Ci ho messo un po' a realizzare,ma alla fine ci sono arrivato, passo per passo, indizio per indizio, ho compreso quale sia il vero ed unico obbiettivo stagionale della Juve. Andiamo per gradi. Mercoledì 11 gennaio scorso: sto guardando anzi ascoltando distrattamente la telecronaca di Juventus-Atalanta dei quarti di finale di TIM Cup quando sono colpito dall'incessante ripetere del cognome del bosniaco ad opera del telecronista, forse in virtù del rigore del 3-1 appena realizzato da Pianic medesimo forse perchè la mia concentrazione è rivolta più allo schermo ed alla tastiera del notebook che ho di fronte piuttosto che alla partita, fatto stà che grazie all'attenzione ridestata all'andamento dell'incontro mi sovviene un illuminazione. Mi chiedo: ma per quale motivo una società che ha appena perso non solo la pedina più importante del proprio centrocampo ma il più emergente centrocampista del mondo per iniziare a ricostruire la propria mediana, guarda caso, trova il giuocatore adatto in un tesserato della concorrenza italica, guarda caso legato alla propria società da un contratto con clausula rescissoria, che dunque si può rescindere? L'unica risposta che riesco a darmi è che tutto ciò è evidentemente molto singolare... Lunedì 16 gennaio: al Museo della Scienza e della tecnica di Milano il presidente bianconero durante l'evento Black And White And More per la presentazione del nuovo logo dichiara: "«Il risultato di ieri è un motivo di disappunto, ma dobbiamo restare concentrati sull'obiettivo finale: questa stagione ci può e deve portare nella leggenda» Di quale leggenda parla il presidente bianconero? Be è evidente: si riferscie alla vittoria del sesto Scudetto consecutivo: "six in a row" come direbbero i sudditi di Sua Maestà Britannica, un risultato senza pari nella storia del campionato italiano di calcio di massima categoria. La Juventus ha evidentemente puntato a questo target di stagione, che, detto papale-papale è un gran bell'obbiettivo. Gli acquisti di Higuain che ha fortemente indebolito la seconda arrivata dello scorsa stagione e di Rincon dal Genoa non fanno altro che avallare questa ipotesi. Non credo che una squadra che voglia realmente puntare alla vittoria in Champions al posto di mettere fosforo nel motore: un centrocampista di fantasia, acquisti piuttosto un mastino che più adatto a proteggere la difesa che a costruire. Resta aperta solo una questione: il modulo a trazione anteriore adottato recentemente da Allegri permetterà di varare verso obbiettivi di stagione più ambiziosi? Sarà la Juve a 5 stelle più competitiva in Europa? E se sì, quanto lo sarà e fino a dove potrà arrivare? Solo il campo darà la risposta ma tutti gli indici mi dicono che la stagione 2016-17 in Corso Galileo Ferraris sia stata programmata per la conquista di un inedita sestina.