Decenni ad invocare la moviola in campo, chiamata per l'occasione con un acronimo, per poi scoprire che il vero problema del Calcio italiano non può risolverlo, in quanto è un problema che sta nel manico e non nella lama.
La classe arbitrale italiana finchè sarà sotto l'egida della Figc (prima era ancora peggio in quanto doveva rispondere alla Lega Calcio) sarà sempre succube di scelte politiche che passano sopra la sua testa, c'è un designatore che ha il compito di scegliere i direttori di gara da mandare in campo il quale a sua volta viene scelto dai capoccia di turno ai vertici della Ferdercalcio, i quali vengono eletti passando attraverso complicate manovre di palazzo dove ognuno cerca di tirare l'acqua al suo mulino, qualcuno alla fine riesce ad essere egemone per cui per la legge dei vasi comunicanti finisce per influenzare tutta la catena di cui gli arbitri fanno parte. Hanno cercato con l'introduzione del Var di spostare l'attenzione sul vero nocciolo della questione arbitrale, ma poi questa è di nuovo riemersa con l'uso personalizzato da parte degli arbitri della moviola in campo. La categoria arbitrale dovrebbe essere indipendente dalle altre parti del gioco del Calcio, resta però il problema di chi deve pagare per la formazione degli arbitri  e ripianare  tutte le spese che comporta l'avere dei direttori di gara nelle partite di Calcio, non penso proprio che lo Stato italiano, con tutte le grane che ha, voglia assumersi il compito per garantire una maggior trasparenza al giocattolo Calcio, di assumersi la responsabilità, con le conseguenti spese, di gestire tutto quello facente capo alla gestione degli arbitri designati a dirigere le partite del Calcio professionistico indigeno.
Gli arbitri resteranno sempre sulla lista spese del nostro movimento del pallone, bisognerebbe però garantire loro, per la buona salute del sistema, di potersela giocare in termini di carriera senza tutto quel retroterra presente oggi nel nostro mondo del Calcio. Una volta era ancora peggio, in quanto potevano venire ricusati dalle squadre, ma anche oggi devono subire troppo pressioni da parte del mondo del Calcio, viene sempre pubblicamente lanciato il sospetto, dai tifosi e dagli addetti ai lavori siano presidenti, allenatori e altro, che vi siano mani invisibili che tirano le fila e di conseguenza gli arbitri sono ridotti nell'immaginario collettivo italiano al ruolo di marionette.
Il modo in cui vengono scelti gli arbitri da mandare in campo non allontana i sospetti, tanto è vero che in passato si erano tentate altre vie per espletare questa funzione, ma il sorteggio totale e quello parziale non erano stati ritenuti soddisfacenti, con il primo aveva vinto lo Scudetto il Verona (e forse questo aveva dato fastidio a qualcuno) mentre quello con le fasce arbitrali con sorteggio, ottimo sulla carta, era stato poi inficiato da quelle forze oscure venute poi alla luce con Calciopoli. Lasciare al designatore la formazione di liste di arbitri da destinare agli incontri e lasciare che qualcosa d'altro decida il direttore da mandare in campo è l'unica soluzione per dare trasparenza al sistema e consentire all'arbitro di essere padrone del suo destino per fare carriera. Il precedente delle palline "calde e fredde" non depone per una scelta ad estrazione dell'arbitri da mandare in campo attraverso una lista di essi, meglio una giuria che si assuma queso compito e cosa ci sarebbe di meglio di una commissione di giornalisti sportivi scelti a rotazione per questo compito? Voto segreto e maggioranza relativa assegnata ad un arbitro nella lista proposta dal designatore designeranno il direttore di gara da mandare in campo per quella partita, i giornalisti sono pure loro tifosi, ma per questo lo può essere anche il designatore unico, solo che il numero e la continua rotazione di essi nel formare questa giuria garantiranno una maggior trasparenza nelle scelte arbitrali ed in una prospettiva di questo genere anche il Var può togliersi di dosso quella nomea di strumento di parte che che gli si sta cucendo addosso.
I giornalisti sportivi che diventano parte attiva nel dover garantire trasparenza ad un mondo di cui finora si sono limitati a riportarne le criticità può essere fattibile o è solo "fantascemenza"? Chi lo può dire finchè non ci si provi veramente.