Alla quarta partita in 10 giorni l'Inter si presenta a Firenze con 4 elementi diversi rispetto al 6-1 casalingo ottenuto contro il Bologna. Nel consueto 3-5-2 si rivendono Darmian a destra, Perisic a sinistra, Calhanoglu in mediana e Dzeko davanti, complice anche l'infortunio di Correa. La Fiorentina di Italiano si dispone con il solito 4-3-3 e addirittura sono sei cambi rispetto alla vittoria ottenuta a Marassi: Benassi nell'insolito ruolo di terzino viene preferito a Odriozola Milenkovic e Nastasic dietro, a centrocampo Torreira e Duncan sostituiscono gli infortunati Castrovilli e Pulgar. Sottil al posto di Callejon a destra e Gonzalez a sinistra sono le ali del tridente a fianco del bomber Vlahovic.

Pronti via ed inizio arrembante della Fiorentina come tipico delle squadre di Italiano. Dopo 5 minuti Handanovic ha già dovuto dire di no a Gonzalez e Vlahovic. La difesa va in affanno costantemente a causa della rapidità nelle verticalizzazioni da parte dei viola e della assenza di filtro da parte dei mediani.

L'atteggiamento della Fiorentina porta a duelli 1vs1 a tutto campo, spesso vinti dai Viola. Gonzalez prima fa ammonire Skriniar, poi gli scivola via e prende in controtempo la difesa. Con Skriniar saltato De Vrij deve chiudere su Gonzalez, Bastoni segue Vlahovic e sul secondo palo Perisic e Calhanoglu sono in ritardo così Sottil può depositare comodamente in rete. 1-0 e una sola squadra in campo. Dall'altra parte poche idee, Dragowski si scalda i guantoni solo su una punizione di Calhanoglu. Dzeko e Lautaro vengono costantemente ingabbiati da una Viola iper-organizzata che mantiene strette le marcature in difesa e corta la distanza fra i reparti, limitando le trame di gioco offensive dei nerazzurri.

La ripresa inizia senza cambi ed è subito Vlahovic ad essere pericoloso. Poi l'atteggiamento dell'Inter cambia, complice anche la spia della riserva già accesa in casa Viola. La Fiorentina fa un pressing iper offensivo per contrastare la distribuzione dal basso interista, Inzaghi risponde chiedendo ad Handanovic di fare il "regista" basso e lanciare lungo a scavalcare la prima linea di pressing avversaria. Sul rinvio del portiere l'Inter si dispone con 5 uomini in linea avanzata: Perisic, Dzeko, Lautaro, Barella e Darmian. L'obiettivo è lanciare lungo, scavalcare la linea di pressing Viola che imbriglia De Vrij, Brozovic e Calhanoglu e giocarsi la superiorità numerica 5 contro 4. Un rischio. Che però funziona. Handanovic lancia lunghissimo per Perisic che vince il duello aereo; la palla arriva a Dzeko che la smista a Barella. Da sinistra a destra come una azione di rugby. Ora Biraghi è in mezzo a due nerazzurri. Sceglie di chiudere Barella, lascia libero Darmian che fa 1-1. 3 minuti dopo Dzeko fa 1-2.

Adesso l'Inter mostra sia un baricentro più basso che un atteggiamento nettamente più accorto rispetto al primo tempo, l'esempio è Perisic che tiene a uomo Sottil agendo come da quinto di difesa, o i tre mediani a fare da schermo davanti all'area. Inizia la girandola di sostituzioni ma Gonzalez da una mano all'Inter facendosi cacciare per un applauso al direttore di gara. In inferiorità numerica e senza benzina la Fiorentina può poco contro la ripartenze dell'Inter, e proprio da una di queste nasce l'1-3: Vecino imbuca per Gagliardini che davanti al portiere cede il gol a Perisic.

Da qui in poi solo dettagli. Finisce 1-3 per l'Inter protagonista di una ripresa da grande squadra. Applausi per la prima mezz'ora della Fiorentina, ma le partite durano 90' e le forze vanno gestite, soprattutto con 3 partite a settimana.