Quale ristorante riuscirà mai a saziare l'incredibile fame dell'emerito mister Conte, riuscendo a conquistare il suo gusto estetico per il ricercato e lo sfarzoso?

Riflettevo, in ritardo rispetto a quando è uscita la notizia, di questa vicenda che davvero mi ha sorpreso, molto più di quella di Donnarumma e anche più di quella di C.Ronaldo.
Al di là della tendenza dilagante verso la rincorsa al dio denaro, provo che potremmo chiamare il calcio come "sport dell'ingordigia", e dobbiamo prendere atto di come ancor più che al pallone, ciò che davvero vien presa a calci è la miseria. Donnarumma, C.Ronaldo e Conte: c'è un fattore comune tra i tre. L'avidità. Il portierino italiano e il portoghese (che con la scusa della frode fiscale sta semplicemente chiedendo un aumento) nemmeno si affannano a nasconderla. Conte trova mille scuse. Se alla Juventus di allora si poteva attribuire una potenza economica di certo non invidiabile (Bendtner e Anelka tanto per citare due nomi) al Chelsea di oggi, cosa si può dire? La potenza di fuoco c'è, i soldi sono in perfetto stile me-ne-frego-del-Fpf e l'avventura in Europa è prossima. Con il tempo gli acquisto arriveranno. E se Conte stesse soltanto esprimendo un malessere per un ingaggio? C'è un filo comune che lega queste ultime vicende: l'ingordigia. Non sono un attivo frequentatore di chiese, però Dante ha un suo fascino nella Commedia, quando descrive nel sesto cerchio dell'Inferno cosa, secondo la sua opinione, spetta ai golosi. Amen.