Nella sostanza Marco ci aveva visto giusto, rassicurando sulla tenuta dei suoi a Marassi. Prima che la divinazione di Calliope si manifestasse tra le righe d'El fuego e ne chiedesse lui conferma, giunta puntualmente col supergol più Amato [Ciciretti]. Gli sembrava che Galeano annuisse a quella interpretazione delle sue pagine, ma forse era un modo per farsi coraggio all'approssimarsi all'esordio assoluto, suo di allenatore e del club giallorosso in A https://goo.gl/rE8y77

In effetti aveva anche ricollocato la designazione di Fabrizio Pasqua tra i presagi positivi sotterrati dallo 0 a 4 interno in Tim Cup subito appena una settimana prima dai grifoni perugini, già eliminati a maggio alla stretta per la A:

della sezione di Tivoli, era stato il direttore di gara, lo scorso 8 giugno, della definitiva e vittoriosa finalissima dei playoff sul Carpi. 

La sua curiosità per le letterature gli aveva suggerito l'accostamento alla "Pasqua d'estate" che nell'ortodossia corrisponde alla nostra Trasfigurazione [6 agosto, e per altri aspetti all'Assunzione di Maria del 15 agosto, festa comune ai cristianesimi orientali ed occidentali]. Dicamo che Baroni si sarebbe accontentato della prima, di una più terrena trasfigurazione puntualmente giunta a Genova, sponda doriana.

Il risultato, alla luce del gioco espresso, l'ha turbato tanto che nella vigilia della festa del patrono principale della città, Bartolomeo Apostolo, ha ripetuto che lui in A ci sta per vincere e non per ben figurare. Per qualche concomitante circostanza è come se desse il benservito a chi la piazza l'ha rifiutata, non pochi, pur potendo annoverare la Strega un tecnico di tale livello e sciorinare un gioco che somiglia, in sedicesimi e con una rosa decisamente più povera tecnicamente, a quello impresso da Maurizio Sarri al fantaNapoli. Certo pressing meno asfissiante e più basso, meno triangoli strettissimi e minore velocità di giro palla, molti più tocchi, ma si può ipotizzare che anche Marco Baroni, potendo scegliere, prediliga i due tocchi al portatore di palla. Poi si fa di necessità virtù ma, nella sua filosofia di gioco, le sue squadre devono rimanere corte e compatte, e spesso accade proprio questo.

I felsinei ne riceveranno una dimostrazione domani davanti ad oltre 10.000 tifosi giallorossi, prima storica partita in A del Benevento tra le mura amiche.

Erano un migliaio al Ferraris ed hanno ricevuto gli applausi e i complimenti dei supporter doriani, non diversamente da quanto dichiarato dalla Leotta, nostra Diletta, a proposito dell'entusiasmo che a Benevento aveva toccato con mano lo scorso anno:

“La piazza che mi ha colpita di più? In B percepisci calore e felicità. C’è un approccio familiare. Ma Benevento è stata incredibile. Ci sono stata per lanciare il campionato“, ed a bagnare la sua prima partecipazione in assoluto in B in peregrinatio cone la Madonna pellegrina ha portato non bene ma benissimo https://goo.gl/T2GydM