Purtroppo l’intero pianeta è ancora attanagliato nella morsa della pandemia che crea migliaia di vittime in ogni angolo del mondo, stravolgendo la vita di tutti noi. Per evitare di far fermare la giostra del calcio, la UEFA non si vuol far trovare di nuovo impreparata in caso di un ulteriore impennata di contagi costringendo a bloccare la competizione più importante ovvero la Champions League. Per far sì che questo non avvenga una buona soluzione sarebbe quella di seguire l’ormai famosa bolla NBA, in parte rivisitata.

Il progetto da mettere in atto dovrà partire dai quarti, quando la competizione entra nel vivo ed ogni eventuale assenza si fa più pesante. Il turno eliminatorio inizierà alle porte della primavera il 6 aprile, dove si spera che anche il virus abbia allentato i suoi tentacoli. Per proteggere gli atleti una buona soluzione sarebbe quella di isolare le squadre a partire da una decina di giorni dopo lo svolgimento degli ottavi che sono previsti per il 17 marzo. 

Ormai tutte le società di un certo livello sono dotate di centri sportivi che a volte rappresentano dei veri e propri resort a 5 stelle. I calciatori passerebbero il ritiro forzato in queste strutture, con conseguente giro periodico di tamponi. Tenendosi alla larga da tutte le persone che ne gravitano attorno come cuochi, magazzinieri o inservienti vari, a cui verrà limitato l’ingresso il giusto necessario ed anche loro soggetti ad adeguati controlli anti-Covid. Le visite private dovranno essere consentite solo a mogli, fidanzate e parenti più stretti, soggetti anch’essi a rigide misure, confidando nel loro buon senso di una vita poco mondana.

La competizione deve essere terminata regolarmente con partite di andata e ritorno. La formula della passata stagione di giocare a gara unica in campo neutro nel Portogallo non può essere messo in pratica, perché se l’anno scorso si è giocato in estate a tornei ormai conclusi, ora le squadre sono impegnate anche nella conclusione dei loro campionati. I giocatori abbandoneranno l’isolamento soltanto nel momento delle trasferte, dove tutti dovranno viaggiare con autobus o aereo privato a seconda delle distanze da raggiungere.

Un'idea che forse non farà felici i giocatori, ma che sicuramente sarà la fortuna degli allenatori che avranno a disposizione i propri uomini h 24 con la possibilità di preparare gli incontri al meglio.