La cifra del momento la da l'omaggio che il mister implicitamente reca a Fabio Ceravolo, la belva con l'animo da pittore, nemmeno di secondo piano, consegnandogli la prima in A da titolare nella prima assoluta della A a Benevento lo scorso 26 agosto, stadio Ciro Vigorito, già Santa Colomba, che Costantino Rozzi consegnava il 9 settembre 1979 mandando in pensione il vecchio Santa Maria degli Angeli, detto Campo Littorio, poi Meomartini, realizzato negli anni venti su iniziativa di don Francesco Minocchia, primo presidente della Società Sportiva Littorio Benevento, fondata il 6 settembre 1929: 

oggi di 88 anni fa, come ricorda via Facebook la pagina ufficiale del campionato di calcio Serie A TIM

"...attenzione a Viola Viola col sinistro... PALOOOO Palo di Viola sull'ultimo tiro. Ancora Viola parte il cross Colpo di testa di Eramo  RETE ! RETE !! CERAVOLO !!!! CERAVOLO !!! HA SEGNATO IL BENEVENTO !!! IL BENEVENTO ALL'ULTIMO PALLONE VINCE 2 a 1"

La corsa della A diretta per il Frosinone si fermava, definitivamente, al 93' di sabato 13 maggio, contrappasso dell'andata quando l'ultimo respiro fu fatale alla Strega. Ma fece molto meno danno. Pochi minuti prima la Belva, come la tifoseria beneventana ama chiamare Fabio C., era piegato in due dalla fatica, preda dei crampi, a centrocampo. Pochi minuti dopo era al posto giusto al momento giusto. Pronto a raccogliere un assist aereo e affondare la corazzata frusinate, com'aveva presentito https://goo.gl/jhgtCW 

Benevento rimaneggiatissimo privo di 8 titolari, indisponibili, e qualcuno in campo nemmeno al meglio. La corsa alla A assunse quel pomeriggio i contorni di una possibilità, probabilmente remota, differentemente dalla Spal che l'aveva pianificata, conseguita ed irrobustita fin dal mercato di gennaio. Che valeva la pena giocarsi, insieme agli "immortali", l'oggi decimatissimo gruppo di atleti che dalla Lega Pro, vincendo due campionati consecutivi, ha condotto il Benevento Calcio in serie A, in un doppio carpiato da record: 

assoluto. 

Quasi una doppia staffetta, tra immortali, la nostra pattuglia di atleti lontani nello spazio e vicini nel tempo, il Grande Torino, vicino nello spazio e lontano nel tempo 

Nel fine settimana in cui Benevento ospiterà la Torino granata di un suo indimenticato capitano, cui è intitolato l'omonimo beneventanissimo club "Pedro Mariani":

“Il Toro nella città delle Streghe”, sabato 9 settembre, alla vigilia del match del campionato di serie A Benevento - Torino, a contatto coi cimeli del Grande Torino, esposti a Palazzo Paolo V al Corso Garibaldi di Benevento, prima della presentazione del volume “Il Grande Torino. Campioni per sempre”, dalle 18:30, e sarà possibile visitare liberamente fino a domenica 

Un modo diverso di sentirsi a casa 

Per un modo diverso di mostrarsi ospitali 

«Interpreto un tipo strano. Un vero razzista... Ma ha anche una redenzione. Questa famiglia asiatica si trasferisce nella casa accanto; lui ha combattuto nella guerra di Corea, nella fanteria, e guarda agli asiatici come a una massa indistinta. Ma loro lo aiutano nel momento del bisogno, perché lui non ha un rapporto con la sua famiglia». 

Clint Eastwood che parla del suo personaggio, Walter "Walt" Kowalski, in un'altra incarnazione della Gran Torino, in forma di pretesto, una coupé Ford anni settanta, la vettura utilizzata dall'agente David Starsky nella serie televisiva Starsky & Hutch. 

Nelle stesse ore Fabio la belva Ceravolo avrà forse fatto il suo esordio a Parma. Altro soggetto forse da trasfigurare in qualcuno dei suoi futuri, densi dipinti. Ceravolo una volta, una sola stagione, da record, la sua e quella del Benevento, nella coorte degli immortali. Stretti come nell'inno: di fonderci insieme già l'ora suonò.