Nelle Midlands Orientali non sono abituati alle vittorie. Quelle appartengono alla City ma ancor di più alla zona del Nord-Ovest, presso la contea di Greater Manchester e quella di Liverpool, nel Merseyside, vicina al Galles. Il campionato inglese è una competizione storicamente equilibrata, come numero di titoli, come fasi della storia che hanno visto tante squadre primeggiare sulle altre a differenza della nostra Serie A che, a parte brevi scampoli, ha presentato sempre tre squadre in alto. Prima del 1992 era la First Division il campionato maggiore, il più antico di tutti, fondato nel 1888. Il Liverpool la squadra storicamente più forte con 18 titoli, di cui molti conquistati a cavallo tra gli anni '70 e '80, seguita dall'Arsenal, squadra di Londra, con 10 e poi ancora una squadra di Liverpool, l'Everton. In mezzo tante storie, dal periodo di fuoco del Leeds United agli inizi degli anni '70, al Manchester United guidato da George Best fino all'Aston Villa capace di mettere in bacheca 7 titoli nazionali e quest'anno finita in Champioship. Dopo il 1992 la First Division diventa il secondo campionato inglese, la nostra Serie B, per fare spazio alla nascente Premier League fondata per problemi sui diritti tv e comprendente tutte le più grandi squadre d'Inghilterra. Da questo momento il Liverpool non vincerà mai più e qualche anno fa è stato superato come leader di titoli nazionali dal Manchester United che, nell'era gloriosa di Alex Ferguson, ha portato nella contea 13 titoli balzando in testa con 20. Finita l'era della città di Liverpool, è arrivata l'era degli sceicchi e dei magnati. Il Chelsea a Londra e il City a Manchester hanno ottenuto i loro successi e lottano per ritagliarsi uno spazio nella storia del calcio britannico. Poche tracce delle Midlands Orientali, regione dell'Ovest che si affaccia sul mare... lì non si è abituati alle vittorie. Lì sono abituati alle imprese, alle battaglie impossibili, alle favole. Nelle Midlands Orientali ci sono due città che oggi contano poco nel panorama calcistico: Derby e Nottingham. Sono storie indescrivibili, le nostre Cagliari ed Hellas Verona se non di più. Entrambe vive nella Leggenda grazie ad un unico nome: Brian Clough. Per molti l'allenatore più capace di sempre, forse il più bizzarro come carriera tanto da essere stato onorato con un bel film intitolato "Il Maledetto United". Il Derby prima di incontrare la strada di Clough era una squadra di bassa classifica nella Seconda Divisione, con pochi soldi e basse pretese. Correva l'anno 1970. Il Derby rimonta dai bassifondi e vince il campionato affacciandosi nel calcio dei grandi e nella stagione successiva si consuma la Leggenda. Il Derby County, con a capo il suo Brian Clough, vince la First Division per la prima volta nella storia battendo il ben più quotato Leeds United. E il primo titolo delle Midlands dell'Est. Ne seguirà un altro, più avanti. Scritto questo libro, non se ne sentirà più parlare… Il Nottingham è stata la seconda squadra a trionfare in modo abbastanza "unico", incredibile. Nel 1976-1977 arriva terza in Second Division e viene promosso nel massimo campionato. Al primo anno è subito accoppiata Campionato+Coppa di Lega, ancor meglio del Derby di Clough. Ma non è finita qui: la vittoria porta la qualificazione all'allora Coppa dei Campioni, competizione riserva esclusivamente alle squadre vincenti nei rispettivi Paesi. Ovviamente è la prima partecipazione per i Forest e clamorosamente vincono la competizione a Monaco contro il Malmoe. In 24 mesi scrivono pagine di storia calcistica con la promozione dalla Second Division, poi vittoria della First Division e infine trionfo della Coppa dei Campioni accompagnata dalla seconda League Cup e dalla Community Shield. Una favola incredibile che non ha avuto precedenti e non avrà mai una riedizione. Partecipa alla Coppa dei Campioni successiva in qualità di detentrice del trofeo e fa il bis a Madrid contro l'Amburgo. E' l'incredibile storia di una squadra che è nata e morta in pochi anni detenendo in bacheca più Coppe dei Campioni che titoli Nazionali, conquistati in un'epoca in cui per partecipare alla competizione europea era necessario vincere nel proprio Paese. L’uomo che prese la squadra dalla Second Division e in due anni la portò sul tetto d'Europa riuscendo anche a confermarsi 12 mesi dopo è lo stesso di prima: Brian Clough. Nell'immaginaria bacheca delle Midlands dell'Ovest ci sono 3 titoli inglesi, conquistati da squadre costruite dal nulla che hanno lottato contro i potenti del calcio e hanno alzato trofei rimasti nella memoria degli amanti di questo sport. Le favole più belle sono lì, nella regione calcisticamente più anonima del Regno Unito. Nelle Midlands dell'Ovest, sul fiume Soar, la seconda città più popolosa, dopo Nottingham e prima di Derby, è Leicester. La squadra della città è il Leicester City Football Club. In bacheca 7 vittorie della Championship o Second Division, 3 Coppe di Lega e 1 Charity Shield. Poca roba rispetto ai vicini entrati nel mito del Football se non la soddisfazione di essere davanti a loro, ormai dimenticati dal calcio che conta in Inghilterra. Il Leicester a giugno 2014 raggiunge la Premier League. E' un calcio diverso, fatto di proprietà straniere che portano soldi ovunque, stipendi elevati e poca passione operaia come avveniva una volta. I Foxes si salvano nel giugno 2015 e continuano la loro permanenza nella massima divisione, traguardo difficile ed insperato con una rosa poco competitiva. Per il secondo anno di Premier, per la seconda salvezza da ottenere, viene chiamato alla guida Claudio "The Tinkerman" Ranieri, l'aggiustatore. Famoso al Chelsea per ottenere buoni risultati con rose non all'altezza ma altrettanto famoso per non ottenere vittorie significative. L'uomo che si ferma un attimo prima di quando dovrebbe. In mano una squadra onesta, capace e vogliosa. Jamie Vardy lavorava in una fabbrica tre anni fa e per arrotondare lo stipendio giocava a calcio, Mahrez e Kanté dimenticati dal calcio che conta, a 25 anni rassegnati ad una carriera di medio-basso livello, Wes Morgan dopo una vita nelle serie inferiori, sverna in Premier negli ultimi anni di carriera. Un inizio incoraggiante e una salvezza tranquilla aprono la strada al mito. Le agenzie di scommesse, i cosiddetti bookmakers, secondo sport preferito in Inghilterra dopo il football, ad agosto 2015 danno il Leicester come 18esima favorita alla vittoria della Premier League. Si potrebbe tranquillamente leggere il pronostico come "terza squadra favorita a scendere giù di categoria". Le stesse agenzie di scommesse ad aprile 2016 iniziano a consegnare le vittorie ai fans che hanno scelleratamente accettato il bacio dalla Fortuna 9 mesi fa. ll Leicester è la terza favola del calcio inglese e di una regione che cadrà nell'anonimato calcistico per tanti anni ancora, in attesa che qualcuno possa aprire un'altra volta il libro delle Leggende. Il 2 maggio 2016, accanto a Brian Clough, è stato scritto il nome di Claudio Ranieri. E con lui Kasper Schmeichel, Mark Schwarzer, Danny Drinkwater, Robert Huth, Wes Morgan, Danny Simpson, Christian Fuchs, Marcin Wasilewski, Nathan Dyer, Andy King, N'Golo Kanté, Jeff Schlupp, Marc Albrighton, Matty James, Demarai Gray, Liam Moore, Shinji Okazaki, Leonardo Ulloa, Riyad Mahrez e James Vardy