Per me l'acquisto di Bonucci da parte del Milan è un ottimo acquisto: calciatore di maturata esperienza, buono nella fase difensiva, eccezionale (in relazione al fatto che è un difensore) in fase di costruzione del gioco. Lungi da me il perdermi in inutili sofismi, cercherò di essere il più sintetico possibile per quando la mia natura spesso mi spinge a non essere esaustivo con poche parole. 

Nel sommario di questo articolo ho scritto: "né infamia, né lode". Non dobbiamo infamare Bonucci, perché di Del Piero, di Maldini, di Totti, di Zanetti ne sono esistiti pochissimi. Non possiamo aspettarci che tutti diventino simboli, capitani: i sentimenti stanno a zero, quasi sempre si prendono in considerazioni fattori economici e altri.
Non tratterò l'aspetto economico (credo che la Juve potesse tranquillamente offrire più soldi a Bonucci). Mi limiterò a analizzare quello che secondo me è successo.

In seno a quanto scritto in un precedente articolo, dove sostenevo che la lite nello spogliatoio a Cardiff poteva considerarsi "fuffa" giornalistica, atta a riempire pagine di giornale e siti web, devo confermare quanto dissi allora: la teoria di questo litigio poteva sussistere soltanto in caso di cessione del difensore. Visto che è stato svenduto (anche se 40 milioni non sono proprio pochi, in assoluto) devo ritornare sui miei passi e dar credito a quello che è successo. Non me la sento di attribuire la disfatta di Cardiff a Bonucci: Leonardo prende fuoco in un niente; fa parte del suo carattere, quello di essere spigoloso, rude. Non le manda a dire, ecco. Sta di fatto che, mentre in altre società ci si può permettere di mandare a quel paese l'allenatore, restando impuniti (al massimo si caccia via il tecnico) alla Juventus ciò non è consentito. E' un bene? E' un male? Opinabilissime entrambe le risposte; è un dato di fatto, tuttavia, che alla Juventus non si piegano e fanno del concetto "la Juve resta, gli altri vanno e vengono" un mantra, un assiomatico e religioso dogma. La società l'ha ceduto per determinate motivazioni; e non possiamo fare come i tifosi del Napoli ("Se Higuain fa più di 15 gol mi taglio l'uccello" disse un ormai noto eunuco partenopeo) perché storicamente la Juventus ha sempre fatto così. Resti? Bene. Vai? Arrivederci e grazie. Molti "colleghi" tifosi sono increduli perché avrebbero preferito l'allontanamento di Allegri. E quale sarebbe stato il messaggio? Alla Juve basta far casino per far cacciare l'allenatore? Io sto con la società, in questo caso. Va da sé che non si loda nemmeno un uomo per il semplice fatto di aver cambiato maglia. Si accetta: senza offendere e, al contempo, senza cadere nell'ipocrisia dell'encomio. 

La seconda considerazione sta nel fatto che, pur essendo juventino, non smetterò di ritenere Bonucci un signor difensore, un elemento determinante (se sta bene con se stesso e l'ambiente in cui si trova). Non cambio idea in base al colore dalla maglia. Quanti di voi milanisti possono dire lo stesso? Avete sputato veleno, diffamazione (talora, avete augurato infortuni) nei riguardi di chi adesso idolatrate. Con ciò che voglio dire? Siate più accorti nelle valutazioni: se uno è forte, lo è indipendentemente dalla squadra in cui gioca. Fatta questa premessa, posso affermare, senza ombra di dubbio, che la Juventus resterà la squadra da battere, indipendentemente da Bonucci. E questo non è negare il valore del viterbino, è una considerazione legata al fatto che Vidal, Tevez, Pogba, Pirlo e, altri prima ancora (Zidane, tanto per citarne uno) sono andati via senza cambiare di una virgola la Juventus. 

Faccio il mio in bocca al lupo a Leonardo Bonucci, nella speranza che anche altri tifosi imparino a valutare il valore tecnico di un calciatore indipendentemente dalla maglia che questo indossa.