Prima a giugno il tentativo di Paratici di portare Icardi a Torino, poi ad ottobre il messaggio di Dybala al suo ex direttore Marotta e infine a febbraio la rottura tra Icardi e la dirigenza nerazzurra: se tre indizi fanno una prova, allora si può parlare sul serio dello scambio tra i due connazionali?

ICARDI - Sicuramente l’ipotesi della sua partenza è molto solida, non ci sono solo indizi circostanziali, ma prove certe che avvalorano questa tesi: vive da ‘’separato in casa’’ e a giugno dovrà preparare le valigie. La sua bravura è insindacabile e i numeri parlano chiaro: in Serie A ha totalizzato ben 119 gol in 7 stagioni, mentre in Champions League ha esordito con 4 gol in 6 partite giocate. Allora ha messo in bella mostra le sue doti da attaccante, un vero ‘’numero 9’’, che non farebbe nessuna fatica a conquistarsi una maglia da titolare in tutti i top club. La concorrenza è forte, sebbene non sia ancora pervenuta un’offerta ufficiale, la Juventus riuscirà ad accaparrarsi le sue prestazioni?

DYBALA - Tralasciando il presunto messaggio di addio inviato a Marotta dopo l’addio bianconero, in questo caso tra dichiarazioni pubbliche e messaggi social niente fa presagire questa rottura. Però la convivenza con Allegri e Ronaldo non è mai stata così tanto dura, il tecnico ha provato ad adattare l’argentino, prima schierandolo da trequartista, poi da mezz’ala e infine da ala pura: il risultato non è stato quello auspicato, tanto che la Joya non ha trovato né quella continuità che lo portasse ai gol segnati l’anno scorso (26 reti complessive) e ad essere una pedina insostituibile da schierare al fianco di CR7. Infatti è stato preferito Bernardeschi, che poco a poco sta conquistando la maglia da titolare, soprattutto dopo l’ultima partita europea.
Allora forse Paulo avrà qualche chance col sostituto di Allegri o la sua storia a Torino è giunta al capolinea?

ALLENATORE - Se ipotizzassimo un rinnovo contrattuale dell’attuale tecnico, allora potremmo partire dal presupposto che la squadra anche l’anno prossimo si schiererà con un semplice 4-3-3. Con tale sistema di gioco già conosciamo il rendimento dell’attuale numero 10, mentre sarebbe un’incognita quello di Mauro. Potrebbe essere la spalla giusta per Ronaldo, interpretando il ruolo di Benzema come ai tempi del Real Madrid? Dovrebbe, insomma, muoversi orizzontalmente e verticalmente così da adescare i difensori centrali avversari e permettere l’incursione del portoghese per vie centrali.

KEAN - In tutto ciò emerge partita dopo partita il talento cristallino di Kean, un classe ’99 che dimostra di essere un professionista in rapida crescita. Partendo dall’atteggiamento, è chiaro che quando scende in campo sacrifichi tutto se stesso, anche nel ruolo che meno gli compete (come quello di ala), sia con la maglia bianconera che con quella azzurra. Mentre passando al suo rendimento, abbiamo visto come abbia totalizzato 2 gol e 1 assist in 4 presenze.
Allora è arrivato il momento di una svolta tattica che garantisca maggiore continuità a Moise, anche in virtù della prossima competizione europea?