Claudio Ranieri nel corso della prima conferenza stampa ha dichiarato che è arrivato il momento in cui ‘’ i giocatori devono morire in campo’’, così fin dalla prima partita i suoi 11 leoni hanno mostrato spirito di sacrificio (vedi uno stremato Schick, un acciaccato Zaniolo, un affaticato Kluivert che non sono riusciti a completare tutta la gara). Ma è necessario ancora parecchio lavoro da parte del tecnico romano che dovrà trasmettere tanto caratteread una squadra che fino ad ora ha dimostrato di essere veramente fragile (vedi i risultati con l’Atalanta, Torino, Bologna e Spal). Sappiamo che il gioco di Ranieri non sia uno dei più belli, in termini di spettacolo, ma col suo 4-4-2 ben congegnato è riuscito più di una volta a portare illustri risultati: vi siete già dimenticati dell’impresa del Leicester?

La rosa è ancora troppo corta, sono assenti i pilastri della squadra, come Manolas o De Rossi, e le prestazioni del suo bomber, Edin Dzeko, sono ancora troppo opache. Ma se la società continuasse a dare fiducia al Mister, potrebbe lavorare per un progetto condiviso, soprattutto con la mediazione di Francesco Totti, che porti nei prossimi due anni ad un organico più solido in campionato e magari anche ad una Coppa Italia, un trofeo che manca nella bacheca dei giallorossi dalla stagione 2007-2008. E’ necessaria unaforte sinergia tra dirigenza e allenatoreper evitare una campagna acquisti come la precedente che ormai possiamo definire, senza peli sulla lingua, poco congeniale al gioco del precedente tecnico, solito giocare con uno scolastico 4-3-3 che si è visto arrivare un trequartista (Pastore), poi un centrocampista più bravo a giocatore in un 4-2-3-1 (Nzonzi) senza gamba per fare la mezz’ala e senza i piedi per impostare e infine la partenza di quello che poteva essere molto utile nello scacchiere di gioco (Strootman).

Allora fin da giugno sarà utile lavorare sicuramente per due difensori centrali (Mancini come sappiamo è in pole e andrebbe a sostituire il lento Fazio), necessario anche un innesto a centrocampo, meglio due, e non voglio escludere l’arrivo di un buon portiere di prospettiva, che si conferma partita dopo partita, come Cragno.  Sebbene le novità sicuramente arriveranno in attacco: Dzeko si dà in partenza da ormai parecchio tempo e andrà sostituito da un attaccante di fisico come Duvan Zapata, preferibile a Belotti, ma anche le voci su un possibile arrivo di Ilicic, che ben potrebbe interpretare il ruolo di seconda punta come sta facendo a Bergamo, favorirebbero il gioco del Mister.

Ora testa al campionato, mancano altre 11 partite importanti per la qualificazione in Champions, ci sarà tempo per fissare gli obiettivi futuri. E voi non vorreste una Roma che lotti ancora per il campionato, che sacrifichi anima e corpo per il risultato come nella storica partita dell’anno scorso contro il Barcellona?