Ancora una sconfitta per l'Inter, generata dai propri errori abilmente sfruttati dai giallorossi. De Boer schiera la squadra con la formazione tipo, 4-2-3-1 con Ansaldi a destra, Santon a sinistra, Medel e Joao Mario dietro ai soliti 4 davanti. La Roma risponde con un 4-2-3-1 (che di fatto diventa 4-3-3) dove la filosofia è stare bassi e sfruttare le ripartenze. L'inizio dell'Inter è da incubo, un susseguirsi di errori di Santon che lascia spazio a Salah, Perisic che non si interessa di Bruno Peres e Murillo che si addormenta sul taglio di Dzeko. 1-0 e palla al centro. Tutto il primo tempo prosegue con questo canovaccio: l'Inter costruisce, perde palloni pericolosi e la Roma riparte; appongiandosi a Dzeko che fa da sponda principalmente verso Salah che viene lanciato in profondità. Solo grazie agli errori davvero gravi dei giallorossi il punteggio rimane fermo sull'1-0. Abbiamo letto diversi commenti su questo fatto, dall'inadegutezza di Santon al mancato ripiegamento di Perisic e Candreva. Ma tutto questo avrebbe senso e logica se l'occasione fosse arrivata da una azione manovrata, partita dalla difesa. Ma su una palla persa in fase di uscita, nel cerchio di centrocampo, con gli esterni posizionati giustamente alti per l'attacco, nemmeno Usain Bolt avrebbe recuperato. Stessa cosa dicasi per Santon, non viene mai saltato sull'1 contro 1 ma sempre con Salah che scatta verso la profondità. Purtroppo troppo spesso si critica per partito preso senza considerare le situazioni nel dettaglio. Intendiamoci, penso che tutto questo sia una fase normale di una squadra che cerca di apprendere un credo tattico completamente diverso dal precedente. Si fanno errori fisiologici che purtroppo contro la miglior contropiedista d'Italia si pagano. Nel secondo tempo l'Inter cresce, anche grazie alla sostituzione di Joao Mario, forse condizionato dai problemi fisici avuti, con Gnoukouri che equilibra la squadra. Questo momento del match smentisce l'altro commento sempre letto in queste 24 ore, e cioè che la squadra ha giocato troppo alta. Dati Opta mostrano chiaramente che nella fase in cui, come ammesso dallo stesso Spalletti, la Roma ha subito l'Inter, il baricentro nerazzurro era ancora più alto che nel primo tempo. E' stato il momento di massima altezza. Quindi l'Inter ha schiacciato la Roma quando è andata ancora più alta, non più bassa. Sono numeri eh, non opinioni. Come mai questo? Il pressing più alto ha rallentato l'uscita di palla della Roma, meno lanci lunghi su Dzeko. Medel ha alzato la linea difensiva potendo contare su un secondo giocatore vicino a sè che lo aiutava in copertura. Il gol è frutto di un superbo assist di Icardi per Banega che con calma olimpica fa 1-1. Apro un piccolo inciso: ho letto critiche a Icardi. Roba da pazzi. Quando sparisce dal gioco per 75' per ricomparire per segnare l'1-0 era un finalizzatore fenomeno, adesso che si sbatte per 90' per la squadra (e lo fa davvero, vedasi i km percorsi ed i palloni toccati) lo si critica. Boh. Fine inciso. Purtroppo Jovetic combina la frittata. Dare la colpa ad un singolo è spesso sbagliato ma questa volta è davvero indecifrabile il fallo del montenegrino che sgambetta Bruno Peres anzichè seguirlo accanto. Punizione, testa di Manolas, doppia deviazione e 2-1. Fortuna, ma sono cose che succedono. PEnso sinceramente che non dobbiamo fare l'errore di guardare al risultato e basta. Fosse così la scorsa Inter di Mancini del girone d'andata era la miglior squadra d'Italia. Ovviamente no. Io sono ancora convinto che quando si esprime un gioco capace di creare occasione e schiacchiare per un tempo la Roma in casa sua è solo questione di tempo che i risultati arriveranno. Certo è fondamentale non complicarsi la vita da sè con continui atteggiamenti deconcentrati in inizio partita. Se non si dovesse sempre rincorrere sarebbe molto più facile.