Ci fu, giorni addietro, uno sfioramento cutaneo di un'area equivalente a 0,0000003 mmq tra la testa di Bonucci e quella di Rizzoli. Le immagini di un'indecente testata, violenta, cruenta, crudele, da vietare alle persone sensibili di cuore, hanno fatto il giro del web, senza che nessun "pappone", come è bello riferirsi a certi giornalisti, postasse il video nel quale si vede benissimo che, suddetta testata, non c'è. E che era tutta un'invenzione di un portale sportivo chiaramente filonapoletano. Ci sono stati, nell'ordine: minacce da parte di Pasquale Bruno detto "o animale"; paragoni con un drogato immischiato in affari camorristici e di calcioscommesse; biasimi e gogne mediatiche per Bonucci (che in tutto questo era stato ammonito, giustamente, in virtù di una protesta - per carità, sacrosanta, in quanto il rigore su Bruno Peres non c'era affatto - troppo energica). Qualche giorno dopo, ci fu la ben più plateale sceneggiata da parte di Higuain. E, come logica impone, una serie di articoli di biasimo in cui l'attaccante argentino veniva rimproverato per un eccess...anzi no, siamo in Italia. Ecco cosa è successo dopo la sceneggiata di Higuain. 1) Irrati ha aggredito il povero agnellino Gonzalo, cercando disperatamente di ucciderlo. Solo l'intervento tempestivo di compagni e avversari ha consentito il povero piccolino di salvarsi dalla furia omicida dell'arbitro; 2) La testata di Bonucci (la "testata inesistente" potremmo dire) meritava il rosso, Higuain merita a stento 1 giornata di squalifica, perché secondo gli addetti (ahimé addetti, non tifosi) alla stampa, il comportamento di Leonardo Bonucci è equiparabile in tutto e per tutto a quello tenuto da Higuain. (allora, se non foste prostitute intellettuali, avreste dovuto chiedere a Pasquale Bruno cos'avrebbe fatto se Higuain gli avesse messo le mani sul petto a mo' di sfida; e avreste dovuto paragonare lo stile di Maradona il tossico a quello di Higuain). 3)#iostoconHiguain: i giornalisti hanno incensato con toni trionfalistici e senz'altro entusiasti, una iniziativa presa dai molto sobri e oggettivi tifosi del Napoli nella quale attraverso l'utilizzo dell'hashtag, autografo dell'epoca nostra (ahimé quanta amarezza nell'appartenere all'epoca degli hashtags), tutto il popolo dell'ex Regno delle due sicilie si schierava come una truppa, animata dall'antico fervore del motto "frangar non flectar", a difesa del povero angelo, della povera vittima sacrificale, del sopravvissuto all'attacco del serial killer Irrati. E' finita qui? Assolutamente no... Nel video che posterò, si vede un atteggiamento da parte di un certo Raul Albiol, difensore del Napoli, che dopo aver subito un fallo (c'era), reagisce con un certo charme. Ora, se per uno sfioramento cutaneo (le cui modalità ho descritto sopra), c'è stata una sì tale gogna mediatica ai danni di Bonucci, vorrei, vivessi io in un paese non di sciacalli, che alla stessa gogna venisse posta la persona di Raul Albiol. Vorrei che qualcuno chiedesse a Pasquale Bruno come avesse reagito se qualcuno l'avesse ironicamente preso in giro con una pacca sulla spalla. Nessuno lo fa? Nessuno? Ma come? Come è possibile? Vergognatevi. Albiol applaude l'arbitro, e gli dà diverse pacche (che, volendo io ragionare come i napoletani, ergerò a schiaffoni) sulla spalla. Ora, se quella di Bonucci è stata una testata, quello di Albiol è stato uno schiaffo, e dovreste, voi giornalisti, censurare non solo l'atto, ma anche la mancata espulsione del difensore spagnolo. Oops, ma non fa notizia, quindi "chi se ne fott". La notizia ormai è come una prostituta, l'antijuventino è l'uomo che sceglie e seleziona la meretrice, il giornalista è il pappone. Io odio i papponi.