Presentiamo un attimo Football Manager. FM è una serie di videogiochi in cui il player è un allenatore di una squadra di calcio che può decidere di essere l'allenatore manager alla inglese. E' questa la modalità più usata e giocata in quanto permette al soggetto di interagire sul mercato, fare offerte per i giocatori interessati, vendere o rifiutare proposte per i propri talenti. Tutto rigorosamente rispettando il budget della dirigenza sia per quanto riguarda i soldi per i cartellini, sia il monte ingaggi. Per chi non è pratico del gioco, prendendo il Pisa non si può minimamente immaginare di ingaggiare Pogba o Rooney, ma deve "accontentarsi" di calciatori di basso calibro provenienti dalla Lega Pro o inferiori. Essendo un gioco di "lunga durata", una stagione si può terminare anche in una settimana, con i calciatori che invecchiano, i campionati che cambiano... Di conseguenza bisogna anche puntare sui giovani, col rischio di sbagliare. Dopo 4-5 anni si possono vedere i frutti dell'allenamento, delle potenzialità dei giovani ormai diventati maturi. E scopriamo, anno dopo anno, che FM raramente sbaglia sui crack del calcio europeo... Eccone una dimostrazione prendendo in considerazione le edizioni dal 2010 al 2015 (il 2016 lo lasciamo stare... diamo tempo ai giovani di emergere). FOOTBALL MANAGER 2010. I crack non sono moltissimi, alcuni buoni portieri come Asenjo, all'epoca 19enne oppure Consigli, 21enne. Alcuni nomi in difesa come N'Koulou o Kjaer, scomparso dai radar del grande calcio. Ma il migliore era il 20enne Mats Hummels del Borussia Dortmund. Terzino fluidificante (altro che attaccante) c'è un gallese promettente: Gareth Bale, che diventerà il più forte laterale del gioco che mai si sarebbe aspettato di vederlo un giorno punta. All'epoca dei fatti Bale aveva 20 anni. In contrasto a Bale, Santon avrebbe avuto un notevole futuro salvo poi smentire tutti, Mourinho compreso. Un altro prospetto di notevoli speranze era David Alaba, promessa austriaca "low cost" che ora ha un costo di circa 70 milioni. A centrocampo Moussa Sissoko e Axel Witsel le speranze delle squadre che volevano diventare grandi partendo dal basso. Oggi infiammano il mercato anche delle italiane. Tre le fila del Manchester c'era un giovanissimo Paul Pogba tre le stelle dell'Academy dei Red Devils, ma ancora troppo acerbo. Sulla trequarti, il 18enne El Shaarawy tra le fila del Genoa prometteva fuoco e fiamme, così come il cileno Alexis Sanchez, scuola Udinese. Ma tra tutti spiccava il trequartista belga del Lille: Eden Hazard, 18enne. Poco sotto anche Mesut Ozil e Toni Kross. Passiamo all'attacco dove si registravano i più forti del gioco in prospettiva. Neymar, 18 anni, e Lukaku, 17, i migliori in assoluto. Con 20 milioni si poteva sperare nelle loro prestazioni. Oggi le cifre sono sproporzionate. Balotelli e Cavani seguivano a ruota, così come Abel Hernandez e Theo Walcott. Tre le fila del Palermo, il quasi 17enne Paulo Dybala poteva rappresentare un ottimo prospetto per le squadre di bassa classifica di Serie A. Qualche minima possibilità per Gonzalo Higuain, giovanissimo ma già troppo caro per le media squadre... ma di certo non il fenomeno che è adesso. FOOTBALL MANAGER 2011. 19 anni, il talento in porta era David De Gea, volto nuovo del gioco. Nello stesso reparto il francese Areola del PSG che sarebbe diventato titolare della Nazionale e uno dei migliori al mondo... sembra su quella strada. In difesa, a 19 anni, il gioco presentò Musacchio, ora vicino al Milan 6 anni dopo... all'epoca costava molto meno. E Otamendi, in forza al Porto, papabile acquisto a pochi milioni salvo poi andare 4 anni dopo al City per una cifra folle. Tra i terzini, il solito Bale, la promessa non mantenuta Santon oltre ai volti nuovi: Marcelo e Azpilicueta, 19enni allora. Ci spostiamo avanti e Kwadwo Asamoah era la speranza dell'Udinese, appena ventenne, poi finito alla Juve e andando ancora oltre si presentavano i trequartisti Miralem Pjanic, 20 anni, e Javier Pastore, suo coetaneo. Il crack sulla trequarti, oltre a continuare col solito Hazard, ormai noto, era Philippe Coutinho, 18enne in forza all'Inter. Ad Appiano Gentile lo hanno lasciato andare al Liverpool dove è esploso. Significa che non giocavano a FM quell'anno in casa Inter... altrimenti l'avrebbero trattenuto. Tra gli italiani, sulla trequarti, si faceva largo Marco Verratti che dal Pescara andava spesso a girare altrove in A per poi arrivare sempre in una big nostrana. In attacco ancora Dybala con Lukaku, dopo la stella Neymar, fenomeno incontrastato del gioco, insieme a Kun Aguero. FOOTBALL MANAGER 2012. Oltre a De Gea e Areola, si fa spazio tra i giovani portieri Wojciech Szczesny. Si continua con i "giovani talenti" del 2011 e del 2010, aggiungendo un certo Varane e Mangala, allora semi sconosciuti. Oltre a loro anche Nastasic, Rugani, Laporte, Umtiti e Marquinhos. Tra i terzini, il Porto presentava Danilo e Alex Sandro, entrambi fenomeni del ruolo ma mai ricercati dalle europee... salvo poi passare a Real e Juve per 30 e 26 milioni. A centrocampo, Gareth Bale che ha avanzato il suo posizionamento, seguito da Barkley dell'Everton e Mario Goetze, ventenne del Borussia Dortmund. Nel San Paolo, un possibile fenomeno, 19enne, poteva esserlo Lucas Moura. Come centrali, Thomas Muller e Toni Kross i tedeschi più forti mentre in attacco Raheem Sterling fece parlare di sé nel gioco già a 16 anni. In attacco sempre i soliti noti, il fenomeno basco Munian, in realtà mai esploso così tanto come nel gioco, e Mbaye Niang, 16enne. FOOTBALL MANAGER 2013. In porta i soliti che man mano crescevano e diventavano sempre più forti. In aggiunta Oblak, ancora semisconosciuto. Il nome originale fu in difesa e ancora FM deve dimostrare di aver ragione: Matthias Ginter, del Friburgo allora e ora passato al Dortmund. Il futuro è della sua parte e FM l'aveva già indiziato come futuro fenomeno in difesa. In Italia il migliore era certamente Daniele Rugani, in forza all'Empoli ma già di controllo juventino. In fascia invece il nuovo che avanzava era il milanista De Sciglio, 19 anni appena, destinato ad una carriera gloriosa per gli amanti del videogame. A centrocampo, sempre più forte Pogba, già passato alla Juventus ma ancora 19enne, così come il connazionale Kondogbia, ora all'Inter, e Imbula, allora al Marsiglia. Tra gli italiani, sempre più in crescita Marco Verratti. Sulla trequarti, inoltre, i migliori prospetti low cost erano Felipe Anderson, Calhanoglu e Rafinha, tutti 19enni, e Adryan, 17 anni, meteora del calcio brasiliano. In attacco Memphis Depay, Yaya Sanogo, Manolo Gabbiadini le scommesse vinte dagli osservatori Sport Interactive. Dybala sempre più forte, ormai da top club, così come Lukaku, Benteke, Griezmann e Sterling. FOOTBALL MANAGER 2014. Oblak sempre più forte, seguito da Perin in Italia e Areola in Francia. In difesa Romagnoli aveva impressionato Sport Interactive, tanto da diventare uno dei migliori italiani insieme a Rugani (all'epoca uno 18enne e l'altro 19enne...). Umtiti si classifica come uno dei migliori del gioco in prospettiva mentre Varane diveta imprendibile come costo del cartellino. Il nome nuovo proviene dalla Germania: Antonio Rudiger, dello Stoccarda. A loro segue anche Zouma, del St.Etienne e Mammana del River in cui forma una coppia strepitosa (nel gioco) con Balanta (in passato in procinto di trasferirsi alla Roma e alla Samp). A 18 anni Gimenez dell'Atletico era un prospetto da seguire (ora è uno dei top in Europa) Sempre in Germania, Niklas Sule, 17enne dell'Hoffenheim fa ben sperare, così come Tah, coetaneo. Attualmente hanno appena 20 anni e le speranze su di loro sono ben vive. Sulla fascia, Kurzawa e Digne i migliori prospetti a sinistra mentre Fabino, 19 anni del Rio Ave, a destra. Attualmente al Monaco e tra i migliori terzini destri in circolazione. A centrocampo i giovanissimi Emre Can, Kranevitter, Lemina, Xhaka e Tielemans (16 anni nel gioco) allora sconosciuti ai più. In avanti il baby fenomeno del Real Alvaro Morata insieme a Icardi, Vietto, Berardi, Martial (17enne) e Kane. Tutti prima di esplodere definitvamnete con le loro squadre di club. Tra gli inesplosi del tutto ancora, vista la giovane età, spiccano Adrien Rabiot, Federico Bernardeschi, Timo Werner e Lory Sané. FOOTBALL MANAGER 2015. Gigio Donnarumma, 16 anni, è il campioncino del futuro che però nella realtà ha bruciato le tappe e si è preso la porta del Milan. Un altro portiere italiano è Alex Meret con cui Donanrumma si contenderà la porta della Nazionale italiana, nel gioco e probabimente anche nella realtà. In difesa Filippo Romagna dà segni di futuro campione così come Lirola e Dimarco. Restando in Italia, Capezzi e Bernardeschi della Fiorentina. All'estero, Baba dell'Augsburg il laterale dei sogni, low cost e fortissimo in prospettiva. Dopo 12 mesi nel mondo reale, il Chelsea se lo è accaparrato dopo un'asta infinita con le italiane. Tielemans e Bazoer i fenomeni del futuro a centrocampo, insieme a Kranevitter e Lucas Romero dell'Argentina. Hojbjerg e Gaudino nel Bayern Monaco e Maximilian Meyer dello Schalke, 19 anni. Il volto nuovo arriva dal Brasile: Gabriel Barbosa, detto Gabigol, 17 anni nel gioco e un futuro da fenomeno. Magari ci saranno alcune meteore e Santon ne è la dimostrazione, però molti saranno i prossimi crack del calcio mondiale. Osservatori di tutto il mondo che in moltissimi casi hanno dimostrato di saper fare benissimo il loro mestiere, anche meglio di molti appartenenti alle squadre di club. Esseri sconosciuti che venivano scoperti dall'osservatore di turno che mandavi in giro per il mondo alla ricerca di talenti da lanciare, che plasmavi con allenamenti mirati e li mettevi in campo in attesa della loro totale maturazione. Poi a distanza di anni, quando il gioco lo accantonavi per la nuova edizione, leggevi sul giornale che la squadra X è interessata al giovanissimo calciatore Y. E tu lo conoscevi, non sapevi il colore della pelle o i tratti del viso... ma conoscevi altezza, piede preferito, ruolo e caratteristiche tecniche. La magia di Football Manager. Consigliato agli scout delle squadre di Serie A.