Andata della partita del girone di Champions: Barcellona - Inter: 2-0. Un risultato netto, in cui erano venuti fuori alcuni limiti della squadra nerazzurra, in particolare nella gestione della palla e nella fase di uscita, iniziando l'azione e nella difficoltà di eludere il pressing avversario.
Proprio questa riduzione del tempo di pensiero e delle linee di passaggio all'andata aveva messo notevole difficoltà all'Inter, schiacciandola nella propria area e non dando la possibilità di fare il proprio gioco e provare a creare delle azioni offensive.
Poi il resto l'aveva fatto il Barcellona, con il suo possesso palla preciso e rapido e le invenzioni dei suoi fenomeni (e Messi in tribuna)!
Ma nonostante la sconfitta, grazie anche ad una classifica benevola e favorevole i calciatori interisti, non hanno perso morale, aspettando con molta carica la partita di ritorno nel proprio stadio.

La gara di ritorno

Così la partita di ritorno del girone, vede intanto un protagonista assoluto: il pubblico di San Siro.
Record d'incasso e una bolgia che ha contribuito a spingere i propri beniamini ad uscire indenni dalla sfida con i campioni del Barcellona. Anche in questa partita mancava Messi, tenuto ancora in tribuna per precauzione, ma nelle file blaugrana ci sono ottimi calciatori tra cui scegliere.
Questa volta al posto dell'ex Rafinha, in campo scende Dembelè, un'acquisto che ancora a sprazzi ha fatto vedere la propria classe e il valore per cui è stato acquistato. 
Ma i pericoli venivano sempre dal modo di giocare del Barcellona che vuole sempre essere padrone del campo e da quel Suarez sempre capace di trovare gli spazi giusti per provare a fare male.
Di certo si è visto il solito Barcellona, sotto certi aspetti, ma allo stesso tempo la gara di andata è servita a mister Spalletti per rivedere e risolvere alcune problematiche che avevano messo in difficoltà i suoi. Infatti l'Inter, anche perchè era più sicura, giocando in casa, non ha sofferto tanto, anzi ha dimostrato di tenere bene il campo.

La gara dell'Inter

Nello specifico analizzando la prestazione dell'Inter si sono viste dei miglioramenti rispetto all'andata:

- Non ha subito ferocemente il pressing avversario

- Usciva bene palla al piede, quando cominciava l'azione

- Andava più convinta e sicura nei contrasti

- Non ha sofferto gli uno-contro-uno

- Ha dimostrato di non voler perdere

Ma così come alcuni pregi che probabilmente hanno contribuito ad ottenere un risultato positivo, nello stesso tempo sono stati visibili ancora alcuni limiti.
Il fatto che Handanovic è stato uno dei protagonisti, ha significato che il Barcellona è andato spesso e più volte al tiro ed in maniera anche pericolosa e la serata positiva del portiere nerazzurro ha in alcune occasioni protetto il risultato.
Inoltre se questa volta l'Inter riusciva ad uscire palla al piede, grazie anche alla presenza di De Vrji, più capace nell'impostazione e ad un Brozovic in ottima forma e più libero mentalmente, però arrivati nella trequarti avversaria nasceva poi la difficoltà di incidere e pungere la difesa avversaria, non riuscendo a penetrare né centralmente e rare volte dalle fasce sia con gli esterni Perisic / Politano e i terzini Asamoah / Vrsaljko, con difficoltà a fare dei cross precisi e difficili da leggere per i difensori avversari.
Infatti Icardi, ha toccato pochi palloni, proprio perchè ci sono state delle difficoltà ad arrivare nelle sue zone di campo e metterlo in condizione di esprimere le sue qualità.
Molti errori sono stati anche commessi nelle ripartenze, da cui potevano scatenarsi importanti contropiedi: Vecino nonostante un'ottima prestazione dal punto di vista difensivo e negli inserimenti in attacco, ha però perso molti palloni.
Nainggolan non sempre è riuscito a trovare la posizione giusta per giocare più palloni ed essere incisivo con le sue qualità tipiche.
Questi sono stati in linea di massima i limiti tecnici e tattici che ha commesso l'Inter, anche grazie alla prestazione del Barcellona, dove alla fine il pareggio lo si può considerare un ottimo risultato.

Per il futuro

Da queste premesse però risulta che l'Inter, con questa esperienza in Champions League, stia crescendo come compagine, sia tatticamente, poichè misurandosi con squadre di alto livello, vengono fuori quei limiti che possono essere colmati. Sia mentalmente, in quanto si vede che è una squadra unita e che ha voglia di vincere, capace di non mollare.
Infatti si sta dimostrando una di quelle squadre capaci di reagire, di fronte ad un goal subito e di riportare la partita a suo favore, anche vincendola come già successo in alcuni casi recenti.
A questo punto, la capacità dell'allenatore dovrà essere quella di mantenere questo spirito e colmare con la sua sagacia tattica questi limiti che non permettono ancora all'Inter di essere anche superiore a squadre di blasone come il Barcellona.
Quello che manca e lo si vede anche nel campionato italiano, è la capacità di trovare sempre e di continuo delle soluzioni offensive, dove le iniziative casuali dei singoli non diventino una normalità.

Per una squadra che vuole tornare a grandi livelli, il gioco, o meglio, la capacità di dialogare col pallone e tramite movimenti senza palla e schemi ben studiati, devono essere pane quotidiano sul rettangolo verde.

Altrimenti si rischia di saper difendere bene, subire poco, ma non saper mettere in difficoltà l'avversario e perciò non riuscire a vincere partite di questo livello.
Non possono bastare sempre gli episodi o il calcio piazzato e l'Inter per le prossime sfide decisive per la qualificazione agli ottavi di Champions deve fare ancora un ulteriore passo in avanti, in particolare nel gioco.
Si attende anche la migliore forma di gente come Perisic e Nainggolan, che al momento in alcune occasioni sono stati decisivi; per fortuna c'è Icardi che quando vede la porta sbaglia raramente e i suoi goal stanno tenendo l'Inter in corsa su tutto per il momento.

Adesso è quindi il momento in cui si deve solo migliorare ulteriormente, nei dettagli e non pensare di essere arrivati, perchè può essere facile ritornare indietro e perdere alcune convinzioni, rivedendosi crollare e non riuscendo più a reagire.