È durato tre anni il purgatorio della Ternana nella Prima Divisione. L’ultima partita nella serie cadetta ironia della sorte fu il 18 maggio 2018 nella sconfitta interna contro l’Avellino. E con la vittoria sugli irpini sempre al Liberati si sancisce una agognata promozione chiudendo il cerchio proprio lì dove tutto ebbe inizio. Una cavalcata incredibile fatta di  25 vittorie, 6 pareggi ed una sola sconfitta. 80 reti fatte e 24 subite. Un ruolino di marcia che ha sorpreso tutti, classificando le Fere tra le più belle realtà del calcio italiano.

Arrivato l’estate scorsa dal Catania, mister Lucarelli è stato chiaro fin da subito imprimendo il suo 4-2-3-1 marchio di fabbrica. Davanti a Iannarilli quasi un libero aggiunto abituato a giocare con i piedi, ci sono capitan Defendi a destra, con Lavarone in alternativa; mentre la corsia opposta non ha un vero padrone dove spesso si alternano Salzano, Mammarella, Frascatore e non ultimo Celli. Tutti terzini di spinta che non disdegnano la giocata. In mezzo lo sloveno Boben difensore che fa della fisicità il suo punto forte ed il croato Kontek bravo sia nel gioco aereo che nel far ripartire la manovra, formano la coppia di centrali difensivi, con Saugher in alternativa a loro. I due mediani sono Palumbo, Paghera, Damian o Proietti. Centrocampisti che abbinano alla perfezione quantità e qualità, ma che non hanno le caratteristiche adatte per reggere un modulo che porta con se quattro attaccanti. Diventa fondamentale così il lavoro di sacrificio degli esterni d’attacco Furlan e Partipilo senza dimenticare Peralta e Torromino, tutti uomini capaci di fare la differenza anche sotto porta. Il loro ripiego rende libero da imposizioni Falletti il giocatore di maggior classe della squadra e bomber Vantaggiato che spesso si gioca il posto da ultimo terminale offensivo con Raicevic. Senza dimenticare El Tanque Ferrante.

Alla base di questo fantastico gruppo allenato dal tecnico Lucarelli c’è un sostanziale perfetto sincronismo di equilibrio tattico. Ma i meriti vanno equamente divisi con il ds Luca Leone per la rosa di qualità messa a disposizione al mister labronico ed il presidente Bandecchi, che dopo un inizio disastroso, ha mantenuto la promessa di riportare le Fere in serie B.

Le uniche note stonate di questo fantastico campionato sono: il Liberati orfano dei suoi tifosi, privato per forza di causa maggiore di gioia, grida ed entusiasmo e il mancato inserimento in un girone diverso. Dove la perfetta macchina schiaccia sassi avrebbe potuto asfaltare una compagine di cui meglio non fare nomi per non rovinare l’articolo...