Pensare che qualcuno ancora pensa soltanto a lamentarsi del basso livello, dell'inadeguatezza e della miseria in cui è caduto il calcio italiano mi fa sorridere alquanto. E' pur certo vero che il veleno infiamma la mente di tanti tifosi, pronti a scagliarsi contro la Juve, la Roma, l'Inter o il Napoli o qualsiasi altra squadra, pur di sfogare una certa frustrazione (e, malinconicamente, l'ammetto, ci sono caduto, alle volte, anche io). Ma il fiele non dovrebbe mai offuscare le nostre lingue, non dovremmo mai perdere la capacità di gustare un bel bicchiere di Champagne, quando si presenta l'occasione. E ieri, Juventus-Napoli è stata un bel sorso di vino. D'accordo, non sarà stato il più prelibato, cui sono abituati, da qualche anno a questa parte, gli inglesi, gli spagnoli e i tedeschi, ma è stata una vittoria per il calcio italiano, perché abbiamo mostrato al mondo che le nostre viti non sono del tutto asciutte, che i nostri forzieri non saranno colmi, ma non son nemmeno molto vuoti. Qualche anno fa avrei trovato molto difficile vederla in questo modo, poiché ritenevo i tifosi del Napoli un po' troppo sbruffoni, e, quindi, immeritevoli di sportività. Mi son poi ricreduto quando mi sono accorto che tutti i tifosi fanno gli sbruffoni, quando possono. E ho capito che anche questo fa parte del gioco, che anche gli sfottò aiutano a sorridere in questo buio mondo. Ma, cosa più importante, ho capito che anche io sono uno sbruffone quando la mia squadra vince. Il tifo porta sempre a una certa esaltazione che, se non eccede in delirio, può fare soltanto bene. D'accordo, sto divagando... Questa Supercoppa la ricorderò sempre con un sorriso, un po' mesto, certamente. Ma di tutte le partite che la Juventus ha perso con il Napoli negli ultimi anni (accompagnate da altrettante vittorie della mia squadra nei riguardi di quella partenopea) questa è quella che mi fa meno male. Perché vedere Higuain che abbraccia Buffon dopo il secondo tempo supplementare è uno spot cui soltanto la Formula 1 m'aveva abituato: m'ha fatto venire in mente il modo in cui i secondi e i terzi a ogni G.P. festeggiano i primi e come questi ultimi festeggino i loro rivali. Con ciò non voglio specificare chi fosse il primo o il secondo, voglio soltanto sottolineare che, a volte, dinnanzi alla sportività è lo sport, il calcio, in questo caso, a vincere. Questa volta il cielo si è tinto d'azzurro. Abbiamo provato a oscurarlo con nubi nere e con lampi di bianco, ma non ci siam riusciti. Sarà per la prossima volta. Aspetto con ansia il prossimo Juventus-Napoli e il prossimo Napoli-Juventus, nella speranza che, circondato dal veleno delle malelingue, possa godere di altri sorsi di Champagne. Champagne Made in Italy. Che piaccia o non piaccia, noi l'abbiamo. Coltiviamo meglio le nostre viti. Che Juventus-Napoli sia il primo seme, per un prospero futuro. In genere non mi piace esaltare parole di avversari, ma De Laurentis, avvicinandosi a Agnelli gli ha detto: "Oggi abbiamo vinto insieme". Chapeau.