Il Mondiale deve ancora finire ma ormai per la stampa nazionale, consapevole degli umori dei calciofili verdibiancorossi, siamo già in piena campagna trasferimenti. Sfogliando le pagine dedicate al calciomercato non può non risaltare come i nomi accostati alle grandi o alle piccole siano in larga parte stranieri. A riprova che i fiumi di parole profuse subito dopo l'eliminazione erano solo.....parole. Vero che senza presidente federale non si possono tirar fuori i programmi dal nulla, vero che è passato pochissimo tempo dalle dimissioni di Abete, ma un inversione di tendenza, semplicemente accennata, sul tema giovani sarebbe auspicabile. Quali soluzioni possono essere adottate per invertire la tendenza tutta italiana a preferire gli stranieri e disfarsi dei propri giovani? Squadre B: metodo già ampiamente adottato in Spagna dove tra Segunda Division, Segunda B e Tercera Division (corrispondenti alle nostre Serie B, Lega Pro e Lega Pro Seconda Divisione) si annoverano tutte le squadre primavera dei team di Liga, per le quali vige, tuttavia, il divieto di esser promosse nella massima serie per ovvi motivi di incompatibilità. Risultati: due europei ed un mondiale in 8 anni di marca spagnola più nuova nidiata pronta ad esplodere. Per conferme basta ricordarsi come è finita la finale dell'ultimo Europeo Under 21 e confrontare dove giocano attualmente i protagonisti spagnoli e quelli italiani; Obbligo di avere nella rosa della prima squadra un numero fisso di giocatori di nazionalità italiana provenienti dal proprio settore giovanile; Obbligo di investire nel settore giovanile una quota fissa di quanto ricavato con la vendita dei diritti televisivi; Premi di valorizzazione e formazione legati alle presenze in prima squadra degli Under 21; Sono solo le prime cose che mi sono venute in mente, qualcuna corretta, qualcun altra sicuramente no. Sarebbe utile che la discussione sulle riforme del calcio italiano venga allargata a quelli che ogni giorno lavorano sul campo, sopratutto ai tecnici, dalla categoria pulcini a salire. Sono loro che più di ogni altro sanno quali contromisure devono essere adottate per fermare la deriva. Nel frattempo possiamo goderci da spettatori le prossime semifinali mondiali. Meglio abituarsi.