Se ci fossero gli awards ruolo per ruolo, Mario Mandzukic entrerebbe di diritto tra i candidati di tutte le categorie. Da gennaio in poi, una stagione superlativa fatta di sostanza, concretezza e determinazione che ha sempre fatto vedere in campo, in aggiunta ad una corsa continua sulla fascia, per attaccare e per inseguire il terzino avversario fino al raddoppio di marcatura dell'ala avversaria. Mario Mandzukic è stato il jolly di Allegri, quello che ha spostato l'equilibrio di una Juventus sin troppo statica ad inizio stagione, che vinceva le partite perché semplicemente troppo forte nei singoli. Mario Mandzukic è il prototipo del calciatore ideale per qualsiasi allenatore pragmatico, concreto. E' dominante, caratterialmente e fisicamente, dando tutto in campo per la proprio squadra. Si parla di rinnovo fino al 2020, sostanzialmente fino a fine carriera, salvo magari poi ritornare in patria o passare gli anni pre-pensione in qualche Paese esotico che nemmeno tanto gli si addice. Il dubbio per la prossima stagione è soltanto uno: Mario Mandzukic l'anno prossimo che ruolo avrà? Continuerà a fare l'esterno con ottime possibilità di vedersi catapultato in campo ogni domenica, spingendo sulla fascia, lottando come un gladiatore e travolgendo tutti alla soglia dei 32 anni oppure vorrà ritornare a giocare da punta, magari allungandosi la carriera, facendo a spallate con i centrali ma vivendo all'ombra di Higuain? In sé per sé, questo non sarà un problema: chi non vorrebbe un calciatore eclettico da poter usare in almeno due ruoli nel 4-2-3-1? Il "caso Mandzukic" però è importante per definire le scelte di mercato. Il cambio modulo di fine gennaio ha scoperto la Juventus nei suoi limiti di organico: difesa folta, con Rugani addirittura a fare il quinto, tre terzini sinistri (diventati due senza Evra), tanti centrocampisti (con Mandragora 7) per giocarsi due posti in campo. In avanti 4 calciatori per 4 posti visto l'incidente occorso a Marko Pjaca. Palese che la Juve debba sfoltire il centrocampo per dare spazio ad uno o due calciatori offensivi, nel solito gioco di metterne uno e toglierne un altro, per garantire la rosa a 25 elementi. Primo passo: quanti calciatori comprare in quella zona di campo dalla trequarti in su? Uno o due? Secondo passo: in che ruolo bisogna comprare? Due esterni? Uno più eclettico tanto da fare pure la punta? O comprare un esterno ed una punta? A tutte queste domande non ci sono risposte certe e sicure, non ci sono strategie vincenti a priori su altre se non c'è prima un verdetto insindacabile che è quello del campo. Fondamentale però, nella strategia da prendere, è quello che Allegri vorrà fare di Mandzukic, aprendo quindi dei possibili scenari: 1) Mandzukic fa principalmente l'ala sinistra, come ha fatto da inizio 2017: la Juventus può prendere Schick, da vice-Higuain o da vice-Dybala giocando in un 4-4-2, ma deve arrivare anche un esterno offensivo che dia il cambio a Mandzukic o Cuadrado. Almeno un esterno, qualunque sia la scelta di Allegri, serve. In tale caso servirebbe uno capace di fare entrambe le fasce con efficacia e colpi: Douglas Costa sarebbe l'ideale, meglio di Keita più votato all'attacco. 2) Mandzukic ritorna a fare la punta: la Juve avrebbe il vice-Higuain e nei 4 davanti il ruolo di centravanti sarebbe saldamente occupato. Quindi niente Schick (che sarebbe da prendere a prescindere, anche mandandolo in prestito) e occhi diretti esclusivamente sui due di fascia da affiancare a Cuadrado. Uno potrebbe bastare ma si rischierebbe la coperta corta in caso di infortuni o squalifiche, visto che Pjaca non sarà arruolabile per tutto il 2017. Due ali, di cui una capace di giocare anche a destra o in mezzo in caso di assenza di Dybala: Bernardeschi il profilo perfetto, mancino come la Joya, corridore come Mandzukic, con spunto e fantasia che fanno comodo ad un trequartista/ala. Douglas Costa e Keita le due piste sempre percorribili per dare velocità alla manovra, anche se, di contro, verrebbe meno la strapotenza fisica di Marione. 3) prendere solamente un esterno in estate, garantendo ad Allegri 5 uomini per i 4 posti davanti, magari servendosi di volta in volta di Dani Alves esterno alto, fino a gennaio quando dovrebbe rientrare Pjaca. Solo da allora si potrà disporre di 3 esterni veri, Dybala e due punte naturali. Tre strategie da considerare con un unico comune denominatore: occhi puntati sull'attacco. Nedved, Marotta e Paratici, su consiglio di Allegri, decideranno il da farsi. Ovviamente tutti sotto la supervisione di Mario Mandzukic.