La spiegazione più logica di questa nostra mania fratricida italica l'ho letta tempo fa su un quotidiano. Pare che noi italiani si sia l'unico popolo la cui mitologia fondante si basi su un fratricidio piuttosto che su un parricidio come nella stragrande maggioranza dei casi! Insomma la leggenda della fondazione di Roma con i due fratelli Romolo e Remo allevati dalla Lupa che, decisi a segnare con le punte delle proprie spade i confini dei loro villaggi si azzuffano inquanto Remo varca il solco tracciato da Romolo e viene per questo ucciso dal fratello pone le base della nostra cultura! Sarà per questo che in tutti i campi della vita e, quindi anche nel calcio noi si sia così' rissosi tra di noi, incapaci di riconoscere i meriti degli altri nostri compatrioti, campanilisti e via discorrendo, cioè, in estrema sintesi si sia, per citare il poeta "l'un contro l'altro armati"? Insomma è mai possibile che MAI nessuna vittoria altrui venga RICONOSCIUTA ma solo DENIGRATA? Non sarebbe più opportuno, calmati gli animi dopo qualche torto, riconoscere i meriti altrui? Vantarsi ad esempio di avere a Milano una squadra come il Milan nota in tutto il mondo che dopo il Real è quella che ha conquistato più Coppe dei Campioni e che ha insegnato, rivoluzionato e segnato il calcio mondiale del passato recente? Oppure di avere una società a Torino che forse in virtù della mentalità aziendalista che trasferisce alla squadra riesce a costruire formazioni così solide e vincenti che in Patria nessuno è come loro? Oppure che l'ultima nostra squadra a salire sul tetto del mondo e d'Europa: l'Inter ha mostrato al mondo cosa significhi spirito di squadra, abnegazione e coraggio? Oppure che nel nostro calcio è esistita una squadra leggendaria come il Grande Torino che, tra l'altro, forniva 10/11esimi di giocatori alla Nazionale che non convocava Bacigalupo portiere granata giusto per non dire che si trattava del Torino vestito di Azzurro? Di una squadra così unanimamente famosa e riconosciuta grande che nell'immediatezza del dopo Superga il River Plate di Buenos Aires offrì alla società piemontese l'oriundo Alfredo Di Stèfano? Di esempi, di spunti ce ne sarebbero a bizzeffe: basterebbe iniziare ad esercitarsi un po'!