Con l'articolo di oggi, inizio quelle che ho definito, evocando una nota serie cinematografica, "Le Cronache di Dimaro". Ogni giorno, nella speranza di fare cosa gradita tanto ai tifosi del Napoli quanto a quelli di altre squadre affezionati a Calciomercato.com, offrirò un resoconto sugli eventi che più avranno caratterizzato ed animato la quotidianità dei componenti del Napoli, nonché degli stessi appassionati lì in ritiro, nella splendida ed accogliente località montana del Trentino.

Le Cronache di Dimaro: 1° giorno:
L'arrivo del Napoli a Dimaro, un gioiello incastonato tra le montagne del Trentino, è stato da brividi, non perché sia capitato qualcosa di avventuroso ai calciatori e ai dirigenti, ma per il clima alquanto rigido che hanno trovato, con la temperatura che, in serata, è scesa intorno ai 10 gradi centigradi. Chiunque, a Napoli, si sia messo a guardare le tante trasmissioni locali dedicate all'evento, avrà istintivamente pensato ad immagini di repertorio, vedendo giornalisti con giubbotti pesanti e, in alcuni casi, muniti persino di sciarpa. E' vero che ciò non deve sorprendere più di tanto, trattandosi di una cittadina che appare essere collocata più vicino al cielo che alla terra, tuttavia la cosa faceva il suo effetto. A fare da contrappunto al freddo dell'ambiente atmosferico c'è stato però il grande calore umano manifestato ai loro beniamini dai tifosi napoletani, già alquanto numerosi (oltre che rumorosi) considerato il periodo pandemico che certamente ha inibito in molti la volontà di partire alla volta del Trentino per accompagnare la nuova avventura del Napoli. Una inibizione legata non solo alla probabilità di contagiarsi ma anche alle ridotte disponibilità economiche, certamente non più floride come prima di questo terribile periodo. Sta di fatto, comunque, che i napoletani presenti hanno subito ricordato ai calciatori quale privilegio essi abbiano giocando nel Napoli, così come hanno rinnovato l'ormai annuale gioia nel cuore (e nel portafogli) degli esercenti locali, salumieri e macellai in testa a tutti, perché, che si sappia bene, il napoletano può farsi il pezzotto per guardare le partite, può preferire le magliette altrettanto pezzottate a quelle originali, ma quando si tratta dei beni di prima necessità, il cibo su tutti, non bada assolutamente a spese, sia in quantità che in qualità, come hanno entusiasticamente espresso più volte i commercianti alimentari del luogo, la cui simpatia nei confronti del napoletano medio è diventata proverbiale, come la supplica annuale ai propri amministratori perché la loro cittadina continui ad essere la località del ritiro azzurro. Mi ricordo ancora di una proprietaria di una salumeria che, incredula, raccontava di un napoletano, invero neanche tanto in carne, che le aveva chiesto un enorme pezzo di pane da riempire con 200 grammi di mortadella e 100 grammi di provolone piccante, quando solitamente gli "stranieri" se arrivano a 40 grammi di salumi per un panino già è tanto. Comunque, al netto degli alimenti, i napoletani, mi si creda, qui risultano davvero molto simpatici, e non solo per lo stereotipato entusiasmo umano di cui sono portatori, ma anche, per quanto possa apparire strano a chi li conosce solo sommariamente, per l'educazione e la civiltà con cui sono in grado di comportarsi.
Lasciando le note di colore e di calore (non della temperatura) e concentrandomi sulle questioni calcistiche, la prima giornata napoletana di ritiro è stata, per alcuni aspetti, alquanto emblematica. Li riassumo, a mo' di elenco, di seguito:

1) E' apparsa subito evidente una notevole armonia tra De Laurentiis e Spalletti. Un'armonia del genere, come hanno potuto testimoniare i tanti giornalisti già presenti, non si era mai vista durante i ritiri delle annate precedenti. Mi si obietterà che, all'inizio, in tutte le cose ed in tutti i matrimoni, è quasi sempre così, soprattutto quando uno degli interlocutori è il presidente del Napoli. Eppure, credetemi, che quella apparente armonia non fosse solo di maniera ma autentica lo si è potuto capire finanche dalla rilassatezza fisica con la quale i due protagonisti parlavano tra di loro. Spalletti, un tipo alquanto nervoso persino nella postura, è apparso insolitamente sciolto morbido nei movimenti, con un sorriso ed un'aria che hanno ricordato l'espressione rilassata che dipinge il volto di quelle persone che stanno pescando sulla riva di un lago all'ombra di una grossa quercia.

2) E' stato prolungato ufficialmente il contratto a Di Lorenzo fino al 2026; una notizia importantissima per i tifosi, considerati gli ammiccamenti avuti dal calciatore dopo il suo ottimo Europeo. Tuttavia questo insolito fatto di prolungare un contratto importante proprio il primo giorno di ritiro è suonato alla stregua di un monito ad Insigne; come a dire: Chi vuole davvero rimanere nel Napoli lo deve fare in fretta e secondo le modalità economiche previste dal nuovo corso della società, improntato non ad un ridimensionamento ma ad un adeguamento alla situazione economica attuale, del Napoli e non solo.

3) C'è stato anche, immancabile, il primo episodio sgradevole del ritiro. All'inizio della partitella in famiglia voluta da Spalletti, durante la quale, peraltro, si è subito palesato in grande forma Osimhen, c'è stato un insulto a Mario Rui, colpevole nientedimeno di aver sbagliato il primo pallone che gli era capitato di giocare. Ora, a parte il fatto che bisognerebbe essere abbastanza abituati a vedere il portoghese sbagliare, è davvero suonato assurdo, e ovviamente come un pregiudizio, il fatto che un calciatore, nel primo giorno di preparazione alla nuova stagione, invece di essere incoraggiato, sia stato preso a male parole. Mario Rui non si è tenuto l'insulto e ha prima guardato per qualche secondo quello che dovrebbe essere un suo tifoso e poi gliene ha dette quattro. Per me, lo dico subito, ha fatto bene a rispondere. Detto questo non ci si deve meravigliare se tra un centinaio di persone (tante ne erano ad assistere alla partitella) si sia palesato un cretino. Volesse il cielo che la percentuale dei cretini si aggirasse intorno all'1%; si tratterebbe di una cosa da sottoscrivere immediatamente.

4) E' stato fatto il primo contratto da professionista ad un calciatore della Primavera, Davide Costanzo, classe 2002, che si è particolarmente messo in mostra l'anno scorso. Si è trattato di una scelta, da un lato, opportuna, visto il pericolo di farselo "rubare", dall'altro foriera di un nuovo corso della Società sui giovani, considerato che il Napoli solitamente non eccelle in quest'aspetto. Una curiosità tecnica: il calciatore strutturalmente e come modo di difendere ricorderebbe, a detta di alcuni, Manolas. Sarebbe persino evidente che il ragazzo lo abbia studiato, tanto appare simile, nelle movenze, al greco.

5) C'è stata la solita - ormai non se ne può più - polemica di una frangia cospicua di tifosi sul fatto che le amichevoli del Napoli durante il ritiro saranno a pagamento. Come ho ricordato nelle note di colore iniziali, il napoletano sui beni di prima necessità, ovvero il mangiare, è disposto a pagare profumatamente, ma quando si tratta di spendere per il Calcio e per il suo Napoli diventa misteriosamente i cavillosamente tirchio; un mistero, questo, da studiare, trattandosi della sua passione principale.

Per oggi è tutto; a domani per le nuove Cronache di Dimaro!
Giuseppe Albano