Domenica sera, nel posticipo serale, ci sarà uno scontro molto particolare, quello che diversi anni fa è stato soprannominato come Derby del Sole, o per molti conosciuto come Derby del Sud.
Sono Napoli e Roma a sfidarsi in una partita che già arriva ricca di significati sia per chi appartiene alle rispettive squadre che da un punto di vista di classifica.
Negli ultimi anni sono state le uniche due squadre a contendere in qualche modo il titolo alla Juventus; certo, sempre a distanza, eccetto il Napoli nella stagione scorsa, poichè la Juventus ha vinto nei punti sempre con largo margine.
Ma si sono assestate come le seconde forze del campionato, esprimendo allo stesso tempo un buon calcio e ritrovandosi nelle rispettive rose degli ottimi calciatori. Anche le guide tecniche delle ultime stagioni sono e sono state di ottimo livello: la Roma con Spalletti e adesso con un promettente Di Francesco, mentre il Napoli con il bel calcio di Sarri e da questo campionato con l'esperto e vincente Ancelotti.
Quest'ultimo fu un calciatore della Roma e spesso il suo nome è stato accostato anche alla panchina dei giallorossi e chissà che un giorno non ritorni in quella città che da calciatore lo aveva fatto diventare grande.

In questo inizio di stagione, se da una parte il Napoli, plasmato dalla mano di Carletto, si sta riconfermando come principale antagonista dell'armata juventina, dall'altra parte la Roma in campionato è molto altalenante, anche se sembra stia ancora rivivendo la stessa magia in Champions League, così come nella scorsa edizione dove sorprendentemente riuscì ad arrivare in semifinale.
Forse non avrà tutto quel fascino come i più rinomati e sentiti derby di Milano e Roma, ma anche questa è una partita molto interessante sia da un punto di vista di motivazioni e di carattere, oltre che da quello tecnico-tattico.

Le formazioni a confronto

Ed eccoci nel terreno preferito, il campo da gioco, dove le scelte di gioco, i movimenti dei calciatori, le iniziative personali, le tattiche studiate, riempono quei 90 minuti, creando un'atmosfera trascinante e ricca di passione.
Cominciando dal Napoli: viene da un ottimo risultato in Champions League, avendo dimostrato di essere capace di andare in casa del fanta-team Paris Saint Germain e sfiorando una vittoria meritata, dove qualche episodio a sfavore e la giocata nel finale di Di Maria, hanno lasciato l'amaro in bocca, finendo la partita in pareggio.
Un'altra partita dove mister Ancelotti sta davvero, a dispetto di chi aveva dei dubbi sulle sue capacità con squadre non caratterizzate da 15 campioni, dimostrando la sua saggezza tattica e il modo in cui tiene lo spogliatoio sempre in quella positiva tensione per trarre da ognuno il meglio nelle gare che si disputano.
Inoltre c'è anche da sottolineare che alcuni calciatori napoletani, stanno ancora rincorrendo la forma giusta: se da un lato e per fortuna del Napoli, c'è un Insigne in grande spolvero, capace di essere decisivo in ogni partita, grazie anche a questo nuovo ruolo, altra invenzione sublime di Ancelotti, dall'altro lato c'è gente come Mertens o Milik che stanno ancora alternando prestazioni positive ad altre di livello sufficiente.
Ciò significa che immaginando tutti gli elementi della rosa partenopea al massimo della forma, probabilmente si avrà a che fare con una squadra effettivamente forte e pericolosa.
E' vero che non ci sono le stelle da 100 milioni di euro, ma così come hanno dimostrato nelle scorse stagioni, questi sono calciatori di ottimo livello e in grado di assorbire bene i dettami del proprio allenatore, prima con Sarri, adesso con Ancelotti, denotando quindi un grande segno di disponibilità ed umiltà, qualità spesso poco esaltate nel mondo del calcio, che invece credo siano fondamentali.
Inoltre tutti gli elementi della rosa del Napoli, stanno avendo il proprio spazio; esempi sono Maksimovic in Champions, Rog, Ounas, lo stesso Verdi, che in questo turnover ancelottiano stanno trovando spazio per mettersi maggiormente in mostra.

I giallorossi di Di Francesco invece in campionato non sono ancora riusciti a trovare continuità: è un pò il difetto che ha sempre caratterizzato la Roma, a volte anche inspiegabile, considerando anche una rosa sempre competitiva e formata da campioni interessanti.
Eppure, si è parlato anche di crisi quest'anno, situazioni pesanti, messe forse da parte grazie ai risultati positivi che si stanno ottenendo nel cammino di Champions.
Un limite che in questa stagione sta rendendo più fragile la Roma, sembra essere la solidità difensiva: nonostante gli uomini siano gli stessi della scorsa stagione, con qualche innesto in più, il reparto difensivo è spesso in difficoltà e quando si subiscono tanti goal, non è semplice portare a casa le vittorie.
Certo, sappiamo che i reparti di una squadra non sono cose staccate e indipendenti l'uno dall'altro: una squadra è tale se nelle diverse zone del campo agisce come un tutt'uno.
Se il pressing diventa isolato, se i movimenti all'indietro non sono proporzionali ed equilibrati, se non c'è lucidità a costruire e finalizzare il gioco e manca anche la giusta grinta, allora vengono fuori limiti e punti deboli che avversari intelligenti sanno cogliere sul momento e sfruttarli a proprio favore.
E' quello che sta succedendo quest'anno ai giallorossi, che sembra non riescano ad avere una vera e propria identità: una Roma come si suol dire a due facce.
Di Francesco, che si sta dimostrando una persona intelligente e dedita al proprio lavoro deve riuscire a far riacquistare alla propria squadra una sola faccia, quella giusta, quella giallorossa e partite del genere come la sfida con il Napoli possono essere l'occasione giusta.
C'è anche da considerare che il mercato estivo dei giallorossi ha visto partire uomini di grande forza caratteriale come Nainggolan e Strootman, gente che sapeva trascinare, caratteristica che in diversi momenti trascende la semplice tattica.
I nuovi innesti: Cristante, Kluivert, Coric, Zaniolo, Santon, come quelli ancora non esplosi o ambientati del tutto, Shick, Nzonzi, per fare un esempio, stanno creando qualche grattacapo, infatti il mister in qualche modo si ritrova costretto a puntare esclusivamente su chi gli fornisce le minime garanzie, ovvero i soliti De Rossi, Florenzi, El Shaarawy, Kolarov, Dzeko.
Un cantiere aperto insomma che però ha le potenzialità per fare bene e proporre anche un ottimo calcio.

Come potrebbe finire la partita

Da un punto di vista della classifica e considerando il momento presente, il Napoli, anche perchè gioca in casa dovrebbe partire favorito.
Un'aspetto importante per queste due squadre è anche rappresentato dalle rispettive tifoserie.
I tifosi napoletani e quelli romani, sono tra i più caldi, i più appassionati, che vivono per la propria squadra e questo dentro il campo da gioco si percepisce sulla pelle dei calciatori.
Quindi lo spettacolo, oltre che nel rettangolo verde lo sarà anche sugli spalti e potrebbe in qualche modo influenzare le prestazioni dei calciatori.
La Roma, anche se da un punto di vista del pronostico parte leggermente sfavorita, essendo una squadra per il momento irregolare, potrebbe trovare la serata giusta e fare il colpaccio al San Paolo; un risultato che se da una parte alzerebbe il morale e l'autostima giallorossa, dall'altra rappresenterebbe una battuta d'arresto che potrebbe far scappare nuovamente la Juventus in classifica.
Credo che oltre ad essere la partita delle intuizioni tattiche dei rispettivi allenatori, potrebbe però avere come surplus la serata positiva dei campioni presenti in campo: non sono da sottovalutare le giocate e il momento di forma di Insigne, l'imprevedibilità di Mertens, lo stesso Callejon, così come la forza di Dzeko, il momento di grazia di Under o la grinta di gente come De Rossi e Florenzi.

Ci auguriamo sia un vero e proprio derby, una partita calorosa, ricca di emozioni e che vinca il migliore...!