furbizia d'altri tempi arano letteralmente il campo per metterti in difficoltà. Basta uno stupido pareggio per passare. Tieni palla, stai raccolto, fai passare il tempo. Conte che fa? "Avanti, avanti, avanti, attacco, sempre vincere!". Risultato: becca una rete in contropiede all'88esimo. (Tra l'altro "abbiamo due risultati su tre" è diventata la gufata più potente del nuovo millennio) Semifinale di Europa League, andata. Conte ha il campionato in mano, ma la Roma non molla. Decide, in una partita di vitale importanza, di non mettere in campo l'attacco titolare per pensare al campionato e rispolvera Vucinic. Vucinic. Uno che da gennaio era già stato venduto e successivamente, dopo il mancato super pacco all'Inter, è stato messo ai margini della rosa. Di quella partita non mi scorderò mai l'azione di un giocatore della Juventus che attacca e non può passare la palla a Vucinic, che è in fuorigioco di 10 metri e neanche se ne accorge. Non puoi andare da un giocatore che hai scaricato, messo ai margini, escluso dal progetto e poi rispolverarlo in una semifinale europea, contando sulla sua professionalità. Semifinale di Europa League, ritorno. Juventus che deve vincere, Benfica che se ne frega di vincere. Non gli serve, non è necessario, basta andare in finale. Usano tutta una serie di minuzie, astuzie e malizie per far scorrere i minuti. E passano. Jesus ha fatto esattamente quello che Conte è stato incapace di capire: in una partita decisiva di coppa e in quelle condizioni, conta solo passare. Ci sarà tempo in finale per attaccare come pazzi. Sorvoliamo sul brutto spettacolo post partita: l'astuzia nel calcio è lecita e se Conte si aspettava 20 minuti di recupero forse era un tantino illuso. Magari non cadere nella rete era meglio? O Imparare la lezione? Alla luce di questi fatti... siamo davvero sicuri che Conte in Europa non ha combinato niente solo perché non aveva Di Maria, Sanchez, Yaya Touré e Thiago Silva? Ora Conte ha proseguito sulla sua linea: "non vinco perché non ho stelle, tutto lì". Non gli hanno preso stelle, o forse gliele avrebbero prese con autofinanziamento da cessioni, e così ha tolto il disturbo. La conferma che "Antonio Conte c'è, la squadra no". La mia idea? Conte è ancora molto inesperto da allenatore in certe partite. Forse quando imparerà che per fare un giro record è necessario decelerare in prossimità delle curve, diventerà un allenatore completo. Nel frattempo, scaricare le colpe sui giocatori non all'altezza e sorvolare sulle sue lacune non mi sembra molto elegante. Adesso sotto con Allegri. Detto da uno che lo conosce bene, sono aperte le scommesse su quanto ci metterà a sfasciare lo spogliatoio. Al Milan ci mise un anno e mezzo. E dimostrò una tenuta mentale pari a zero quando preferì passare settimane e settimane a lamentarsi per il "gol di Muntari" invece di lasciarsi subito alle spalle un torto arbitrale immondo e proseguire la corsa verso uno scudetto già vinto e per niente compromesso. In bocca al lupo, con l'incontrista davanti alla difesa.