Alla quinta di campionato, dopo aver già incontrato la Samp di quel maestro di sport e di calcio che è Claudio Ranieri, l'Inter che ha tuttaltro che impressionato, il Bologna, la Roma all'Olimpico e ieri il Napoli, sempre giocando e mai consegnandosi ad un atteggiamento rinunciatario, si può confermare che i 6 punti raccolti sono un bottino non casuale né raggranellato fortuitamente. L'impressione è che le prossime 5 giornate, in cui il Benevento incontrerà in successione Empoli, Verona, Spezia, Fiorentina e Juventus, potranno confermare il ruolino di marcia e persino, augurabilmente, migliorarlo. Ad oggi appare che il mercato di rafforzamento dell'impianto che he demolito tutti i record di B garantisca il plus fisico e tecnico per affrontare una A non più da parvenu. Anche alcuni calciatori, come Robertino Insigne, il 19, che si poteva dubitare reggessero la massima serie, quasi più per struttura e tenuta fisica che per bagaglio personale, dimostrano di non temere la categoria, come anche il suo primo goal in A ha confermato, nell'apparente sua semplicità, considerato che Meret è portiere molto forte e reattivo tra i pali. Non sfigurando nel confronto con l'ingombrante fratellone nazionale, il 24, ieri in evidente forma nonostante l'assetto molto più chiuso che la Strega ha mantenuto rispetto alla gara interna con l'Inter [ma si può ritenere che sia andata di lusso ai neroazzurri, considerato l'immediato vantaggio, dal primo minuto, per proprio merito e per complice ingenuità avversaria] e con la Roma, che pure ha sofferto l'organizzazione di gioco sannitica che sul filo sel secondo rigore concessole aveva subito una conclusione di Lapadula che ha rischiato seriamente di riportate in vantaggio gli altri giallorossi, quelli chiusi dal pronostico, come ripetuto anche da Filippo Inzaghi ieri nel dopopartita. Certo un Napoli ferito dalla pessima prestazione in Euroleague non era il miglior cliente per una matricola pur capace di violare il Marassi doriano in rimonta dal 2 a 0 dei primi 18 minuti, al nuovo esordio di A, ribaltando il copione di tre anni fa: 3 a 2 invece del 2 a 1, ancora con la Samp ed anche allora propiziato dall'intramontabile Fabio Quagliarella, doppietta, che rispose al primo storico gol in A della Strega, al 15' e tra i primi di quella stagione [lo splendido goal dell'Amato Ciciretti, il "napoletano" di Roma oggi in prestito al Chievo Verona, in B].

E tuttavia l'ingombrante fratellone nazionale ha fatto l'Insigne maggiore ed il Napoli s'è messo a fare il Napoli e pur facendo il Napoli, con tanto di pali ed interventi da Montipò di Montipò, ha rischiato il pari all'ultimo alito di gioco, con tanto di paratone di Meret su punizione di un tipino fino come Marco Sau.  Certo i punti da mettere in saccoccia non sono questi, che potrebbero arrivare per eterogenesi dei fini, ma non è meglio giocare bene e perdere, pur lasciando un'ottima impressione del potenziale. Ché per tenere a distanza la zona calda servono anche i punti improbabili oltre quelli che devi sottrarre ai tuoi diretti avversari e questa cazzimma dovrà insinuarsi anche nella bella disposizione che Superpippo è riuscito ad imprimere alla sua creatura, grazie alla competenza sul mercato di Pasquale Foggia [sua l'intuizione sul ventitreene Daam Foulon, l'esterno prelevato in Belgio dal Waasland Beveren per 500.000 €] ed alla solidità finanziaria stragarantita da Oreste Vigorito https://bit.ly/3kyrZEX