Silvio Berlusconi (ma anche Massimo Moratti per l'Inter) negli ultimi anni della sua gestione societaria del Milan non ha più profuso quelle risorse finanziarie che servivano per mantenere il Vecchio Diavolo ai vertici del nostro Calcio.
Il giocattolo Milan è diventato troppo costoso anche per uno degli uomini più ricchi d'Italia, dover ripianare tutti gli anni gli sforamenti di bilancio con decine di milioni di euro non poteva essere sostenuto a lungo e la cessione è diventata una conseguenza inevitabile.
Si può discutere all'infinito se sia stato o meno opportuno cedere il Milan ad una proprietà straniera che finora non ha dimostrato la solidità finanziaria necessaria per riportare la squadra meneghina agli antichi fasti ma il vero problema è un altro, ci sono ancora in giro dei magnati disposti a spendere delle fortune per fare in modo che una squadra di Calcio riempia di trofei la propria bacheca?
Noi milanisti lo speriamo ma le probabilità che questo accada non sono poi così tante, le regole del fair pay volute dall'UEFA non incoraggiano certo chi ha voglia di investire a fondo perso in una squadra di Calcio, se le spese non devono sforare di molto rispetto ai ricavi ci aspetta una lunga strada per ritornare ai vertici in una prospettiva del genere.

Bisogna trovare una scorciatoia che permetta al Milan di aggirare i vincoli voluti dall'UEFA e di non essere più in angoscia relativamente alla solidità di chi detiene la proprietà della squadra.
Questa scorciatoia è far prendere coscienza ai tifosi di un modo nuovo di rapportarsi rispetto alla squadra, oggi il tifoso spende quattrini per vedere giocare il Milan, ma questo, chiamiamolo investimento, non è garantito da nessuna forma di protezione, un abbonamento allo stadio o alla pay-tv di fatto  è un atto di fede, mal riposto se andiamo a vedere il rendimento del Milan di questi ultimi sei anni.
Al milanista (ma lo stesso discorso vale per juventini ed interisti) interessa innanzitutto avere una squadra in grado di poter competere ai massimi livelli,poter vincere e non partecipare è la filosofia di fondo che alimenta il suo tifo, se questa è la sua principale aspettativa rispetto alla squadra per cui tifa allora dovrebbe comprendere che dato che in questo mondo ogni cosa ha un prezzo anche le vittorie sportive possono essere tranquillamente acquistate come una merce qualsiasi.
Ad una squadra come il Milan che ha milioni di tifosi sparsi per l'Italia e per il resto del mondo bisognerebbe offrire a quest'ultimi la possibilità di comprarsi le vittorie sportive a cui tanto bramano, ai giocatori vengono corrisposti i premi a vincere nel caso raggiungano determinati risultati sportivi, al tifoso bisognerebbe offrire la stessa possibilità rispetto alla squadra per cui tifano.

Quello che conta è avere un Milan vincente, un Vecchio Diavolo protagonista te lo godi nelle chiacchiere con gli amici, nel vedere le trasmissioni televisive che si occupano di Calcio, nello scrivere sugli spazi messi a disposizione da Internet, nel sederti davanti alla tv vedendolo giocare, non pagheresti per essere sicuro di avere un beneficio del genere?
Finora siamo stati abituati alla figura del presidente mecenate che pagava di tasca sua il surplus economico necessario affinchè una squadra potesse essere mantenuta ai vertici del Calcio che conta, ma questo tipo di privilegio la provvidenza te lo concedeva a fasi alterne, presidenti come Farina, Duina, Felicino Riva stanno lì a dimostrare che nel dover dipendere dagli altri per quanto riguarda le nostre fortune le fregature possono risultare molto amare. Cento euro su base annua non ti cambiano l'esistenza, non spostano il tenore di vita verso l'alto o verso il basso in maniera significativa, avere sempre un Milan protagonista invece spinge sempre il tuo umore verso l'alto credo sia capitato a tutti, dopo che la squadra ha vinto un trofeo sportivo, la vita ti sembra più rosa nonostante tutte le rogne che ti procura, è solo un effetto temporaneo ma è pur sempre una forma di sollievo.

Perchè non investire una somma tutto sommato abbordabile per qualsiasi portafoglio per garantirsi un Milan sempre vincente?

Io credo sia conveniente anche in virtù del fatto che se non arriva uno Scudetto, una coppa europea, la Coppa Italia o la qualificazione in Champions (in questo caso il premio a vincere sarà dimezzato) dal mio portafoglio non uscirà un solo soldo, ma il mio impegno finanziario resterà a disposizione per la stagione succesiva.
Possiamo chiamare questo investimento alternativo messo a disposizione dei tifosi come una polizza a vincere, la si onorerà solo nel momento in cui la squadra darà al tifoso il bene a cui più tiene, vedere arricchire la bacheca con un trofeo sportivo.
Con uno strumento finanziario del genere a disposizione il tifoso se ne fregherà di chi sarà il presidente di turno del Milan, la carota ce l'ha in mano lui, la proprietà sarà il ciuco che dovrà trottare per garantirsi una risorsa economica che potrebbe far quadrare i conti i quali sono sempre problematici quando si tratta di una squadra di vertice.
L'Atalanta non avrebbe sufficienti tifosi per garantirsi un'entrata sostanziosa da una polizza a vincere, il Milan al contrario avendone milioni questa possibilità la detiene, resta il problema di convincere questa moltitudine di persone della convenienza di entrare in una logica dove la vittoria sportiva non è più un regalo che piove dal cielo come è ora ma la si può acquisire attraverso la logica del Mercato, si compra ciò che si desidera.
Si cominci ad offrire al tifoso milanista questa possibilità (una fondazione presieduta da milanisti celebri sarebbe perfetta per questo scopo) poi vedremo se saprà apprezzarne i vantaggi oppure se preferirà andare avanti con il sistema attuale dove è il destino a decidere se ti toccherà un Silvio Berlusconi prima maniera o un Giussy Farina anche lui prima maniera...