Juventus, Milan, Inter. Milan, Inter, Juventus. Le classifiche finivano sempre così. Tre squadre e due città ma rappresentano tutta Italia, dal Nord alle isole. Le squadre più amate, più seguite. Di conseguenza le più odiate, offese, derise. In verità nella storia recente del calcio non è capitato spesso di trovarsele tutte e tre in alto, una di solito toppava, cascava in un anno disgraziato. Capitava anche di trovarsele nelle fasi finali di Champions con l'apice nel 2003. Tre italiane su quattro. Quella fu l'ultima pagina del calcio italiano. Poi tutto morì lentamente. La crisi del calcio italiano, calciopoli, gli sceicchi, il FPF. Vieri contro Cannavaro, Del Piero contro Maldini, Shevchenko contro Zanetti. Fine di tutto e chissà quando tornerà quella luce. Ora ne è rimasta solo una. Quando Calciopoli pose fine alla Juventus con i 8 finalisti del Campionato del Mondo, di Ibra, Nedved, Emerson, tutto sembrava favorire lo strapotere milanese. A distanza di 10 anni le milanesi sperano della salvezza di un posto in Europa per rinverdire un po' le tasche e guardano Napoli e Roma piazzarsi dopo la Juventus. E' così dal terzo anno di fila e probabilmente sarà il terzetto che tenterà di conquistare il titolo anche per la prossima stagione. I tempi sono cambiati, i progetti sono diversi, le scelte di continuità e solidità hanno lasciato spazio a scellerate decisioni tecniche ed economiche. L'Inter è dovuta ricorrere alla cessione della maggioranza ad un investitore asiatico che faceva sognare vagonate di milioni, il Milan cerca acquirenti sempre in Asia cercando di risollevare la china dopo anni disastrosi. La decadenza di Milano calcistica continua, con buona pace dei tifosi avversari, la rabbia dei tifosi nerazzurri e rossoneri e a noi (con rispetto per Roma e Napoli) non resta che pensare a quanto erano sentite e belle quelle sfide a strisce verticali