Dopo Keità Baldé della Lazio, altro obiettivo in orbita Juventus per migliorare il gioco offensivo, renderlo più imprevedibile e completo. Mentre Keità Baldé arriverebbe a Torino con il ruolo (iniziale, poi si vedrà) di riserva, ecco uno che probabilmente prenderebbe la maglia da titolare nello scacchiere tattico di Allegri (per quanto possa valere la parola "titolare" nella Juventus, visti i tantissimi impegni e il turn over quasi continuo). Parliamo di Douglas Costa, ala offensiva del Bayern Monaco. Nato il 14 settembre 1990, quindi 27enne, nel pieno della sua maturità calcistica. Carriera iniziata nel Gremio, dove fa tutta la trafila fino alla prima squadra festeggiando il suo debutto da professionista con una rete. Su di lui mettono gli occhi gli ucraini dello Shakhtar Donetsk, squadra sempre interessata al mercato brasiliano, visti i prezzi, le possibili plusvalenze di cui sono maestri e visto anche che nel campionato ucraino non ci sono vincoli di tesseramento extra-comunitari. Douglas Costa passa dal Brasile all'Ucraina, non senza qualche problema di ambientamento. Ma Mircea Lucescu crede in lui e nella generazione di carioca trapianti all'est. Nell'estate 2014 e in quella successiva, si parla di lui come un possibile rinforzo per il Milan, voglioso di tornare tra le grandi d'Italia. Mentre il primo anno lo Shakhtar decide di non privarsi dell'esterno brasiliano ma far cassa con gli altri innumerevoli talenti della rosa, l'estate successiva cede alla corte del Bayern Monaco di Guardiola che spinge per avere l'esterno. Trenta milioni di euro il costo del cartellino, maglia da titolare lasciata libera da Ribery spesso in infermeria e subito vivo nel gioco del Bayern Monaco. Il 2015-2016 è la sua miglior stagione in carriera con 7 gol, tantissimi assist e soprattutto la fiducia di uno dei migliori allenatori al mondo in una squadra al top in Europa. Elimina la Juventus ma non riesce l'accoppiata Bundes-Champions. A fine stagione Guardiola lascia il Bayern e per Douglas Costa si riducono i minuti sul campo, complice anche il ritorno di Ribery e l'intoccabilità di Arjen Robben sulla fascia opposta. Tecnicamente uno dei migliori dribbatori d'Europa, usa prevalentemente il mancino e predilige giocare proprio sulla corsia di sinistra dove può puntare l'uomo e mettere la palla al servizio del centravanti in area. Tenta poco la botta da fuori proprio perché gioca nella fascia del suo piede preferito e quindi si accentra abbastanza poco, venendo meno la sua presenza in zona gol, proprio per lui che nasce centravanti ad inizio carriera. Fisicamente basso (172 cm) ma scattante e agile, di grande corsa anche al servizio della fase difensiva. Si parla di un possibile addio con la Premier alla finestra: Liverpool, Manchester United e Arsenal, come sempre interessate a rinfoltire il reparto offensivo più di quello difensivo. Su di lui anche la Juventus che con il Bayern Monaco ha avuto a che fare (e avrà...) per sciogliere il nodo Coman, passato ai tedeschi per 21 milioni (7 pagati due anni fa per un totale di 28), e ci sarà da trattare Benatia (pagato 2 milioni per il prestito ad agosto ed eventuali 17 da pagare per l'intero cartellino). Ha un contratto fino al 2020 a cifre importanti che la Juventus può anche pareggiare o superare. Il costo del cartellino non dovrebbe superare di molto il prezzo pagato dai bavaresi per portarlo in Germania. Cifra che si aggira intorno ai 30-35 milioni, anche per consentire poi al Bayern di andare sul mercato e trovare un sostituto più nelle corde del gioco di Ancelotti. La Juventus cerca il suo top player sulla fascia. Rapporto età-qualità-prezzo un ottimo affare in vista. La concorrenza c'è, le difficoltà ci sono ma Douglas Costa resta uno degli obiettivi principali.