Si vuole costruire un nuovo stadio e relativa cittadella sportiva per incrementare i ricavi economici  che al momento non soddisfano le proprietà di Milan ed Inter, ma per realizzare questi progetti a voler professare ottimismo bisognerà mettere in preventivo un periodo che andrà tra i 4/5 anni per passare dal progetto sulla carta alla sua messa in pratica nel bruto calcestruzzo, e bisognerà  aggiungere agli anni della costruzione anche un periodo di rodaggio prima che il nuovo San Siro diventi la gallina dalle uova d'oro spacciata ai ai quattro venti da questa strana alleanza, in nome del profitto, tra Milan ed Inter.
Nel frattempo i milanisti (gli interisti sono sulla buona strada per tornare agli antichi fasti) che faranno, si metteranno buoni ad aspettare, portando pazienza se per la mancanza di ricavi inadeguati le squadre che verranno mandate in campi da qui alla  futuristica Intermilandia saranno la fotocopia di quelle scese in campo in questi ultimi anni.
I tifosi milanisti già in questo momento hanno i nervi a fior di pelle per le troppe stagioni in cui la squadra ha fatto da comprimaria, per migliorare la situazione sarebbe il caso di introdurre qualche escamotage che permetta di aumentare le entrate economiche dell'AC Milan, in modo che si possa potenziare la squadra dal momento che se quest'ultima non è competitiva, entrate come quelle garantite dalla Champions e dagli sponsor importanti (costoro investono solo se piove sul bagnato) restano fuori portata.
La proprietà non appartiene alla tipologia del presidente mecenate, ma se ci fosse questa figura sul ponte del comando del Vecchio Diavolo le norme del fair play finanziario volute dall'Uefa ne condizionerebbero pesantemente l'operato.

Date queste circostanze l'escamotage per dotare di nuove risorse economiche il Milan AC deve appartenere ad un filone economico diverso da quelli fin qui praticati dalle società di Calcio, ma a ben guardare questa scappatoia è un classico per raccogliere fondi economici il più velocemente possibile con il minor investimento impiegabile.
Gli Stati quando hanno bisogno di contante fresco ricorrono alle lotterie, perchè non dovrebbe scegliere lo stesso metodo una società di Calcio con i propri tifosi, e non credo che vi siano grandi impedimenti nel seguire questa via con un fisco sempre alla ricerca di nuove attività da tassare.
Il montepremi di questa lotteria risulterebbe legato a doppio filo ai risultati della squadra, in caso di vittoria, pareggio, sconfitta in casa o in trasferta varierebbe, si potrebbe designare uno scenario di queesto tipo: in caso di vittoria casalinga agli scommettitori sarebbe destinato il 50% (depurato da quanto è dovuto allo Stato) del montepremi, in caso di pareggioe sconfitta interna il 100% del montepremi andrebbe ai vincitori della lotteria, in trasferta invece in caso di vittoria la società intascherebbe il 60% del montepremi, in caso di pareggio esterno la percentuale da destinare al Vecchio Diavolo scenderebbe al 30%,nulla al cassiere milanista toccherà in caso di sconfitta dei rossoneri.

Il vantaggio di una lotteria di questo tipo rispetto a quelle tradizionali consisterebbe nel fatto che se anche non vincessi, avresti un ritorno dal punto di vista del tifoso, in quanto forniresti alla squadra del cuore un motivo in più per cercare di vincere le partite.
Il metodo più semplice per giocare a questo concorso a premi sarebbe quello di usare il telefono fisso come metodo di versamento, un numero verde raccoglierà l'entità di quanto si vorrà puntare (uno al massimo due euro sarà la posta), il proprio numero telefonico costituirà la matrice che assieme alle altre andrà sorteggiata.
Il costo di questo biglietto della lotteria sarà addebitato sulla bolletta telefonica (il cellulare con la sua complicata giungla di tariffe lo ritengo poco adeguato allo scopo), non si dovrà passare per agenzie di scommesse fisiche o posizionate su Internet per partecipare a questo genere di lotteria.
Naturalmente si potrebbe scegliere di seguire anche le vie più tradizionali per mettere in opera questo genere di lotteria (acquistanto il biglietto nelle normali ricevitorie o quelle omologhe su Internet) in alternativa si potrebbero abbinare anche le due vie.

La formula delle tradizionali lotterie nazionali potrebbe essere un modo per accapparrarsi il montepremi (è il modo meno complicato dal punto di vista organizzativo, ma anche quello che a meno appeal da parte degli scommettitori) ma non è detto che non si possa ricorrere ad alte forme di concorsi a scommessa, ciò che conta è usare una squadra di Calcio come traino per un concorso a premi in modo che anch'essa possa averne un sostanzioso ritorno dal punto di vista economico.

Il Milan ha milioni di sostenitori in Italia, ma anche oltre confine non scherza quanto a numero di tifosi che ne seguono appassionatamente le vicende sportive, ma chi va allo stadio è un'esigua minoranza, lo stesso dicasi di coloro che acquistano prodotti legati al merchandising ufficiale, neanche con i contratti televisivi va meglio, dato che con la legge Melandri essi di fatto sono collettivi l'abbonato milanista contribuisce  a versare soldi a squadre che per numero di tifosi non riceverebbero in questo momento gli emolumenti versate loro dalle pay-tv, insomma l'abbonato televisivo milanista versa nelle casse milaniste meno di quanto potrebbe.

Alla resa dei conti l'AC Milan sfrutta in  minima parte dal punto di vista economico il proprio parco tifosi, una lotteria potrebbe cavare qualche soldo da questa massa di tifosi che per varie ragioni non fornisce nessun gettito economico alle casse rossonere.
Non nascondiamoci dietro ad un dito... al tifoso rossonero più che partecipare come sta facendo ora interessa vincere, se spendendo uno o due euro alla settimana in cui verrebbero abbinate le due seguenti possibilità: uno la possibilità di una ricca vincita, due un modo concreto per stimolare la squadra a dare sempre il massimo sul campo, non credo si tirerebbe indietro di fronte ad un'offerta del genere.

Dal momento che i milanisti come numero sono milioni potrebbe succedere che se un'iniziativa del genere incontrasse il loro favore potrebbe generarsi un gettito economico interessante per le casse rossonere. Introiti economici ottenibili dalle voci stadio, merchandising, diritti televisivi, sponsor non sono al momento sufficienti (la proprietà ha le mani legate per via del fair play finanziario) per rilanciare le ambizioni sportive del Vecchio Diavolo, ragion per cui per rilanciare il Milan tentare nuove forme di finanzaimento solide e non a credito (i bond alla fine li devi pagare) devono essere preso in considerazione.

                        

MARCO SPINELLI     
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