La situazione creatasi al Milan fa solo voglia di abbandonare la squadra. Non è possibile dare una valutazione positiva a questo mercato e alla squadra che è stata messa insieme peggio di un patchwork fatto male. Ci sono due piani su cui analizzare il mercato. Piano sportivo: forse è l'aspetto più apprezzabile. Ormai siamo schiavi della lagna che il presidente non investe più e il suo braccio destro vintage deve fare mercato con zero soldi, dimenticandoci spesso degli errori marchiani che commette, della rete di clienteismo che ha creato con i presidenti e procurati amici e l'incapacità di avere una visione globale del mercato che non si riduca ai nomi stranoti. Io resto fedele alla mia linea: una squadra deve avere un'ossatura composta da un portiere di qualità, un leader difensivo, un numero 10 creativo e un bomber. Da questo punto di vista la situazione non è drastica: sono arrivati Diego Lopez, portiere di assoluto livello, e Fernando Torres, che non si scorderà mai come si butta dentro la palla. In difesa manca quel giocatore che con i propri movimenti influenzi tutto il reparto e ne migliori il rendimento. Alex e Rami in due non fanno un cervello, tuttavia azzoppano tutto quello che entra nella loro zona. Se il ruolo di guida della difesa, come ormai è normale che sia, verrà assunto dal portiere, non è una lacuna. Il centrocampo invece resta inguardabile. Gente che appartiene alla categoria "corro tantissimo" e che appunto i piedi li usa solo per correre. L'arrivo di Van Ginkel è positivo, perché a calcio sa giocare, ma la cessione di Cristante è da codice penale. In attacco, con un Torres che potrebbe rilanciarsi a buoni livelli, un Menez in modalità musone concreto e un El Shaarawy che si è liberato della zavorra bresciana che lo ha affossato col suo talento innato di non sapersi muovere senza palla, la copertura è buona. In fondo non va così male, è una squadra che se corre tantissimo e non prende mai l'iniziativa, vivacchiando sui buchi che lascia l'avversario che attacca, può benissimo arrivare quarta a 25 punti dalla prima. Piano economico: campagna acquisti suicida. Questo aspetto non dovrebbe interessare ai tifosi, ma visto che è stata la dirigenza stessa a costringere gli stessi ad un minicorso di economia basica per capire il loro modo di operare, è bene entrarci. Prima curiosità che mi pongo: cosa avrà pensato Rami quando gli hanno fatto credere che non ci fossero soldi per il suo stipendo e l'hanno costretto a decurtarselo, per poi constatare che durante la sua permanenza Torres prenderà intorno ai 5 milioni il primo anno e intorno ai 7 milioni il secondo? Diego Lopez ha avuto un contratto lunghissimo in età non florida, sportivamente parlando. Alex, pur bravo, è una soluzione per un paio d'anni. Van Ginkel arriva in prestito secco, per la serie "sono qui in svogliata vacanza e per farmi notare dal mio Chelsea". Torres è un prestito biennale, il che tradotto significa non avere in mano niente. Al contrario, quella ventina di milioni versati per il suo stipendio sono più che concreti. A tutto questo si aggiunge un progetto tecnico desueto: nel 4-3-3 i centrocampisti devono saper giocare, è impensabile presentarsi con tre minatori che non appoggiano l'attacco e mandano in affanno la difesa. Dalla partita con la Lazio si evince che questa squadra sarà impostata sul gioco di rimessa e poco propositivo. Certo, porterà risultati perché è una buona strategia. Ma di solito ad alti livelli è richiesto un passettino in più, visto che c'è in ballo interesse globale e non basta che il prodotto sia vincente: deve essere anche attraente da guardare. Spesso si dice che i tempi delle vacche grasse sono finiti e bisogna adattarsi alla nuova realtà da provinciale. Nulla di più falso di questa presa in giro ai tifosi. Bisogna aggiungere una postilla per rendere vera questa affermazione: "fin quando ci sarà Berlusconi come presidente sarà così". Il vittimista che ha sempre un nemico immaginario nella testa che gli impedisce di prosperare. Nel calcio il suo nemico sono "gli sceicchi e le cifre fuori portata che spendono". Non ditegli mai che per competere con gli sceicchi non bisogna spendere quanto loro. Assolutamente no. Bisogna però spendere cifre adeguate, quello sì, con investimenti su gente che sa giocare a calcio. Il dirigente Vintage Adriano Galliani è tutto allegro e convinto di non aver disatteso la sua affermazione del 10 luglio: "Ne prendiamo uno forte". Molti pensavano che tale affermazione fosse attaccabile sul "forte". In realtà il punto debole è un altro: "uno". Non si può pensare che un solo tizio forte possa risolvere ogni problema. Parliamo inoltre di come sono stati "investiti" i soldi: tutti sperperati in un piano sul brevissimo periodo, in voci che non portano nessun introito futuro ma solo spese presenti. Per essere brutali, tutti quanto era a disposizione è stato investito in stipendi. Lo stesso Galliani aveva triturato tutto il triturabile piangendo miseria e dicendo che il monte ingaggi andava assolutamente abbattuto, che i giocatori con gli stipendi alti bloccavano il mercato, che era la voce che più gravava sul bilancio. Il risultato qual è stato? Mettersi in casa un giocatore come Torres dallo stipendio terrificante. In sintesi, questa società non vedrà un centesimo da me quest'anno. In Italia sappiamo che mentalità fallimentare e abietta gira: conta solo vincere e chi lo fa zittisce tutti. Penso che il Milan otterrà diverse vittorie quest'anno e che i soliti noti useranno quest'argomentazione per ribadire il concetto: grandissima dirigenza, lavoro spettacolare, ringraziamo il cielo che ci sono loro. Sì, certo. Come volete voi. Quanto porterà la cessione di Diego Lopez? Zero Quanto porterà la cessione di Alex? Zero Quanto portera la cessione di Van Ginkel? Cessione?! Comunque, Zero Quanto portera la cessione di Torres? Cessione?! Comunque, Zero E la cassa con cosa si farà? Però non importa, siamo una squadra tostissima e cattiva. Tra due settimane saranno tutti in campo e il 27 settembre prenderanno lo stipendio.